Benvenuto sulle ali dell'Arcadia! Sulle ali dell'Arcadia In questo oceano senza domani, sotto il segno del teschio, sotto il mio simbolo, io vivo la mia liberta'!!

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Trama della tetralogia wagneriana

di Luca Santarelli

 
Die Walküre (Le Valchirie)
 
::Siegmund e Sieglinde - La riunione dei Valsunghi::Atto I; Una tempesta imperversa mentre Sigmind il Valsungo corre disarmato nella foresta per scappare ai suoi inseguitori; è stanco e non ce la fa più a correre ed è ferito, così decide di entrare nella casa che si trova lì vicino e riposarsi. Siglinde, la donna che vive in quella casa, lo accoglie e gli offre dell'acqua, dicendogli poi che sia la casa che lei appartengano ad Hunding e quindi lui, in qualità di ospite, debba aspettare il ritorno del padrone di casa. Siegmund le dice che è perseguitato dalla sfortuna e quindi deve andarsene subito, altrimenti la sfortuna ricadrà anche su di lei e la sua casa, ma la donna gli ordina di rimanere e replica che lui non può portare sfortuna in una casa dove la sfortuna già alberghi. Siegmund si da' nome “Sventurato” ed attende l'arrivo di Hunding.
 
Hunding arriva e saluta Siegmund in maniera formare, quindi gli chiede di raccontargli la sua storia. L'uomo gli racconta del padre, “Wolf” (Lupo, poichè indossava una pelle di lupo come mantello), un uomo molto combattivo e pieno di nemici, e gli dice che aveva una sorella gemella. Quando un giorno tornò a casa la trovò bruciata e sua madre era stata uccisa: del padre e della sorella non c'era nessuna traccia, se non una pelle di lupo, vuota, nella foresta. Mentre errava nella foresta aveva poi udito una richiesta di aiuto da parte di una giovane donna: era accorso sul posto trovandola costretta in un matrimonio che non voleva. Siegmund corse in sua difesa uccidendo molti dei suoi nemici per poi scoprire che non si trattava altri che i fratelli e parenti della donna!
Siegmund combattè ma venne ferito e perse la sua spada: la giovane donna fu iccisa e lui costretto a fuggire.
 
A questo punto Hunding dice che è stato chiamato a vendicare il delitto di un assassino che aveva ucciso della gente lì vicino, e questo assassino non era altri che Siegmund! Hunding gli dice che per stanotte offrirà rifugio e protezione a /Sventurato”, ma domattina dovrà combattere contro di lui fino alla morte. Detto ciò, si ritira nelle sue stanze per dormire, ma Sieglinde gli prepara una tisana con dentro una droga che lo faccia dormire pesantemente in modo che lei possa incontrare Siegmund senza che lui se ne accorga.
 
Siegmund, rimasto da solo, si ricorda di come suo padre, che ora chiama col nome di “Volsa”, gli avesse promesso una spada nel momento in cui maggiormente ne avesse avuto bisogno: dov'era quella spada adesso?
sieglinde entra nella stanza e gli racconta che anche lei era stata costretta a sposare hunding contro la sua volontà, e che al suo matrimonio era presente anche uno strano ospite non invitato, uno straniero che metteva paura a tutti, tranne che a lei, e con un grande cappello che scendeva a coprirgli un occhio. Lo straniero aveva una spada che infilzò nel tronco di un albero che si trovava nel centro della casa di Hunding: in molti provarono poi ad estrarla, ma nessuno ci riuscì. (A questo punto parte il sottofondo musicale tipico delle scene dedicate al Valhalla, il che lascia intendere che questo fantomatico straniero non fosse altro che Wotan) Sieglinde ritiene che Siegmund sia quest'eroe che l'avrebbe liberata dalla sua misera vita in qualità di proprietà di Hunding.
 
I due si confessano i propri sentimenti e si abbracciano, e la donna chiese se il padre di Siegmund si chiamasse veramente “Wolf”, al che lui risponde dandole invece il nome di “Volsa”. Questo basta affinchè lei chiami Siegmund col suo vero nome: lei non era altri che sua sorella, e lo straniero del banchetto era suo padre! Siegmund estrae la spada incantata dall'albero e la chiama “Nothung” (più o meno “colei che arriva nel momento del bisogno”). I due si abbracciano appassionatamente felici di avere riunito i Valsunghi e si conclude il primo atto.
 
