Lungo il sentiero spirituale
Il Raccolto, ovvero Lugnasad dei
popoli celtici, come abbiamo visto nella scorsa circolare, è l'apice
dell'Anno Magico, e conduce alla realizzazione di ciò che nel
linguaggio simbolico dell'ermetismo è chiamato Pietra, o Elixir al
Rosso, o Oro Filosofale, e che, in altri termini, significa un consolidamento
dei nuovi schemi di
comportamento e di pensiero. Può essere utile, a questo punto,
rileggere tutte le pagine, da Imbolc a Lugnasad, per avere una visione
globale del cammino spirituale che l'Anno Magico comporta e meglio
comprendere così il fondamentale valore del Festival del Giorno di
Michele Arcangelo. Nel cammino che intercorre tra Lugnasad e Yula (I
Saturnali), non ci sono cambiamenti che servono per approdare in maniera
più definitiva all'evoluzione individuale, in quanto, l'attenzione si
sposta di nuovo sull'aspetto
materiale della
vita. Infatti, come abbiamo visto, i primi due Festival dell'Anno Magico
hanno soprattutto potere sulla sfera della materialità, onde assicurare
alla persona quel grado di benessere, che abbiamo identificato nella
figura del Bagatto dei Tarocchi, premessa indispensabile per compiere
qualunque sentiero spirituale.
La simbolica vittoria sul Serpente è
anche il non dover cominciare ogni Anno dallo stesso punto di partenza,
bensì, scopo principe dell'Anno Magico, è di sfuggire
da questo ciclo, sia nei lunghi
che nei brevi periodi, potendo ogni volta ripartire da un gradino più
elevato, sia dal lato materiale che da quello spirituale. Questo è il
significato del simbolo della Fenice, la quale non muore per lasciar il
posto alla propria prole, che dovrebbe ripartire da zero, bensì da se
stessa rinasce, ogni volta più splendente. E questo intendevano i
filosofi ermetici, quando dicevano che ognuno deve essere padre e madre
di stesso.
L'Equinozio d'Autunno apre il ciclo
notturno dello
Zodiaco, dopo la Bilancia, che dovrà selezionare cosa conservare e cosa
gettare, inizia, con lo Scorpione (Samhain) un nuovo ciclo. Il seme
sepolto nel terreno muore e nasce la nuova pianta, che dovrà percorrere
tutto il proprio cammino, per poi di nuovo dare seme e morire. Questo
Serpente che si morde la coda è l'anno solare, ma è anche, in senso più
lato, la vita di tutti gli esseri che popolano la terra, uomo compreso.
Esiste dunque un ciclo del Serpente che si svolge nell'arco di un anno
solare, scandito dalle stagioni, e uno più lungo che comprende l'intera
vita, quelle passate e quelle future. Uscire da questi cicli significa elevarsi,
come dicevano gli antichi, riscoprendo la propria dimensione divina ed
immortale.
All'Equinozio d'Autunno il Sole inizia
ad accorciare il proprio arco diurno, il giorno perde progressivamente
terreno rispetto alla notte, il mondo va verso il buio dei Saturnali, la
"lunga notte" dei popoli artici, verso cioè l'interesse per
la materia, sembra proprio, come si legge in un antico testo della
Mesopotamia (vedi pag. 79 Catalogo) che il Sole stia cadendo in un
abisso dal quale non potrà più risollevarsi. Tutto questo noi però lo
dobbiamo tradurre, come vuole il nostro corso di esoterismo, in un
linguaggio più moderno e comprensibile.
Se osserviamo la triade
di pianeti che
si associano all'Equinozio d'Autunno vediamo innanzi tutto Saturno in
esaltazione, poi Proserpina e Venere. Siamo ciò all'opposto esatto di
ciò che si aveva all'Equinozio di Primavera, dove il Sole, Plutone e
Marte guidavano la persona a fare nuove esperienze e a cimentarsi con
baldanza in nuove imprese. Senza entrare in dettagli astrologici, che
potrebbero annoiare chi legge, diciamo che all'equinozio d'Autunno deve
prevalere la ragione
(Saturno) nella sua duplice
veste di Eremita e di Papa (si veda pagg. 147 e 148), la rivalutazione
di quanto compiuto con la
correzione degli errori (Proserpina, pag. 168) e infine la sensibilità
mediata da un nuovo velo
attraverso cui vedere il mondo (Venere, pagg. 141 e 142).
Tutto questo perché nel periodo che
va dal Raccolto ai Saturnali ci potranno essere dei periodi di crisi,
intesi come il ricalcare di vecchi schemi comportamentali, ma anche di
vecchi schemi di pensiero: tutti due portano all'azione, i primi sono già
l'azione stessa, e i secondi, ovvero gli schemi di pensiero, sono i
moventi delle azioni. Compito dunque del Festival del Giorno di Michele
Arcangelo è di impedire qualunque
involuzione, affinché il prossimo
ciclo possa cominciare, pur con l'attenzione rivolta alla materia, come
prevedono Samhain e Yula (nuova fase di nigredo) da un gradino più
elevato, forti dei traguardi conquistati sia nel campo materiale che
spirituale. Ecco chiarito, in sintesi, il passaggio cruciale
dell'Equinozio d'Autunno, il ritorno alle tenebre (la notte che si
allunga, ovvero l'attenzione rivolta di nuovo alla materia, la nuova
fase di nerezza) non deve distogliere l'Iniziato dal proprio cammino, ma
egli deve risorgere splendente. Perché questo passaggio possa avvenire
senza deviazioni è fondamentale l'aiuto portato dal Festival di Michael
Superno, che interverrà direttamente correggendo gli errori. |
Il Trionfo dell'Iniziato
(Sabine Stuart de Chevalier, Discours
philosophique, Paris, 1781)
La Fenice
(Boschius, Aurora Consurgens)
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