MT. SAINT MICHELLE |
Dettagli della sua architettura |
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I due problemi
fondamentali affrontati dagli architetti sono stati l'enorme peso che il
complesso, studiato originariamente in pietra, gravava sui muri ed il fatto
che per avere in cima al monte una superficie sufficiente per ospitare
i 70 metri si sono dovute costruire esternamente le fondamenta intorno
alla cima del monte.
Per questo motivo possiamo parlare di "sotteranei" anche in questo caso, avendo l'abbazia numerose cripte e passaggi nascosti sotto di essa. |
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Il Transetto
Il transetto venne costruito tra il 1030 ed il 1048, quindi qualche anno prima rispetto alla navata. Esso è l'unico elemento dell'abbazia che ha come fondamenta direttamente la roccia, dovendo sopportare l'enorme peso del campanile, decisamente troppo massiccio per poter gravare sulle cripte. Nel XIX secolo la crociera è stata ricostruita dalla base a terra fino alla cime della punta della cuspide. I due bracci
del transetto sono però stati costruiti su altrettante cripte.
A nord sulla cripta della Nostra Signora dai Trenta Ceri, modificata in modo non radicale nel XIII secolo. Sebbene siano state costruite con la funzione principale di sorreggere il transetto, lo spazio al loro interno è ampio come quello di una vera cappella. Sopra di esse, al piano superiore, i due bracci del transetto vantano volte a botte a tutto sesto. Quando nel XIII secolo si decise di creare il complesso della Merveille a nord della chiesa, dovendo fare posto, il pignone del braccio nord venne ricostruito con un grande finestrato gotico. |
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Gli Ingressi
Dal XI secolo fino alla fine del XIII l'entrata del monastero era posta a nord ovest degli altri edifici. Giunti al grande cortile si poteva accedere sia al cappellanato sia alla grande scalinata orientata da nord a sud che attraversava tutta l'abbazia passando sotto alla facciata romanica che fungeva da supporto e che conduceva alla chiesa abbaziale. In direzione ovest si trovava il tribunale vescovile, posto supra al cortile di entrata. Questa era nel XI l'unica sala adoperata per scopi laici. Venivano gestite le proprietà del monastero e tutte le funzioni di potere temporale. Al piano superiore si trovava un locale sporgente rispetto all'asse generale, mai costruito del tutto. Avrebbe permesso l'accesso tra il tribunale vescovile e la chiesa abbaziale. La scalinata però non fu mai completata in quanto a causa di molti crolli ed incendi gli architetti dovettero riprogettarne la struttura. Dobbiamo ricordarci che per tutto il tempo in cui i monaci vi vissero,
Mont Saint Michelle ebbe l'aspetto di un cantiere.
L'alloggio del portiere e le Segrete
Al primo piano,
invece, esistevano due stanze, le segrete, chiamate "i due gemelli". L'accesso
alle segrete era consentito da due aperture nel pavimento. Il frate portinaio
era anche carceriere. Sui "due gemelli" si seppe sempre molto poco e le
due stanze rimasero avvolte da un alone di mistero. Di certo si sa solo
che vennero fatte costruire per volere di Robert de Torigny, il quale,
avendo riorganizzato la gestione dei beni del monastero, avrebbe da quel
momento anche amministrato la giustizia sulle terre che governava.
Gli edifici a Meridione
La Cappella di S. Stefano
L'Ossario e la Grande Ruota
Questo buffo metodo veniva adoperato parecchio nei cantieri medioevali ma era già molto ben conosciuto dai romani. |
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