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    L'attesa
     
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  di M.Mi
L'attesa

La chiave gira nella serratura e finalmente sento i tuoi passi. Nel buio della stanza tendo l'orecchio per seguire i tuoi movimenti immaginandoti, mi sembra di vederti mentre appoggi la borsa, ti sfili il giubbotto e ti togli le scarpe abbandonandole sul pavimento.

Poi ti muovi per un po' avanti e indietro, cercando di non fare rumore per non svegliarmi; non sai che non ho chiuso occhio nell'attesa di te.

Vai in bagno e ci rimani un tempo infinito, mentre ascolto l'acqua che scorre immagino il tuo corpo nudo, la schiuma profumata sulla tua pelle di seta e ti desidero ogni istante di più. Finalmente mi raggiungi e sento il tuo corpo caldo accanto al mio, i tuoi piccoli seni premono sulla mia schiena mentre mi abbracci teneramente dandomi un bacio sul collo. Mi giro. "Ti ho svegliata?" No che non mi hai svegliata, ti aspettavo.

Mi abbracci stringendomi con forza al petto e il contatto della nostra pelle mi procura un lungo brivido in tutto il corpo, fino al cervello. Ti stringo aggrappandomi alle tue spalle, le mie unghie affondano nella tua tenera carne mentre i nostri respiri si fanno più affannosi; respiro attraverso la tua bocca, mi inebrio del sapore dei tuoi baci ardenti mentre sollevi il bacino cercando il contatto dei nostri sessi... sei già bagnata.

Mi sollevo leggermente per vedere cosa fai e tu ti sposti cercando nuovamente il contatto inarcando la schiena, tirandomi con forza. No, voglio sentire il tuo desiderio che cresce, voglio farti aspettare, voglio farti impazzire, voglio farmi desiderare come ti ho desiderato io. Ti afferro i polsi e li stringo forte tra le mani, ti irrigidisci di colpo e mi guardi dritta negli occhi con fermezza, con rabbia… il tuo sguardo mi sfida, il mio cuore si ferma per un istante, poi si mette a battere all'impazzata mentre sento che sto per perdere il controllo. Stringo più forte.

I nostri muscoli vibrano di tensione, attimi infiniti nel silenzio della notte in cui il battito dei nostri cuori rimbomba e il rumore dei nostri respiri diviene assordante. Continui a penetrarmi con lo sguardo sempre più arrabbiata, ed è proprio la tua rabbia che mi fa uscire di testa, che mi procura scariche elettriche al cervello, che mi costringe ad accettare la sfida. So che non vuoi che metta in pratica quello che mi passa per la mente, so che sei tu che vuoi avere il controllo, so che non ti arrederai facilmente.. ma so anche che ti piacerà.

Lottiamo immobili mentre i tuoi occhi ripetono "no", ma so che lo desideri anche tu e attendo che la tensione si attenui per poter allentare la presa.
Lentamente sposto le tue mani una sopra l'altra e afferro tutti e due i polsi con una mano; mi lasci fare, ora posso sporgermi dal letto e raggiungere a fatica quel che cercavo. Freddo, rumore metallico, e finalmente ciò che ha stretto i miei polsi tante volte ora blocca le tue mani.

Stringi i pugni e tiri le braccia, ti agiti e sento il dolore che ti procuri, lo stesso che ho sentito bruciare sulla mia pelle tante volte. Vederti così mi eccita da morire, ti osservo per un po' per imprimere questi istanti per sempre nella mia mente, poi avvicino le labbra al tuo collo e inizio a baciarti, leccarti, morderti, mentre tu ti contorci cercando prima di sfuggirmi, poi di baciarmi.

Avvicino ora la mia bocca alla tua e tu ti aggrappi con foga penetrandomi con la lingua fremente fino alle viscere, risucchiandomi in te, facendomi esplodere in questa dimensione che è solo nostra. E ci baciamo dissetandoci l'un l'altra mentre con le gambe cerchi di afferrarmi per riportarmi a te, per sentire di nuovo la scossa elettrica dei nostri corpi congiunti.

Ti fuggo, mi alzo dal letto e mi sposto verso i tuoi piedi accarezzandoli, immobilizzandoli con gli stessi foulard che hai usato tu per le mie caviglie. Ora sei docile, mi lasci fare con calma ed è ancora più' bello godersi questo momento quasi al rallentatore mentre continuo ad accarezzarti le dita che si contraggono e si distendono.

