Benvenuto sulle ali dell'Arcadia! Sulle ali dell'Arcadia In questo oceano senza domani, sotto il segno del teschio, sotto il mio simbolo, io vivo la mia liberta'!!

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Trama della tetralogia wagneriana

di Luca Santarelli

 
Götterdämmerung (Il Crepuscolo degli Dei)
 
Primo preludio: le Tre Norne stanno tessendo il filo del fato. Parlano delle cose che erano, che sono e che saranno, così veniamo a conoscenza di come Wotan abbia perso uno dei suoi occhi bevendo alla Fonte della Saggezza e di come abbia creato il suo bastone magico da un ramo dell'Albero del Mondo, Ash. Ora la fonte si è esaurita, Ash si è seccato e il bastone di Wotan spezzato. Wotan ha ordinato che Ash venga tagliato a pezzi e impilato attorno al Valhalla in una pira cui Loge un giorno darà fuoco. Mentre le Norne discutono della maledizione di Alberich, il filo del fato si spezza. La saggezza delle Norne è prossima alla fine, e le tre corrono dalla loro madre, Erda.
 
Secondo preludio: l'alba di un nuovo giorno illumina il monte dove si trovano Bruennhilde e Siegfried, L'uomo indossa un'armatura completa e vuole andare alla ricerca di atti eroici da compiere. Bruennhilde gli dice di cavalcare il suo cavallo, Grane, e Siegfried le da' l'Anello del Nibelungo come pegno d'amore. Dopo un saluto appassionato, Siegfried discende la montagna dirigendosi verso il fiume Reno. Dalla sommità della montagna, Bruenhilde può sentir risuonare il suo corno da caccia.
 
Atto I: nelle sale dei Gibichunghi, lord Gunter chiede al suo fratellastro Hagen, il cui padre è Alberich, come possa ottenere maggiore fama e gloria. Hagen dice che Gunther dovrebbe sposarsi e che solo una donna sia la moglie adatta a lui: Bruennhilde, che dorme circondata da un fuoco magico che solo il più coraggioso degli eroi può oltrepassare. Gunther si lamenta di non avere il coraggio di fare una cosa del genere, perchè Hagen gliel'ha detta? Il figlio di Alberich gli risponde che infatti la persona in grado di farlo è Siegfried, l'uomo che dovrebbe invece sposare la sorella di Gunther, Gutrune. La donna ribatte che Hagen stia scherzando: come può lei far innamorare di sè il più coraggioso eroe del mondo? Hagen le ricorda che potrebbe preparare una pozione magica tale da far perdere la memoria a Siegfried e farlo innamorare della prima donna che veda. Gunther riconosce ammira la furbizia di Hagen, ma domanda come possano trovare questo Siegfried.
 
Hagen replica che Siegfried si trova in viaggio, alla ricerca di atti eroici da compiere e potrebbe quindi passare da quelle parti prima o poi. Sorpresa delle sorprese, in quel momento si sente il suo corno da caccia! È venuto a visitare il castello e vuole vedere Gunther, il figlio di Gibich. Al suo ingresso, Hagen lo chiama per nome (spiegando dopo come ovviamente tutti abbiano sentito parlare di un tale eroe e quindi conosca il nome Siegfried). L'eroe vuole combattere con Gunther oppure vuole che diventino amici e, non essendo Gunther il più coraggioso degli uomini, decide di essergli amico. Mentre Hagen conduce Grane, il cavallo che Bruennhilde aveva dato al suo compagno, Gunther conduce Siegfried nel castello.
 
Al suo ritorno, Hagen domanda se sia vero che Siegfried sia il possessore del tesoro dei Nibelunghi, così l'uomo gli racconta brevemente il suo incontro con Fafner. Hagen domanda se Siegfried abbia preso tutto il tesoro, così l'uomo gli mostra il Tarnhelm, che Hagen riconosce immediatamente e ne descrive i poteri: può far cambiare l'aspetto di chi lo indossi in qualsiasi forma, e gli permette di spostarsi da un posto all'altro alla velocità del pensiero (questo potere non era mai stato usato o menzionato prima d'ora). Siegfried parla anche dell'Anello e di come “una donna meravigliosa” ne sia custode. Gutrune appare con in mano una coppa per fare un “brindisi di benvenuto”: è la pozione magica che farà perdere la memoria al nostro eroe e lo farà innamorare pazzamente di Gutrune. Lo sfortunato Siegfried beve dalla coppa mentre brinda “in onore di Bruennhilde” [ma Gunter non sente queste parole, quindi non sa che la donna amata da Siegfried non è altri che Bruennhilde].
 
