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 a cura di Marina Spini e Rosanna Passanisi
Femminismo e lesbismo
 

In due periodi diversi si accende in lista un dibattito sul femminismo e sui suoi rapporti col lesbismo. Mentre alcune sostengono che il femminismo è stata la spinta iniziale che ha permesso anche alle lesbiche di poter esprimere se stesse altre dicono invece che il lesbismo è sempre esistito e non va identificato automaticamente con i movimenti politici femministi e di sinistra.

Il femminismo inoltre non è sempre stato capace di accogliere e capire il punto di vista lesbico: anche le sue teoriche più conosciute, come Luce Irigaray e le donne del "pensiero della differenza", l'hanno spesso nascosto e relegato alla sfera personale.

Ma essere lesbiche è una scelta politica? Davvero, come dice Nicole Brossard, "una lesbica che non reinventa il mondo è una lesbica in via di sparizione"? E dove si può collocare il lesbismo, qual è la sua visione del mondo, se ne esiste una? La lesbica, nella libera affermazione della sua sessualità, è destinata davvero a scompaginare radicalmente la società patriarcale eterosessuale, oppure semplicemente e privatamente può viversi la sua vita, magari nelle pieghe di una larvata clandestinità, senza doversi forzatamente dedicare a qualche forma di attivismo? Essere se stesse è possibile senza dover lottare per l'affermazione dei propri diritti e per una libera visibilità nel mondo che ci circonda?

Nel dibattito che si svolge tutti questi punti di vista sono rappresentati, rispecchiando la grande diversità che esiste, per età, per esperienze, per ideologie, tra le centinaia di lesbiche che sentono il desiderio di confrontarsi in LLI. E così facendo, anche solo in questo scambio di idee ed in questa partecipazione alla lista, qualunque siano le loro personali opinioni, compiono un'azione politica.