Sollevi più che puoi la testa e cerchi di vedere cosa sto facendo, come si muovono le mie mani, sei capace di godere anche solo guardando; io mi riavvicino al tuo volto bendandoti gli occhi. Ora non puoi vedere, non puoi toccarmi, non sei tu a guidare il gioco; puoi solo immaginare, puoi sperare e aspettare che capisca quel che vuoi e voglia farlo.

Aspetto immobile ascoltando il tuo respiro, nella penombra vedo il tuo petto che si alza e si abbassa sempre più' velocemente, sento la tua voglia crescere, sento l'odore forte del tuo sesso nell'aria e lo respiro profondamente. Più passa il tempo e più ci eccitiamo.

Quando sento che è il momento inizio a sfiorare lentamente la tua pelle e ti ascolto inspirare profondamente ed espirare a lungo mentre l'aria si fa sempre più densa ed io percorro il tuo corpo in ogni direzione avvertendo i brividi attraverso i polpastrelli. Mi chino su di te, i miei capelli ti solleticano, ti sfioro con le labbra e con la lingua sul collo, sul seno, sul tuo ventre perfetto, il tuo piccolo ombelico dolce come il miele, le gambe muscolose, i tuoi piedini adorabili. E' lì che avverto la tua eccitazione folle, quel desiderio che non ho mai soddisfatto prima d'ora e che esprimi cercando le mie labbra con le dita che tremano quando la mia lingua si avvicina per poi allontanarsi, che cercano rifugio nella mia bocca calda pronta ad amarli. Non ti ho mai sentita cosi'.
Non ce la faccio più, devo toccare la tua voglia, voglio sentire le mie dita bagnate di te, devo trovare il mio rifugio tra le tue cosce bollenti, tra i petali del tuo fiore completamente sbocciato. E mi accogli con un gemito prolungato simile ad un lamento che mi penetra nell'anima, e sei tutta aperta e sei tutta mia mentre le mie dita si muovono sempre più velocemente assecondando il tuo volere, alla ricerca dell'orgasmo che sento vicino, le tue pareti che si stringono e si allargano; cerchi di puntellarti con i gomiti, con i piedi per sollevare il bacino e i tuoi polsi e le tue caviglie vengono strette così tanto che avrai i segni di questa notte per tanto tempo. Non ancora, piccola, voglio farti godere come tu fai godere me. Esco da te.

"Dove vai?" Parli, dopo tutto questo tempo rompi il silenzio. Non ti rispondo e mi preparo mentre il tuo sguardo bendato mi segue. Sono pronta.

Appoggio la guancia sul tuo pube e ti stringo i fianchi baciando la pelle trasparente dell'inguine, il tuo profumo mi fa impazzire e la mia lingua si insinua tra le tue gambe che allarghi più che puoi. Il tuo sapore dolce e inebriante come nessun altro, mi perdo tra quelle pieghe vellutate affondando la lingua fin dentro di te, baciandoti tutta, sollevandoti per raggiungerti anche dietro, succhiando la fonte del tuo piacere, girandole intorno senza saziarmi, senza saziarti. E mi stacco da te che ormai non resisti più', che vuoi che ponga fine a questa attesa che ormai è quasi tortura. Mi sdraio sopra di te e ti bacio a lungo, teneramente, trasmettendoti il mio amore mentre con una mano lo impugno e lo avvicino a te. Non dire di no, amore, fammi provare.

Con due dita ti penetro mentre lo trattengo con la stessa mano, poi te lo faccio sentire, appoggiandolo delicatamente. Non dici di no. Un brivido ti scuote il corpo. Tolgo la mano, ti accarezzo dolcemente il viso togliendoti la benda perché voglio guardarti negli occhi mentre piano piano abbasso il bacino verso il tuo.

Sono dentro di te e i miei occhi sono lucidi di gioia, iniziamo a muoverci cambiando ritmo, ondeggiando, spingendo, e sento i nostri sessi che ad ogni movimento sono sempre più' vicini, fino a toccarsi, fino a spingere con forza sempre di più uno contro l'altro mentre le nostre grida di piacere si fanno più' intense, mentre veniamo insieme, ripetutamente, intensamente..

Mi sveglio di soprassalto, mi accorgo di essermi addormentata mentre ti aspettavo...
La chiave gira nella serratura, tu stai entrando.. Realizzerò il mio sogno?