Vittima della pozione, ora Siegfried vuole sposare Gutrune: quando viene a conoscenza del fatto che la donna “amata” da Gunther, Bruennhilde, è protetta da un circolo di fiamme, la sua mente cerca di cacciare gli effetti dell'amnesia e ricordarsi quanto dimenticato, ma non ci riesce. Così escogita un piano ingegnoso: tramite il Tarnheml si fingerà Gunther e “vincerà” Bruennhilde per lui in questo modo, se Gunther acconsentirà al suo matrimonio con Gutrune. Il patto è accettato, così Hagen fa fare a Gunther e Siegfried un giuramento di fratellanza di sangue prima che l'eroe parta alla conquista di Bruennhilde. [È possibile, e probabile, che Gunther non abbia mai capito che Bruennhilde fosse l'amata di Siegfried, altrimenti non avrebbe mai acconsentito ad un tale patto così caldamente]. Hagen rimane in attesa del ritorno di Siegfried, e così scopriamo il suo vero piano: quello che gli interessa è l'Anello e vuole usare sia Siegfried che il suo fratellastro Gunter come pedine per raggiungere i suoi scopi.
 
Nel frattempo Bruennhilde riceve visite: Waltraute, una sua sorella Valchiria, arriva sul suo cavallo alato assieme ad un rombo di tuono, andando contro gli ordini di Wotan. Le racconta le ultime notizie del Valhalla: di come Wotan non viaggi più per il mondo, ma stia tutto il giorno seduto sul suo trono a fare nulla. Wotan ha anche detto che solo se Bruennhilde restituisse il suo anello alle giovani donne del Reno, gli dei ed il mondo intero sarebbero liberi dalla sua maledizione. Bruennhilde non ha intenzione di gettar via il suo prezioso Anello e così dice a Waltraute di andarsene. Di fronte all'irremovibilità della sua sorella, Waltraute si allontana predicendo un fato orribile per Bruennhilde, gli dei e tutti quanti.
 
Bruennhilde sente un corno in distanza: crede che Siegfried sia ritornato, ma la figura che emerge dal fuoco è Gunther (o meglio, Siegfried trasformato in Gunther tramite il Tarnheml). Imitando la voce di Gunther, dice alla donna impaurita come ora sia sua moglie, e le prende l'anello dalla mano. Passerà la notte qui, ma dice Nothung farà in modo che il giuramento di fratellanza venga rispettato (non mi è molto chiara questa cosa...).
 
Atto II: Hagen si è addormentato, e nei suoi sogni gli appare il padre, Alberich. Lo gnomo gli dice che deve opporsi alla stirpe di Wotan ed ottenere l'anello a qualsiasi costo; le donne del Reno non devono entrarne in possesso, oppure tutto sarà perduto; infine lo avverte del fatto che Bruennhilde potrebbe essere saggia abbastanza per opporglisi. Dopo che ha ottenuto la promessa del figlio, Alberich svanisce ed Hagen si sveglia.
 
In quel momento appare Siegfried, avendo viaggiato istantaneamente tramite il Tarnhelm. Si dirige di corsa verso Gurtune e le dice che possono sposarsi, poichè ha compiuto la sua parte del contratto.
 
Hagen suona un corno ed accorrono i vassalli dei Gibich che credono siano sotto attacco o in pericolo, ma è soltanto uno scherzo di Hagen che dice loro come non si sia nulla da temere, ma anzi ci sia un grande banchetto da preparare.
 
