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SEZIONE 2/ AZIONE 4 : ANALISI STUDIO E RICERCA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Premessa

Dal 1992 in poi (Trattato sull'Unione Europea, Maastricht) fino agli ultimi documenti relativi alla decisione del Consiglio concernenti la promozione e certificazione di percorsi europei di formazione integrata al lavoro (Europass formazione, Bruxelles, 1998), ha assunto un ruolo centrale l'attenzione nei confronti della mobilità sia formativa che lavorativa all'interno del territorio dell'UE.
Favorire la mobilità degli studenti e degli insegnanti tra le diverse nazioni allo scopo di implementare competenze tecniche e trasversali e aumentare la flessibilità del sistema formativo europeo sono gli obiettivi di fondo dei programmi di sviluppo della Comunità europea.
Tali finalità si sono concretizzate nella realizzazione di programmi d'azione per la mobilità quali, citandone alcuni, Socrates e Leonardo.

La promozione della mobilità in ambito europeo è altresì incentivata dalla autonomia raggiunta dagli istituti scolastici e dalla introduzione della figura del dirigente scolastico.
La definizione di autonomia recupera integralmente gli assunti dell'articolo n° 21 della Legge Bassanini: "possibilità di autodeterminazione e autoregolazione di attività e comportamenti" in ambito amministrativo, didattico, organizzativo e gestionale". La nuova scuola, quindi, intesa come micro sistema o comunità in stretta relazione con la società esterna, diviene un sistema aperto che deve seguire nuovi criteri quali: 1) flessibilità, poiché la scuola interagisce con la più vasta comunità sociale, essa deve offrire strategie e contenuti culturali che siano coerenti con le richieste esterne. La flessibilità deve essere una caratteristica tanto dei contenuti didattici che delle altre attività, tra cui stage e tirocini formativi nazionali e transnazionali; 2) il rinnovo e l'implementazione delle competenze possedute dai docenti prevede una preparazione culturale e una sensibilizzazione verso nuove tematiche - promosse da una formazione e da un aggiornamento - che garantiscano il monitoraggio tanto della qualità quanto della continuità del processo di crescita; 3) una nuova logica di collaborazione e scambio tra una scuola progettata come organizzazione "aperta" e contesti nuovi e multiculturali.

La presenza di basi legislative e culturali che sottolineano un'apertura verso la dimensione europea non può che stimolare momenti di riflessione circa l'opportunità che, tra le nuove competenze del Preside manager e del suo staff, rientrino quelle relative alla capacità di progettare e realizzare percorsi di mobilità che permettano agli studenti di intraprendere iter formativi ed acquisire esperienze di lavoro all'estero.

Obiettivi

Attraverso il monitoraggio e verifica dei fabbisogni formativi e informativi delle Scuole Superiori e dei centri FP (pubblici e convenzionati) della Regione Sardegna, in tema di elaborazione di progetti di mobilità transnazionale, si vuole giungere ad una mappatura del territorio, per ambiti istituzionali e per ruoli professionali, in grado di supportare l'organizzazione di corsi di formazione per insegnanti, indirizzati all'acquisizione di specifiche competenze per la progettazione e realizzazione di esperienze di mobilità in ambito europeo.

Tale ricerca si affianca ad un parallelo intervento di analisi delle infrastrutture comunicative (intranet ed internet) presenti nel territorio, la cui esistenza ed efficienza è intrinsecamente legata alla natura di diffusione in rete del progetto stesso.

I punti chiave di una ricerca accurata e approfondita possono essere riassunti tenendo presenti le linee base del progetto WEA dal quale è scaturito il trasferimento di buone pratiche APE. Innanzitutto per poter avere una visibilità maggiore sul territorio, promuovere campagne di sensibilizzazione e promozione del trasferimento, non è possibile prescindere da un livello macro che veda la collaborazione - nell'impianto stesso della ricerca - di istituzioni quali la Direzione Scolastica Regionale, l'Assessorato al Lavoro, associazioni datoriali e parti sociali.

Scendendo di livello è poi necessario porsi alcune domande fondamentali che dovrebbero caratterizzare trasversalmente tutta la procedura di monitoraggio. Innanzitutto chiedersi se esistono le premesse culturali nel territorio che consentirebbero l'apertura alla dimensione europea promossa dal progetto e se di conseguenza esistono le condizioni di reale fattibilità per un progetto transnazionale.

