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 Sezione XI
SEZIONE XI -  Anagni Papale.

 

A cura di Daniela Ricci

La città che diede i natali a Bonifacio VIII conserva opere di particolare interesse storico-artistico, tra queste era la statua del pontefice, posta lungo il fianco esterno sud occidentale della cattedrale, commissionata a manifesto della propria legittima autorità pontificia, nota da un disegno seicentesco conservato alla Biblioteca Apostolica Vaticana (cat. II, 73a), della quale rimane, oltre ad alcuni elementi decorativi, solo la lastra marmorea con le insegne pontificie e gli scudi araldici. La statua, insieme con l'edicola che la contiene, venne fortemente restaurata durante il Cinquecento e il Seicento.

L'Inventario, della fine del Duecento, relativo ai beni donati dal papa alla cattedrale, conservato nella sagrestia,xi.jpg menziona inoltre opere identificabili con quelle custodite nel Tesoro della Cattedrale. Tra queste è il parato detto di Bonifacio, della seconda metà del secolo XIII, composto da un piviale, una pianeta e due dalmatiche in sciamito purpureo, ricamato in opus cyprense, che in origine doveva essere decorato anche da pietre preziose. Nei clipei contigui sono grifoni, coppie di pappagalli e aquile bicipiti. La provenienza del parato è ancora discussa poiché potrebbe ascriversi a una manifattura sia normanno-sveva, localizzata in Sicilia, sia bizantina, qualificandolo come un dono proveniente da Bisanzio. Ciò sarebbe confermato anche dalla presenza delle aquile bicipiti, un motivo decorativo da ricondurre alla committenza imperiale bizantina. Lo stolone della pianeta, con busti di santi a ricamo, mostra inoltre che il manufatto venne confezionato in un secondo momento in Italia centrale da una bottega legata stilisticamente a opere di pittura di ambito centro-italiano.

Il piviale della Vergine, in seta lavorata a opus anglicanum, è decorato da una serie di clipei con Storie di Cristo e della Vergine ed è da ascrivere alla fine del sec. XIII a laboratori inglesi. Un'altra opera a opus anglicanum in lino laminato in oro, della seconda metà del sec. XIII, è la pianeta con Storie di san Nicola che, entro clipei contigui, mostra episodi della vita del santo. L'indumento, tagliato in alcune parti, proviene probabilmente da una più ampia dalmatica, trovando così puntuale riscontro con quanto documentato nella donazione di Bonifacio VIII. La provenienza dell'opera sarebbe anche in questo caso da ascrivere a laboratori inglesi.

Anche il paliotto con la Vergine in trono e santi, in lino ricamato in seta, oro e argento, è identificabile con uno dei doni pontifici alla cattedrale, qualificato come opus romanum. L'opera costituisce una delle rare testimonianze di stoffe duecentesche ricamate, la cui realizzazione possa essere riferita a manifatture attive a Roma. La complessità del programma iconografico e il puntuale riscontro con brani dei perduti cicli dell'atrio della basilica vaticana e della navata della basilica ostiense, rendono quantomai verosimile l'ascrizione dell'opera al panorama artistico romano-assisiate. Sulla base delle evidenti citazioni cimabuesche e della prossimità del disegno alle storie vetero e neo testamentarie dei registri alti della basilica di San Francesco ad Assisi, è possibile ipotizzare la presenza dell'artefice del paliotto tra coloro i quali affrescarono le pareti alte della navata dell'edificio francescano

L'ultima opera, cronologicamente ascrivibile al primo Trecento, è il piviale con Storie di santi, in lino laminato in oro e raffinati ricami in seta, ricomposto nell'aspetto attuale grazie a un complesso restauro ricostruttivo. Originariamente infatti i ricami formavano una dalmatica e una tonacella, di fattura scadente, assemblate con parti di ricamo provenienti anche da un altro parato con Storie di san Nicola. La superficie dell'opera è suddivisa da cornici polilobate che includono scene di martirio di santi, ricamate con grande vivacità narrativa ed esuberanza drammatica. La raffigurazione di santi propriamente inglesi, quali san Giorgio e sant'Edmondo, conferma la produzione dell'indumento da una manifattura anglosassone.


Piviale del parato detto di Bonifacio VIII, sciamito purpureo ricamato in opus cyprense. Seconda metà del XIII secolo, Anagni, Museo del tesoro della Cattedrale.

 

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