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Michael - p. 1

Michael - p. 1 Michael - p. 2 Come ordinare

Lungo il sentiero spirituale

Il Raccolto, ovvero Lugnasad dei popoli celtici, come abbiamo visto nella scorsa circolare, è l'apice dell'Anno Magico, e conduce alla realizzazione di ciò che nel linguaggio simbolico dell'ermetismo è chiamato Pietra, o Elixir al Rosso, o Oro Filosofale, e che, in altri termini, significa un consolidamento dei nuovi schemi di comportamento e di pensiero. Può essere utile, a questo punto, rileggere tutte le pagine, da Imbolc a Lugnasad, per avere una visione globale del cammino spirituale che l'Anno Magico comporta e meglio comprendere così il fondamentale valore del Festival del Giorno di Michele Arcangelo. Nel cammino che intercorre tra Lugnasad e Yula (I Saturnali), non ci sono cambiamenti che servono per approdare in maniera più definitiva all'evoluzione individuale, in quanto, l'attenzione si sposta di nuovo sull'aspetto materiale della vita. Infatti, come abbiamo visto, i primi due Festival dell'Anno Magico hanno soprattutto potere sulla sfera della materialità, onde assicurare alla persona quel grado di benessere, che abbiamo identificato nella figura del Bagatto dei Tarocchi, premessa indispensabile per compiere qualunque sentiero spirituale.

La simbolica vittoria sul Serpente è anche il non dover cominciare ogni Anno dallo stesso punto di partenza, bensì, scopo principe dell'Anno Magico, è di sfuggire da questo ciclo, sia nei lunghi che nei brevi periodi, potendo ogni volta ripartire da un gradino più elevato, sia dal lato materiale che da quello spirituale. Questo è il significato del simbolo della Fenice, la quale non muore per lasciar il posto alla propria prole, che dovrebbe ripartire da zero, bensì da se stessa rinasce, ogni volta più splendente. E questo intendevano i filosofi ermetici, quando dicevano che ognuno deve essere padre e madre di stesso.

Sfuggire al Ciclo del Serpente

L'Equinozio d'Autunno apre il ciclo notturno dello Zodiaco, dopo la Bilancia, che dovrà selezionare cosa conservare e cosa gettare, inizia, con lo Scorpione (Samhain) un nuovo ciclo. Il seme sepolto nel terreno muore e nasce la nuova pianta, che dovrà percorrere tutto il proprio cammino, per poi di nuovo dare seme e morire. Questo Serpente che si morde la coda è l'anno solare, ma è anche, in senso più lato, la vita di tutti gli esseri che popolano la terra, uomo compreso. Esiste dunque un ciclo del Serpente che si svolge nell'arco di un anno solare, scandito dalle stagioni, e uno più lungo che comprende l'intera vita, quelle passate e quelle future. Uscire da questi cicli significa elevarsi, come dicevano gli antichi, riscoprendo la propria dimensione divina ed immortale.

All'Equinozio d'Autunno il Sole inizia ad accorciare il proprio arco diurno, il giorno perde progressivamente terreno rispetto alla notte, il mondo va verso il buio dei Saturnali, la "lunga notte" dei popoli artici, verso cioè l'interesse per la materia, sembra proprio, come si legge in un antico testo della Mesopotamia (vedi pag. 79 Catalogo) che il Sole stia cadendo in un abisso dal quale non potrà più risollevarsi. Tutto questo noi però lo dobbiamo tradurre, come vuole il nostro corso di esoterismo, in un linguaggio più moderno e comprensibile.

Riferimenti astrologici

Se osserviamo la triade di pianeti che si associano all'Equinozio d'Autunno vediamo innanzi tutto Saturno in esaltazione, poi Proserpina e Venere. Siamo ciò all'opposto esatto di ciò che si aveva all'Equinozio di Primavera, dove il Sole, Plutone e Marte guidavano la persona a fare nuove esperienze e a cimentarsi con baldanza in nuove imprese. Senza entrare in dettagli astrologici, che potrebbero annoiare chi legge, diciamo che all'equinozio d'Autunno deve prevalere la ragione (Saturno) nella sua duplice veste di Eremita e di Papa (si veda pagg. 147 e 148), la rivalutazione di quanto compiuto con la correzione degli errori (Proserpina, pag. 168) e infine la sensibilità mediata da un nuovo velo attraverso cui vedere il mondo (Venere, pagg. 141 e 142).

Tutto questo perché nel periodo che va dal Raccolto ai Saturnali ci potranno essere dei periodi di crisi, intesi come il ricalcare di vecchi schemi comportamentali, ma anche di vecchi schemi di pensiero: tutti due portano all'azione, i primi sono già l'azione stessa, e i secondi, ovvero gli schemi di pensiero, sono i moventi delle azioni. Compito dunque del Festival del Giorno di Michele Arcangelo è di impedire qualunque involuzione, affinché il prossimo ciclo possa cominciare, pur con l'attenzione rivolta alla materia, come prevedono Samhain e Yula (nuova fase di nigredo) da un gradino più elevato, forti dei traguardi conquistati sia nel campo materiale che spirituale. Ecco chiarito, in sintesi, il passaggio cruciale dell'Equinozio d'Autunno, il ritorno alle tenebre (la notte che si allunga, ovvero l'attenzione rivolta di nuovo alla materia, la nuova fase di nerezza) non deve distogliere l'Iniziato dal proprio cammino, ma egli deve risorgere splendente. Perché questo passaggio possa avvenire senza deviazioni è fondamentale l'aiuto portato dal Festival di Michael Superno, che interverrà direttamente correggendo gli errori.

Il Trionfo dell'Iniziato

(Sabine Stuart de Chevalier, Discours philosophique, Paris, 1781)

 

 

 

 

 

 

 

 

La Fenice

(Boschius, Aurora Consurgens)

 

 

 

 


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