Lo sciopero è l'ultima arma a cui ricorre il Sindacato per la risolouzione dei problemi
una volta che ogni trattativa con l'Azienda è risultata infruttuosa.
Nello sviluppo di una problematica che riguarda i diritti dei lavoratori, il Sindacato UIL
si incontra con le altre Organizzazioni Sindacali per definire la procedura comportamentale da seguire che prevede:
1) Invio della richiesta di convocazione all'Azienda
2) Discussione Azienda-Sindacati
Questo può già portare ad una soluzione, oppure no, ed allora:
3) Proclamazione dello stato di agitazione
4) Richiesta di intervento del Prefetto per una procedura di conciliazione
Forse adesso si potrà arrivare ad un risultato, oppure inevitabilmente:
5) Proclamazione dello sciopero (il primo è di 4 ore)
A questo seguirà un incontro tra le parti, che porterà ad un accordo, oppure ancora:
6) Ulteriore sciopero (il secondo sciopero è ancora di 4 ore a distanza di 7 giorni,
mentre il terzo è di 24 ore con assemblea o manifestazione dei lavoratori).
Alla fine si dovrà arrivare ad una soluzione !
E' evidente come il ricorso allo sciopero sia notevolmente oneroso per il lavoratore e per il Sindacato.
E' peraltro evidente che solo la testardaggine delle Aziende impedisce
che un accordo onorevole tra le parti venga rapidamente raggiunto.
Non è nella convenienza del Lavoratore scioperare perchè è comunque un disagio che si riperquote
nella società di cui fa parte il lavoratore stesso.
La Legge 146/90, modificata dalla Legge 83/2000, detta le norme sull'esercizio del diritto di sciopero dei lavoratori nei servizi pubblici essenziali
quali sono i trasporti pubblici urbani ed extraurbani o quelli di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Contempera perciò tale diritto di sciopero con la salvaguardia dei diritti della persona tutelati dalla Costituzione
(tutela della libertà di circolazione, tutela della salute e sicurezza della persona e dell'ambiente).
In base alla Legge sono esclusi dallo sciopero i periodi di più intenso traffico individuati nei giorni:
_ dal 17 dicembre al 7 gennaio;
_ i periodi concomitanti con i grandi esodi legati alle ferie e quelli connessi al calendario giubilare,
e cioè 1,2,3,16,17,18 giugno; dal 25 giugno al 4 luglio; dal 28 luglio al 3 agosto;
dal 10 al 21 agosto; dal 28 agosto al 5 settembre; dal 14 al 18 settembre; dal 13 al 16 ottobre;
dal 30 ottobre al 5 novembre; 11,12,13,23,24,25,26,27 novembre;
_ le 5 giornate che precedono e seguono la Pasqua;
_ i 3 giorni che precedono e seguono la scadenza delle consultazioni elettorali nazionali, europee, regionali ed amministrative in generale;
_ la giornata precedente, quella seguente e quelle concomitanti con le elezioni amministrative.
Nel settore dei trasporti vige inoltre il principio del divieto di scioperi concomitanti fra più aziende, che, mediante l'istituzione di un
Osservatorio sui conflitti sindacali, assolve alla funzione di garantire all'utenza la possibilità di usufruire
dei servizi di trasporto alternativi in caso di sciopero.
In questo caso, comunque, sarà sempre effettuato il servizio completo, articolato su due fasce per un totale
di sei ore, coincidente con i periodi di massima richiesta dell'utenza, con particolare riguardo ai lavoratori e agli studenti.
Per i trasporti pubblici tali fasce sono 5.30:8.30 e 12.30:15.30.
(Questo servizio non sarà garantito solo nel caso di sciopero indetto per 24 ore con assemblea o manifestazione da parte dei lavoratori).
AGGIORNAMENTO SCIOPERI !
COMMENTI |
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In occasione dello "sciopero solidale" effettuato dai lavoratori il 23 Ottobre 2000, riportiamo
due articoli pubblicati sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 22 Ottobre per approfondire le ultime vicende.
BUS, UNO SCIOPERO "SOLIDALE".
E per gli autoferrotranvieri arriva l'ora dello "sciopero solidale": domani, nonostante
la proclamazione di una protesta nazionale di 8 ore degli addetti del trasporto pubblico locale,
autobus, metropolitane e linee extraurbane viaggeranno regolarmente. Lo sciopero ci sarà ma sarà
"solidale". I proventi delle mancate ore di astensione dal lavoro (ridotte da 8 a 4) dei
lavoratori che aderiranno alla protesta, saranno infatti devolute in un fondo destinato alle
popolazioni del Nord-Ovest colpite dalle alluvioni. I responsabili di categoria di Filt Cgil,
Fit Cisl e Uilt, fautori dell'iniziativa, hanno chiesto alle aziende del trasporto locale di
contribuire al fondo, facendovi confluire i ricavi relativi allo sciopero virtuale.
Per macchinisti, autisti e addetti del trasporto locale, lo sciopero solidale inaugura un nuovo
corso: è la prima volta infatti che si attua una
forma di lotta diversa dal fermo dei mezzi. Una via alternativa alla protesta che sarà
apprezzata in primo luogo dagli utenti. Lo "sciopero degli autobus" è forse la forma di protesta
più odiata dai cittadini, che con la paralisi della mobilità e il traffico cittadino
congestionato, crea disagi più generalizzati rispetto ad altri fermi nei trasporti.
