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"Chi vuole entrare nel Roseto dei Filosofi
senza una chiave è come un uomo che voglia camminare senza
piedi"
(Maier, op. cit.) |
L'ingresso della razionalità (solificatio)
Beltane perfeziona ciò che aveva già
avuto inizio nel Festival precedente, cioè la veggenza,
la capacità di vedere in modo profondo dentro se stessi e gli altri. E
mentre fino all'Equinozio questa facoltà era quasi un atto istintivo,
qui viene supportata da dalle conoscenze razionali. Ecco l'unione
dei contrari, la Via dell'Albero, l'accesso al Giardino sorvegliato! A
Calendimaggio maturano le conoscenze del Sé profondo che permettono di
classificare i vari tipi di individui, cogliendone già la
tipologia da alcuni moti dell'anima e del corpo, i quali arricchiti
dalla sensitività che matura verso Marzo, consentiranno una lettura
decisamente nitida, specialmente durante le sedute di divinazione (ma
non solo).
Beltane è, da questo punto di vista,
un Festival molto razionale, che arricchisce cioè di conoscenze molto
razionali. Queste conoscenze sono in parte infuse direttamente
dal
Festival e assumono all'inizio la connotazione di intuizioni che vengono
via via afferrate in modo più delineato. Inoltre, il Festival,
favorisce l'approfondimento delle stesse attraverso lo studio e la
ricerca personale.
A Beltane inizia la conoscenza dei propri
schemi e si hanno le prime avvisaglie di tentativi di crearne
razionalmente dei nuovi; contemporaneamente inizia un forte
potenziamento della forza di
volontà, che è premessa
indispensabile per chiunque voglia entrare nel mondo dell'esoterismo. Si
è detto che le nuove vie sperimentate a partire dall'Equinozio
cominciano già, in parte, a dare frutto a Calendimaggio e proprio per
questo, osservandone i risultati e ripercorrendone mentalmente gli
schemi che li hanno portati, si vuole costruirne dei nuovi, che saranno
identici se il risultato deve essere lo stesso, o variati, se il
risultato deve essere diverso. La consapevolezza
che le nostre e
le altrui azioni e reazioni dipendono in grandissima misura da precisi
schemi comportamentali ci spingerà a cercare in noi e negli altri la
struttura di questi schemi e ad assumere (o a far assumere)
comportamenti tali da modificarli. Senza rimuovere il dolore inconscio,
che spesso li scatena, ciò non è impresa facile, ma in questo ci è
venuto incontro l'Anno Magico ed ora, lo stesso Anno Magico, ci guiderà
verso la loro perfetta comprensione razionale.
Detto questo non dimentichiamo
comunque che Beltane è soprattutto la Festa
dell'Abbondanza, che mira,
come suo scopo elettivo, a creare le basi per una condizione
socio-economica superiore, perché, come si è già più volte detto,
l'arte non trascura né disprezza mai il lato materiale della vita
rispetto a quello spirituale, in quanto il primo è premessa
indispensabile all'altro, e viceversa.
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Moltiplicazione dell'Oro filosofale
La
moltiplicazione è uno dei simboli esoterici di Beltane,
moltiplicazione che avviene sia dal lato spirituale (nuovi
schemi generano nuovi schemi) che da quello materiale: dalle
trasformazioni spirituali, e quindi comportamentali, nascono le
premesse per le trasformazioni materiali.
(Emblema X, Atalanta
fugiens) |
Simbolismi esoterici
Dopo quanto premesso risulterà
sicuramente più agevole la comprensione dei classici
simbolismi collegati
al Festival di Beltane, e di cui abbiamo abbondantemente già parlato in
molte altre sedi.
Ad esempio l'Albero
che si estende attraverso i
tre livelli dell'esistenza, e dal quale dipendono tutte le creature
viventi e gli stessi uomini, rappresenta la capacità di conoscere in
profondità il proprio sé,
si ricordi Yggdrasil e lo scoiattolo che scambia messaggi tra l'Aquila e
il Serpente, questa facoltà nell'Albero Cosmico, diventa capacità di
leggere nell'inconscio collettivo, ma di questo ne riparleremo. L'Albero
personale, che all'equinozio si era rivestito di fiori, ossia delle
nuove esperienze, ora comincia a trasformare i fiori in frutti.
Ancora più chiaro ci appare il
simbolismo legato alla Croce
Decussata "X"
o Croce di Sant'Andrea, che va intesa come formata da due triangoli,
aperti verso il basso e verso l'alto e comunicanti tra di loro per il
vertice. Abbiamo cioè l'unione di "ciò che sta in alto" con
"ciò che sta in basso", come recita la Tabula Smaragdina e
come ci ricorda il Museum Ermeticum (1678): «Ignis, Aqua et
fluitans duo sunt contraria: felix, talia si jungis: sit tibi scire
fatis». Questi contrari sono la
coscienza e l'inconscio, Fuoco e
Acqua, Aquila e Serpente che si ricongiungono nella coincidentia
oppositorum, in tal modo la coscienza può conoscere l'inconscio, e
non solo il proprio, ma cominciare a intuire l'intero Albero Cosmico,
infatti i due triangoli sono aperti verso l'infinito superiore ed
inferiore.
Allo stesso modo risulterà assai più
esplicito tutto il linguaggio ermetico che ci parla di "cittadelle",
di "giardini sorvegliati",
ovvero del "roseto dei
filosofi", al cui centro
sorge l'Albero della Vita. L'Inconscio è la cittadella da espugnare, ma
per farlo occorre avere la meglio sul Serpente (le "chiavi" di
cui parlava Majer, Atalanta fugiens, 1617), ossia bisogna
dapprima purificarlo dai contenuti dolorosi (fare bianco nel
nero) che ci obbligano a comportamenti sbagliati scatenando schemi
comportamentali, i quali «sono impulsi che sorgono dall'inconscio o
direttamente dal corpo, col carattere della non libertà e della obbligatorietà»
(C. G. Jung, Opere, vol. 8, La dinamica dell'inconscio,
1927). Solo chi è libero dalla schiavitù del Serpente può giungere in
quel Giardino in cui sorge l'Albero Bodhi, ovvero l'Albero dei
risveglio alla onniscienza sotto il quale sedeva il Buddha quando aprì
all'umanità la via della liberazione dalla "duplice schiavitù",
e che è sorvegliato da due serpenti-guardiani chiamati
"desiderio" e "paura".
Le azioni di Beltane: |
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