Mentre la folla si riunisce ed osserva, Bruennhilde e Gunther arrivano su di una barca. Vedendo Siegfried e Gutrune insieme, la ex Valchiria rimane senza parole, dopodichè vede l'Anello alla mano di Siegfried e capisce che è stato lui a toglierle l'anello. Siegfried è confuso: ora si ricorda di avere ucciso un drago ed avere così vinto l'Anello. Hagen suggerisce a Bruennhilde che Siegfried le abbia giocato qualche scherzo, e la donna grida al tradimento. La folla comincia ad innervosirsi. Alle accuse della donna, Siegfried decide di fare un altro giuramento sulla verità delle sue parole; Hagen offre la sua lancia come pegno di giuramento e Siegfried giura: “Se ho giurato il falso, che sia tua la lama quella che mi uccida”. Improvvisamente anche Bruennhilde mette la sua mano sulla lancia e da' la sua benedizione al giuramento perchè, dice, Siegfried ha giurato il falso. L'uomo non si sente molto a suo agio e dice a Gunther che forse il Tarnhelm non l'aveva nascosto del tutto e gli suggerisce di lasciare Bruennhilde da sola per un po' in modo che possa accettare il suo fato.
 
Più tardi, Bruennhilde, Hagen e Gunter sono assieme. La donna si domanda cosa sia successo a Siegfried, quale trucco demoniaco abbia fatto sì che la tradisse. Hagen si offre di vendicarla ed uccidere l'eroe, ma Bruennhilde ha pesanti dubbi sulle sue qualità di combattente: basterebbe uno sguardo di Siegfried per far tremare il coraggio di Hagen. Sicuramente, obietta Hagen, è vulnerabile alla sua lancia a causa del falso giuramento che ha fatto poco prima. Bruennhilde dice che lei ha protetto Siegfried magicamente in modo da renderlo invulnerabile a qualsiasi arma, e soltanto la sua schiena non lo è, poichè sapeva che lui non avrebbe mai voltato le spalle al nemico per scappare. “Allora la mia lancia lo colpirà lì” dichiara Hagen. Gunther è disperato: gli eventi lo hanno messo in una situazione terribile. La risposta che gli da' il fratellastro è che ormai soltanto la morte di Siegfried gli possa riportare il suo onore. Gunther si ammutolisce ed esita, ma Hagen gli ricorda i poteri dell'Anello del Nibelungo che Siegfried indossa; i tre decidono che Siegfried morirà.
Allontanandosi dagli altri, Hagen chiama suo padre Alberich e gli dice di richiamare i Nibelunghi per servirlo, poichè l'ora del loro dominio si sta avvicinando.
 
::Il corpo di Siegfried viene riportato nel castello di Gunther::Atto III: le tre Rhinemainden (le tre tipe che custodivano l'Oro del Reno) nuotano e cantano nel fiume Reno, quando arriva Siegfried alla ricerca di una preda: era in caccia ma l'ha persa. Le tre donne vedono l'Anello alla sua mano e cercano di convincerlo (tentando di sedurlo) a darglielo. Per un momento Siegfried lo tiene nell'aria ed è tentato di separarsene, ma le tre donne lo avvertono dei pericoli che incontrerà se non avrà indosso l'anello (il che dimostra ulteriormente la stupidità delle tre Rheinmaiden: ma stateve zitte no?), al che Siegfried dice che non si preoccupa della propria vita. Le tre nuotano via chiamandolo pazzo e profetizzano che l'Anello oggi andrà a finire nelle mani di una donna che farà una scelta saggia. Siegfried le ignora: prima tentano di sedurlo, poi lo minacciano... con lui queste cose non funzionano.
 
Siegfried raggiunge il resto del gruppo di caccia: Hagen, Gunther e qualche vassallo: il secondo è molto depresso. Hagen prepara una bevanda per Siegfried, offrendola anche a Gunther e l'eroe, per tirare su il morale del suo futuro cognato, gli racconta una storia di quando era soltanto un ragazzo: ora si ricorda di Mime e di come fosse in grado di capire il cinguettio dell'uccello che gli aveva detto di non fidarsi del suo patrigno, e di come alla fine l'avesse ucciso. Hagen gli offre un'altro sorso in modo che la sua memoria possa risvegliarsi del tutto, e così Siegfried racconta di come trovò Bruennhilde. Gunther rimane sotto shock: Siegfried ricorda tutto adesso! E come se non bastasse, la sua amata salta fuori essere niente altri che Bruennhilde! [E qui si capisce che non lo sapeva]. Dur corvi neri volano in cerchio sopra la testa di Siegfried, dopodichè si allontanano; Hagen gli chiede se abbia capito cosa dicessero. “A me han detto vendetta!” dice Hagen e infilza la schiena di Siegfried con la sua lancia. L'eroe cade a terra, mentre Gunther e gli altri vassalli rimangono pietrificati e domandano il perchè del suo gesto. Hagen continua a chiamare la vendetta come motivo. Siegfried riapre gli occhi e, con una visione di Bruennhilde, muore.
 