Atto II: Nel Valhalla, Wotan sta ordinando a sua figlia Bruennhilde, una delle valchirie, di proteggere ed aiutare Siegmund nel duello che sta per iniziare. Lei è pronta ad obbedire ed esce dalla stanza mentre entra Fricka incollerita con Wotan: è la protettrice dei matrimoni e non può tollerare che una valchiria vada a difendere Siegmund affinchè distrugga il matrimonio tra Hunding e Sieglinde. Wotan le risponde che non riconosce il matrimonio tra i due poichè lei non era consenziente. Fricka non vuole sentire le ragioni di Wotan ed insiste che oltretutto Siegmund e Sieglinde sono fratelli gemelli, quando mai si è sentito di due sposi gemelli?
Adesso, ribatte Wotan, ma Fricka non cede: ne va dell'onore degli dei, se perdessero il rispetto dei mortali, perderebbero anche il loro potere. Wotan le fa notare che Siegmund è il guerriero libero che potrà aiutare gli dei a salvarsi ottenendo l'anello del Nibelungo dal drago Fafner (il gigante si era trasformato in un drago grazie al Tarnhelm per proteggere il suo oro) prima che lo facciano Alberich ed i nibelunghi, ma lei risponde che Siegmund non è affatto un guerriero libero, dato che è suo figlio e che Wotan gli ha dato la sua spada (che in seguito verrà chiamata la Spada di Wotan). Alla fine riesce a fargli promettere di rimuovere tutte le protezioni magiche ed anche la spada da Siegmund.
 
Fricka se ne va e Bruennhilde rientra trovando suo padre con un aspetto sconsolato. Wotan le racconta tutta la sua storia: di come Loge lo avesse indotto a stipulare dei patti disonesti, di come abbiano rubato insieme l'anello e dell'avvertimento datogli da Erda. Più tardi Wotan l'aveva visitata di nuovo nelle profondità della terra e l'aveva sedotta con la magia dell'amore. Erda gli aveva dato le informazioni che voleva, ma al prezzo della nascita di Bruennhilde la Valchiria (nonostante le altre otto valchirie siano sue sorelle e praticamente pari come grado e potere, è probabile che siano di una madre diversa, e questo spiega come mai Bruennhilde sia la preferita di Wotan). Wotan aveva allora mandato le valchirie a radunare gli eroi coraggiosi che morivano in battaglia nelle grandi sale del Valhalla in modo da evitare che si avverasse il tremendo destino profetizzato da Erda, ovvero che il Valhalla sarebbe stato sede di una lotta in cui gli dei avrebbero perso. L'armata di Alberich non avrebbe potuto sconfiggere gli eroi di Wotan, ma se lo gnomo si fosse nuovamente impadronito dell'anello avrebbe potuto usarlo per far passare gli eroi dalla sua parte. Fafner era il custode dell'anello, ma i patti stretti dallo stesso Wotan gli impedivano di attaccara Fafner direttamente. La sua unica soluzione era quellla di avere un eroe "libero" che uccidesse Fafner, e Siegmund sarebbe dovuto essere questo eroe ma, come aveva fatto notare Fricka, non era un eroe "libero". Wotan non sapeva che fare: sapeva che la fine si stava avvicinando perchè Erda gli aveva detto che essa si sarebbe approssimata quando Alberich avesse avuto un figlio, e Wotan aveva scoperto che lo gnomo aveva comprato una donna con il suo oro e questa donna era ora incinta del figlio di Alberich.
 
Wotan ordina a Bruennhilde di proteggere Hunding al posto di Siegmund ma la donna, provando la stessa compassione che provava Wotan stesso nei confronti dell'uomo, rigiuta. Il dio si arrabbia e le ordina di assicurarsi che Siegmund muoia. Bruennhilde può solo obbedire.
 
Siegmund e Sieglinde stanno fuggendo disperatamente da Hunding ed i suoi uomini che li stanno inseguendo e cacciando con l'ausilio dei cani. Sieglinde ad un certo punto non ce la fa più e si ferma per riposarsi. Agli occhi di Siegmund ppare Bruennhilde, comunicandogli che solo coloro che stanno per morire sono in grado di vederla, e quindi lui dovrà presto seguirla nel Valhalla. Non appena, però, l'uomo apprende che non potrà portare con se la donna che ama, che no ntroverà Siegline con lui nella casa degli dei, Siegmund rifiuta le promesse di Beurnnhilde e piuttosto le dice che preferirebbe uccidersi lì, sul momento, assieme a Sieglinde con un unico colpo piuttosto che lasciare la donna a Hunding. Bruennhilde rimane talmente colpita dal suo coraggio che decide di ribellarsi agli ordini di Wotan e di proteggere Siegmund.
 
