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Marco Bellocchio
(da labiennaledivenezia.net)


Lunedì 8 aprile
I pugni in tasca
di Marco Bellocchio. Anno 1965, durata 107'. Con Lou Castel, Paola Pitagora, Marino Masè, Pier Luigi Troglio.
Facoltà di Lettere, Via S.Croce 65, Trento, ore 20.30.
Ultimo appuntamento della breve rassegna cinematografica dedicata all'analisi della società italiana.

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Note: In un'agiata casa borghese di Bobbio (PC) una madre cieca vive di ricordi con 4 figli, uno dei quali, epilettico ed esaltato, la elimina e uccide anche un fratello deficiente. Colpito da una crisi è lasciato morire dalla sorella. Dopo Ossessione di Visconti non c'era mai stato nel cinema italiano un esordio così clamoroso e autorevole. Non c'è più stato nemmeno nei 20 anni seguenti. Bellocchio sfida il grottesco senza cadervi. Duro, crudele, angoscioso.

Chi é Marco Bellocchio?: Regista cinematografico italiano (Piacenza 1939). Dopo aver frequentato il ginnasio in un collegio ecclesiastico di Piacenza, il liceo in un Istituto Barnabita di Lodi e aver seguito corsi di filosofia all'Università Cattolica di Milano (questa educazione religiosa avrà un gran peso nella sua opera), si iscrisse al Centro sperimentale di cinematografia e nel 1965 esordì clamorosamente con I pugni in tasca, opera molto cruda sullo sgretolamento della famiglia, in cui emerge una posizione fortemente critica dei valori tradizionali religiosi e morali.
L'anticonformismo di Bellocchio e le sue tendenze ideologiche di estrema sinistra, trovarono una dimensione in La Cina è vicina del 1967 e Nel nome del padre del 1972, che si ispira agli ambienti ecclesiastici della sua giovinezza. Molto discusso fu Sbatti il mostro in prima pagina, sull'ambiente giornalistico, e Matti da slegare (1975), un film dossier sui manicomi italiani, ancora lontani dalla riforma della legge 180/78.
Maggior successo hanno avuto i due film successivi Marcia trionfale (1976) e Salto nel vuoto (1980), il primo sull'ambiente della caserma e del servizio militare, che viene utilizzato come pretesto per avviare un ampio discorso critico, il secondo sul chiuso ambiente della famiglia, che viene ancora messa in discussione con aspre critiche. Soprattutto quest'ultimo lavoro ha riscosso ampio successo di critica, che gli ha riconosciuto diversi premi anche a carattere internazionale.
Fra questi due film va segnalata una versione del Gabbiano di Cechov (1977), realizzata per la televisione.
Del 1982, è Gli occhi la bocca, storia dell'identificazione morbosa di un giovane con il proprio fratello morto, a cui ha fatto seguito nel 1984 Enrico IV, tratto dalla commedia di Luigi Pirandello e, successivamente, Diavolo in corpo (1986), libera interpretazione del romanzo di R. Rediguet, e La visione del sabba del 1988.
Nel 1991 gira La condanna, del 1994 è il film Il sogno della farfalla e nel 1999 realizza La balia, un film in costume tratto da una novella di Pirandello, che vince il David di Donatello per i costumi e ben quattro Ciak d'Oro per la migliore attrice non protagonista, la fotografia, la scenografia ed i costumi.


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