Nel bel mezzo della difficile vertenza che si trascina da oltre un anno e che al momento
non vede sbocchi, Alfonso Torsello, segretario generale aggiunto Filt, Franco Seghi segretario
nazionale Fit, Goffredo Patriarca (segretario nazionale Uilt) hanno deciso di percorrere la
strada alternativa dello sciopero solidale. Una scelta che non ha mancato di suscitare
l'entusiasmo delle associazioni dei consumatori: "Una novità molto importante - osserva
Cittadinanzattiva - dopo anni di scioperi nei trasporti pubblici che hanno paralizzato la
città". Il presidente Giustino Trincia sottolinea che lo "sciopero alla rovescia non è per
i lavoratori una rinuncia a qualcosa. Anzi esso è il pressupposto per costruire solide alleanze
con i cittadini utenti e le associazioni d'impegno civico attorno a obiettivi di tutela dei
legittimi diritti dei lavoratori e di sviluppo di un sistema di trasporto al passo con le
esigenze di un Paese moderno e civile".
Lo stesso Torsello della Filt nell' illustrare le ragioni della scelta, ha detto che "i
tranvieri non rinunciano certo alla lotta per il nuovo contratto. Ma la categoria è abbastanza
forte per stringere un'allenza tra i lavoratori che producono trasporto e gli utenti che
consumano trasporto".
Anche il leader della Cgil, Sergio Cofferati, apprezza le decisione degli autoferrotranvieri.
"Bisogna dar atto alle organizzazioni sindacali di categoria di un grandissimo senso
di responsabilità - ha detto Cofferati - perchè in un momento difficile della trattativa per
il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri e in una fase delicatissima della vita del
Paese hanno scelto una forma visibile, efficace e soprattutto solidale per manifestare le loro
posizioni".
Cofferati ha quindi precisato che "per attuare correttamente lo sciopero, quando serve non
bisogna escludere nulla della strumentazione antica. Ma bisogna anche avere, soprattutto nei
servizi, un'attenzione particolare verso gli utenti. Dunque, insieme alla legge sugli scioperi,
che va applicata e rispettata, sono utili forme innovative come quella dello sciopero solidale.
Noi - ha concluso - l' avevamo proposto da tempo, e ora si sta arrivando alla sua prima
sperimentazione concreta".
ECCO LE PROTESTE ALTERNATIVE. STOP BIANCHI O AL CIOCCOLATO
Può essere "virtuale", "bianco", "alla rovescia", "dimezzato", oppure "solidale" o
"simbolico", e persino "al cioccolato".
Il classico sciopero comincia a non essere più tanto di moda e si apre qualche breccia nell'
immagine tradizionale dell'astensione dal lavoro con la conseguente cessazione dell'erogazione
di un servizio pubblico, e la protesta assume le forme più fantasiose.
Dopo alcuni casi dei piloti aerei che in più di un'occasione hanno scelto forme di protesta
alternative, gli agenti di polizia, e persino i ferrovieri di un compartimento del Meridione
qualche anno fa, a rinunciare al classico incrociar le braccia e blocco dei mezzi è ora la
categoria degli autoferrotranvieri, una delle più temute dagli utenti, in grado di sconvolgere
il quotidiano e creare disagi a tutta la famiglia.
Una nuova esigenza tra i lavoratori quella di escogitare forme di lotta meno odiose per i
cittadini - nonostante l'applicazione delle franchigie nei periodi canonici di festività o
ferie - cresciuta con l'aumentare della consapevolezza dei diritti degli utenti, accanto alla
giusta tutela dei diritti sindacali.
Ecco, in sintesi, i tipi di sciopero alternativi.
VIRTUALE. E' tra i più gettonati, permette di evitare fastidi ai cittadini limitando il
conflitto alle controparti: fu adottato nell'89 dai piloti aerei di Anpac e Appl che si recarono
al lavoro con al braccio una fascia azzurro dell'Unicef. Quattro anni più tardi lo scelse il Sap,
sindacato autonomo di polizia, i cui iscitti si applicarono un adesivo con la scritta:
"Scioperiamo per i nostri diritti, lavoriamo per i diritti della gente".
BIANCO. E' una delle forme più antiche di protesta nei servizi pubblici, consiste
nell'applicare rigidamente i regolamenti, rallentando così il servizio. Spesso usata per
aggirare le regole e dare al tempo stesso alta visibilità alla protesta. In questo caso i
lavoratori sono difficilmente sanzionabili.
DIMEZZATO. Era stato proposto nel '98 dall'amministratore delegato delle Ferrovie
per ridurre del 50% gli effetti delle proteste sull'utenza. Basato sull'idea di "uno sciopero
su due", nel settore dei trasporti, attraverso il blocco di un solo treno o altro mezzo su due,
dimezzando così anche il disagio dei viaggiatori.
SIMBOLICO Di recente è stato adottato anche dai macchinisti autonomi del Comu: i
dipendenti precettati hanno lavorato con una fascia al braccio con la scritta:
"Sono in sciopero, non sono un crumiro".
SOLIDALE Scelto dagli autoferrotranvieri di Cgil, Cisl, Uil:
chi aderisce allo sciopero lavora ugualmente ma perde la retribuzione che viene destinata ad
un fondo per le popolazioni alluvionate.
AL CIOCCOLATO Vince la palma dell'originalità:
nell'ottobre del '93 gli agenti di polizia di Forlì aderenti al Sap nell'ambito di uno sciopero
virtuale, hanno distribuito di fronte alla Questura banconote da 50mila lire di cioccolata
e una lettera aperta a cittadini e colleghi in cui spiegavano le ragioni della protesta.
LINKS UTILI |
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Legge 146/90 modificata dalla Legge 83/00 (http://www.trasportinavigazione.it/site.asp?IdDoc=568)