Il corpo dell'eroe viene quindi portato nella sala principale del castello dei Gibichunghi; Hagen dice a Gutrune che Siegfried è caduto vittima di un cinghiale selvaggio. La donna accusa il fratello, Gunther, di averlo ucciso, ma lui dice che era Hagen ad essere il “cinghiale selvaggio”. Hagen confessa di avere ucciso Siegfried e, quando Gunther si avvicina al corpo per prendere l'Anello, lo attacca e lo uccide con un colpo, al suono di “Dammi l'Anello!”. Ora sono tutti sconvolti: Gunther è stato ucciso dal suo fratellastro! Nessuno tenta di fermare Hagen ora che si appresta a raccogliere l'anello, ma miracolosamente il cadavere di Siegfried solleva la propria mano mentre il figlio di Alberich si avvicina: Hagen si spaventa e non osa avvicinarsi ulteriormente.
 
Bruennhilde entra nella sala: ha sentito tutto e ora sa cosa sia successo; dice chiaramente che Siegfried le apparteneva fin dall'inizio e Gutrune lo ammette.
 
Bruennhilde ordina ai vassalli di creare una pira funeraria e metterci in cima il corpo di Siegfried: capisce infatti che non era stato lui ad ingannarla dal momento che lui stesso era stato ingannato e tradito, così lo perdona e piange la sua scomparsa. Gli augura pace eterna ora che conosce la storia, dopodichè prende l'Anello e dice che il fuoco che presto la consumerà servirà a cancellare la maledizione e le tre Rheinmaiden potranno riprendere il loro oro dalle ceneri che rimarranno. Si mette l'Anello al dito e prende una torcia da un vassallo. Chiama i corvi di Wotan e dice loro di volare a casa oltre la roccia delle Valchirie, quella dove era stata posta a dormire da Wotan, e chiedere a Loge, che era il fuoco che la imprigionava e si trova ancora lì, di andare al Valhalla: il crepuscolo degli dei, la caduta degli dei è ormai prossima. Quindi lancia la torcia sulla pira gridando “Così io getto questa torcia alle torri del Valhalla!”. Il fuoco prende repidamente, la donna sale in groppa al suo cavallo Grane e con un ultimo saluto a Siegfried si lancia dentro la pira infuocata.
 
::Le Rhinemaiden si riprendono l'anello::Le fiamme istantaneamente si accendono e coprono l'intera area della sala, come se vogliano incendiare tutta la costruzione. In terrore le donne scappano verso la parte anteriore. Improvvisamente il fuoco cala, lasciando solo una nube di fumo che prende la forma di una nuvola all'orizzonte. Il Reno arriva potente e passa sopra al fuoco; sulla superficie appaiono le tre figlie del Reno, nuotanod vicino ai tizzoni ardenti. Hagen, che ha vguardato la scena di Bruennhilde con crescente nervosismo, è molto allarmato dalla visione delle tre sirene. Imbraccia rapidamente la sua lancia, scudo ed elmo e si lancia come un pazzo nel fiume urlando “State lontane dall'Anello!”
 
Woglinde e Wellgunde si gettano verso di lui e, abbracciatolo, lo trascinano sott'acqua. Flosshilde tiene giosamente in alto l'Anello recuperato.
 
Attraverso la nuvola all'orizzonte appare una luce rossa che aumenta di intensità: nella sua luce si vede che il Reno è tornato nel suo letto e che le tre figlie del fiume stanno giocando con l'Anello nelle acque ora tranquille.
 
Dalle rovine della sala mezza bruciata, gli uomini e le donne osservano con riverenza la luce nel cielo, dove ora si vedono le sale del Valhalla, dove gli dei e gli eroi siedono assieme: fuoco e fiamme avviluppano la casa degli dei, e, quando la ricoprono completamente, cala il sipario.
 
 
Fine
 
 
 
di Luca Santarelli (lucachan@tin.it)
Fonti utilizzate:
   http://users.utu.fi/hansalmi/wagner/
   Le immagini sono di Ferdinand Leeke (1859-1925) e furono commissionate da Siegfried Wagner, figlio di Richard Wagner.

 

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