In
questi due Festival l'infinito
spirituale è
stato solo intravisto, intuito potremmo dire, mentre la prima vera opera
di purificazione e di elevazione è avvenuta con Imbolc (La Candelora).
L'azione di Imbolc è stata infatti quella di rimuovere dall'Inconscio
lunare gran parte della componente dolorosa, legata ai ricordi e spesso
totalmente inconscia, capace però di scatenare quegli schemi
comportamentali di difesa, di chiusura o di aggressione di cui abbiamo
già parlato nelle precedenti circolari.
Grazie all'azione
catartica di
Imbolc l'Io ha potuto, guidato da una volontà più forte e liberato
dalla schiavitù del dolore, provare nuove esperienze, materiali
e spirituali, onde crearsi nuovi schemi di comportamento, e questa è
l'azione principe del Festival di Equinox che abbraccia un intero Anno a
partire dalla sua esecuzione. All'Equinozio, inoltre, viene posta una
particolare attenzione alla realizzazione personale nella sfera
affettiva, poiché, come si è detto, la certezza di non essere soli e
di essere importanti per almeno un'altra persona è un'altra premessa
indispensabile per poter proseguire con serenità il cammino intrapreso.
Con Equinox termina la cosiddetta fase
solve, la quale ha lo scopo di fornire una maggiore "fluidità"
al nostro essere e di sciogliere i nodi dolorosi dell'inconscio lunare,
in modo da rendere la persona di nuovo disponibile alle nuove
esperienze, rinnovando tutte le energie e le potenzialità. A Beltane
(Calendimaggio) inizia la seconda parte del cammino, quella che
gli antichi chiamavano fase coagula, cioè dopo aver rese fluide,
rinnovate, disponibili le nostre potenzialità ed essersi cimentati in
nuovi cammini, ora si tratta di consolidare i risultati raggiunti, onde
poter ambire a più elevati traguardi sia nell'ambito spirituale
che in quello materiale.
Beltane è un secondo inizio, i primi
quattro Festival soddisfano i bisogni di base e aprono la via per
risultati superiori
il cui consolidamento inizia
proprio con Beltane. Se osserviamo lo schema delle esaltazioni e dei
domicili planetari che cadono sotto il dominio di ciascun Festival,
vediamo che da Beltane in poi questi schemi sono l'immagine speculare
dei precedenti, ciò che prima era in esaltazione ora è in caduta, ciò
che prima era nel suo domicilio ora è in esilio, e viceversa. La
trattazione dell'Anno Magico dal punto di vista astrologico necessita di
molto spazio, qui possiamo solo accennare al fatto che, ad esempio, nel
Festival di Samhain troviamo Mercurio in esaltazione (Segno dello
Scorpione), ad indicare quel Mercurio acutizzato o Scintilla divina
di cui già si è detto, a cui si accompagna la caduta di Giove;
viceversa a Beltane, sotto il Segno dei Toro, si ha l'esaltazione di
Giove e la caduta di Mercurio. Siamo ciò nel culmine della fase
espansiva, della conquista del
territorio, della consolidazione materiale, nel pieno rispetto del
simbolismo che la tradizione assegna alla prima Terra dello Zodiaco.
Questo ci spiega perché fin dai tempi più antichi Beltane, ovvero
Calendimaggio, è la Festa dell'Abbondanza e della Fortuna
maggiore (Fortuna major).
Si diceva che, con Equinox, la persona
inizia a sperimentare nuove vie; di queste vie quelle che risultano più
valide saranno sviluppate ulteriormente ed inizieranno a dare frutto
proprio con il Festival di Beltane. Nel percorrere queste nuove vie, che
non sono necessariamente tutte di ordine materiale, il soggetto crea
nuovi schemi comportamentali o modifica quelli esistenti. Il dono del
Festival di Beltane sarà proprio quello di aprire la via alla conoscenza
razionale dei meccanismi
che regolano la nostra parte più inconscia ed
istintiva. Gli antichi
raffiguravano tutto questo in vario modo, in particolare con la coniunctio
di Re e Regina (Luna e Sole), oppure con l'Albero, o con la Croce
decussata (Croce di Sant'Andrea). Un altro simbolo è il Serpente
domato, che non sbarra più il cammino a chi vuol entrare nel Giardino
dei Filosofi. Ogni saggio, ogni eroe di ogni mito, prima di giungere
alla conoscenza deve vincere il proprio Drago, o Serpente,
che gli ostacola il cammino. Ma di questo si è già ampiamente parlato
in numerose altre occasioni.
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L'Albero Bodhi,
l'albero del "risveglio all'onniscienza", sotto questo stesso
albero Buddha sedeva quando aprì all'umanità la via della liberazione
dalla duplice schiavitù. E' il prototipo dei "Giardini
Sorvegliati", meta finale di ogni percorso iniziatico.
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