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Beltane - p. 2

Beltane - p. 1 Beltane - p. 2 Come ordinare

"Chi vuole entrare nel Roseto dei Filosofi senza una chiave è come un uomo che voglia camminare senza piedi"

(Maier, op. cit.)

L'ingresso della razionalità (solificatio)

Beltane perfeziona ciò che aveva già avuto inizio nel Festival precedente, cioè la veggenza, la capacità di vedere in modo profondo dentro se stessi e gli altri. E mentre fino all'Equinozio questa facoltà era quasi un atto istintivo, qui viene supportata da dalle conoscenze razionali. Ecco l'unione dei contrari, la Via dell'Albero, l'accesso al Giardino sorvegliato! A Calendimaggio maturano le conoscenze del Sé profondo che permettono di classificare i vari tipi di individui, cogliendone già la tipologia da alcuni moti dell'anima e del corpo, i quali arricchiti dalla sensitività che matura verso Marzo, consentiranno una lettura decisamente nitida, specialmente durante le sedute di divinazione (ma non solo).

Beltane è, da questo punto di vista, un Festival molto razionale, che arricchisce cioè di conoscenze molto razionali. Queste conoscenze sono in parte infuse direttamente dal Festival e assumono all'inizio la connotazione di intuizioni che vengono via via afferrate in modo più delineato. Inoltre, il Festival, favorisce l'approfondimento delle stesse attraverso lo studio e la ricerca personale.

A Beltane inizia la conoscenza dei propri schemi e si hanno le prime avvisaglie di tentativi di crearne razionalmente dei nuovi; contemporaneamente inizia un forte potenziamento della forza di volontà, che è premessa indispensabile per chiunque voglia entrare nel mondo dell'esoterismo. Si è detto che le nuove vie sperimentate a partire dall'Equinozio cominciano già, in parte, a dare frutto a Calendimaggio e proprio per questo, osservandone i risultati e ripercorrendone mentalmente gli schemi che li hanno portati, si vuole costruirne dei nuovi, che saranno identici se il risultato deve essere lo stesso, o variati, se il risultato deve essere diverso. La consapevolezza che le nostre e le altrui azioni e reazioni dipendono in grandissima misura da precisi schemi comportamentali ci spingerà a cercare in noi e negli altri la struttura di questi schemi e ad assumere (o a far assumere) comportamenti tali da modificarli. Senza rimuovere il dolore inconscio, che spesso li scatena, ciò non è impresa facile, ma in questo ci è venuto incontro l'Anno Magico ed ora, lo stesso Anno Magico, ci guiderà verso la loro perfetta comprensione razionale.

Detto questo non dimentichiamo comunque che Beltane è soprattutto la Festa dell'Abbondanza, che mira, come suo scopo elettivo, a creare le basi per una condizione socio-economica superiore, perché, come si è già più volte detto, l'arte non trascura né disprezza mai il lato materiale della vita rispetto a quello spirituale, in quanto il primo è premessa indispensabile all'altro, e viceversa.

 

Moltiplicazione dell'Oro filosofale

La moltiplicazione è uno dei simboli esoterici di Beltane, moltiplicazione che avviene sia dal lato spirituale (nuovi schemi generano nuovi schemi) che da quello materiale: dalle trasformazioni spirituali, e quindi comportamentali, nascono le premesse per le trasformazioni materiali.

(Emblema X, Atalanta fugiens)

Simbolismi esoterici

Dopo quanto premesso risulterà sicuramente più agevole la comprensione dei classici simbolismi collegati al Festival di Beltane, e di cui abbiamo abbondantemente già parlato in molte altre sedi.

Ad esempio l'Albero che si estende attraverso i tre livelli dell'esistenza, e dal quale dipendono tutte le creature viventi e gli stessi uomini, rappresenta la capacità di conoscere in profondità il proprio sé, si ricordi Yggdrasil e lo scoiattolo che scambia messaggi tra l'Aquila e il Serpente, questa facoltà nell'Albero Cosmico, diventa capacità di leggere nell'inconscio collettivo, ma di questo ne riparleremo. L'Albero personale, che all'equinozio si era rivestito di fiori, ossia delle nuove esperienze, ora comincia a trasformare i fiori in frutti.

Ancora più chiaro ci appare il simbolismo legato alla Croce Decussata "X" o Croce di Sant'Andrea, che va intesa come formata da due triangoli, aperti verso il basso e verso l'alto e comunicanti tra di loro per il vertice. Abbiamo cioè l'unione di "ciò che sta in alto" con "ciò che sta in basso", come recita la Tabula Smaragdina e come ci ricorda il Museum Ermeticum (1678): «Ignis, Aqua et fluitans duo sunt contraria: felix, talia si jungis: sit tibi scire fatis». Questi contrari sono la coscienza e l'inconscio, Fuoco e Acqua, Aquila e Serpente che si ricongiungono nella coincidentia oppositorum, in tal modo la coscienza può conoscere l'inconscio, e non solo il proprio, ma cominciare a intuire l'intero Albero Cosmico, infatti i due triangoli sono aperti verso l'infinito superiore ed inferiore.

Allo stesso modo risulterà assai più esplicito tutto il linguaggio ermetico che ci parla di "cittadelle", di "giardini sorvegliati", ovvero del "roseto dei filosofi", al cui centro sorge l'Albero della Vita. L'Inconscio è la cittadella da espugnare, ma per farlo occorre avere la meglio sul Serpente (le "chiavi" di cui parlava Majer, Atalanta fugiens, 1617), ossia bisogna dapprima purificarlo dai contenuti dolorosi (fare bianco nel nero) che ci obbligano a comportamenti sbagliati scatenando schemi comportamentali, i quali «sono impulsi che sorgono dall'inconscio o direttamente dal corpo, col carattere della non libertà e della obbligatorietà» (C. G. Jung, Opere, vol. 8, La dinamica dell'inconscio, 1927). Solo chi è libero dalla schiavitù del Serpente può giungere in quel Giardino in cui sorge l'Albero Bodhi, ovvero l'Albero dei risveglio alla onniscienza sotto il quale sedeva il Buddha quando aprì all'umanità la via della liberazione dalla "duplice schiavitù", e che è sorvegliato da due serpenti-guardiani chiamati "desiderio" e "paura".

Le azioni di Beltane:


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