Quando Sieglinde si sveglia, Siegmund si è già allontanato per affontare Hunding e lei può infatti sentirne le voci in lontananza, ma non li riesce a scorgere. Hunding e Siegmund, dopo essersi insultati, iniziano il loro combattimento. Mentre lottano, Bruennhilde appare sopra Siegmund con uno scudo a protezione dell'uomo, e gli dice di affondare con la spada, ma in quel momento appare Wotan, in una tempestosa nube rossa, che con la sua lancia manda in pezzi Nothung, la spada di Siegmund, così che Hunding riesce a sconfiggere facilmente Siegmund. Bruennhilde rapidamente si allontana a cavallo portando con se Sieglinde.
 
Wotan osserva pensieroso il corpo di Siegmund, quindi si volta verso Hunding che sta gioiendo della sua vittoria, acclamando le sue gesta. Il dio muove una mano nella direzione dell'uomo, che cade a terra morto, quindi si volta all'inseguimento di Bruennhilde, la ribelle che ha osato disobbedire ai suoi ordini e si allontana in un fragore di tuoni e fulmini.
 
Atto III: Otto delle Valchirie (Helmwige, Gerhilde, Ortlinde, Waltraute, Siegrune, Grimgerde, Schwertleite e Rossweisse), stanno conducendo al Valhalla con i loro cavalli gli eroi caduti in battaglia quando appare Bruennhilde con Sieglinde, chiedendo il loro aiuto, chiedendo che le sia dato un cavallo: il suo è stremato per la lunga corsa. Le altre valchirie rimangono scioccate nel sapere che Bruennhilde abbia disobbedito a Wotan e le rifiutano il cavallo, tuttavia Schwertleite la informa che loro padre difficilmente si avventura nei territori orientali dove Fafner protegge il suo tesoro sotto forma di drago. Bruennhilde decide quindi di nascondere Siegmunde in quei territori, così le da' i resti di Nothung e le dice che porta nel suo grembo il più grande eroe di tutti i tempi e che dovrà chiamarlo Siegfried. Poco prima che Wotan arrivi un una esplosione di tuoni e fulmini, Sieglinde si allontana.
 
Bruennhilde si nasconde terrorizzata dietro le sue otto sorelle, ma alla fine si mostra a suo padre: Wotan è furioso e le dice che la punizione per la sua disobbedienza consisterà nel fatto che non sarà più una valchiria, che la metterà a dormire in un sonno magico, indifesa, e che sarà sposa della prima persona che la troverà. Le altre valchirie protestano, ma Wotan le zittisce e le manda via, a meno che non vogliano condividere il fato di Bruennhilde. Le sue otto sorelle scappano via terrorizzate, così rimangono solo Wotan e la valchiria avuta da Erda, che parlano tra di loro. Bruennhilde cerca di convincere Wotan a cambiare idea, ma senza successo; il suo ultimo desiderio è che lui la circondi di un muro di fiamme che solo il più coraggioso degli eroi possa superare. Wotan replica che sta chiedendo troppo, ma quando lei gli chiede in alternativa di venire uccisa immediatamente, si commuove e decide di concederle il suo ultimo desiderio.
 
Bruennhilde si addormenta in un sonno profondo e magico e Wotan le da' un lungo addio, dopodichè rimuove il suo essere divino: ora è una donna normale. Wotan batte la sua lancia magica tre volte sul terreno, in questo modo evocando Loge, nella sua forma elementale di fuoco, affinchè circondi la dormiente. Fatto ciò si allontana dicendo “Che chiunque tema la punta della mia lancia non sia in grado di passare attraverso il fuoco!”, concludendo così di esaudire l'ultimo desiderio di sua figlia.
 
 
 
 
di Luca Santarelli (lucachan@tin.it)
Fonti utilizzate:
   http://users.utu.fi/hansalmi/wagner/
   Le immagini sono di Ferdinand Leeke (1859-1925) e furono commissionate da Siegfried Wagner, figlio di Richard Wagner.

 

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