Per fare ciò è indispensabile portare avanti un puntuale monitoraggio, attraverso strumenti costruiti ad hoc, delle caratteristiche fondamentali degli Istituti Superiori della Regione Sardegna e del mondo della FP, identificati come destinatari ultimi dell'intervento di trasferimento. Tali caratteristiche riguardano non solo le competenze possedute dagli insegnanti e dal personale amministrativo, riconosciute sufficienti per la realizzazione di progetti di mobilità, ma anche l'universo facente capo alla percezione dei ruoli, al clima, e alle specifiche motivazioni presenti in ciascun Istituto.

Infatti alle agenzie formative che dovrebbero recepire il trasferimento di buone pratiche viene richiesto un notevole sforzo in termini di capacità di auto-monitoraggio in riferimento alle reali risorse che possono e devono essere messe in campo per la realizzazione dei percorsi di mobilità.

In ultimo deve essere ulteriormente ribadita la particolare rilevanza che assumono le motivazioni degli attori coinvolti nel trasferimento di buone pratiche (dirigenti scolastici e direttori dei centri FP, docenti, referenti per l'orientamento, personale amministrativo). Essendo il trasferimento basato su un processo formativo a cascata è necessario individuare un primo nucleo di discenti in grado di garantire la successiva trasmissione della pratica attraverso una azione capillare sul territorio.

Destinatari

Nella ricerca saranno coinvolti i presidi, i docenti e il personale amministrativo degli Istituti Superiori della RAS. Altresì saranno coinvolti nello studio i CRFP (Centri Regionali di Formazione Professionale) e la dove ritenuto utile i CFP convenzionati con la Regione.
Naturalmente se i diretti destinatari dell'intervento sono le figure professionali citate non si deve dimenticare che indirettamente sono coinvolti anche gli studenti, destinatari a loro volta dei progetti di mobilità, le loro famiglie e in generale il territorio regionale.


AZIONI
Il territorio della RAS presenta una dispersione notevole in riferimento alla distribuzione delle scuole superiori, rispetto ai diversi distretti scolastici, e in generale su tutta la Regione. Tale dislocazione suggerisce la presa in considerazione di una serie di problemi che potrebbero influenzare notevolmente l'impalcatura della ricerca. Un'attenta pianificazione non può quindi prescindere da un puntuale monitoraggio degli Istituti e della loro ripartizione nel territorio.

Tabella 1: Distribuzione degli Istituti superiori nel territorio della RAS

Località Licei Classici Licei Scientifici Istituti Magistrali Istituti Artistici Istituti Tecnici Istituti Professionali TOTALE

Provincia Cagliari
1 6 3 0 15 5 30
Cagliari 2 3 2 2 9 4 22
Provincia Oristano 0 1 0 0 2 0 3
Oristano 1 1 1 1 4 2 10

Provincia Nuoro
1 7 1 - 8 3 20
Nuoro 1 1 1 - 4 1 8
Provincia Sassari 4 3 0 1 7 6 21
Sassari 2 2 1 2 6 3 16
Olbia 1 1 - - 2 2 6
Totale 13 25 9 6 57 26 136

Per quanto riguarda i CRFP i dati sono i seguenti:

Tabella 2: Distribuzione dei CRFP nel territorio della RAS

Località CRFP
Cagliari 1
Carbonia 1
Oristano 1
Sassari 2
Tonara 1
Nuoro 1
Bosa 1
Olbia 1
totale 9

Tabella 3: Distribuzione dei CFP convenzionati nel territorio della RAS

Località CFP
Cagliari 16
Quartu S. Elena (CA) 1
Elmas (CA) 1
Selargius (CA) 2
Carbonia (CA) 1
Carloforte (CA) 1
Sanluri 1
Villacidro 1
Sant'Antioco 1
Suelli 1
Sassari 3
Portotorres (SS) 1
La Maddalena (SS) 1
Oristano 3
Nuoro 1
Bosa (NU) 2
Totale 37

Dopo un'attenta analisi dei dati sopraesposti e sulla base di proficui colloqui con le principali Istituzioni coinvolte, quali la Direzione Scolastica Regionale e l'Assessorato al Lavoro, che hanno concesso il loro pieno appoggio sia in termini di promozione della ricerca presso le scuole e i centri FP, sia in termini di supporto tecnico (reti internet e intranet), è stato elaborato un piano di ricerca che tenga conto di tutte le variabili coinvolte. L'analisi dei dati suggerisce una procedura che non prenda in considerazione l'intera popolazione bensì un campione il più possibile rappresentativo. Tale scelta risulterebbe la più idonea sia dal punto di vista scientifico - in letteratura la procedura standard nelle ricerche a vasto raggio è quella del cosiddetto campione stratificato - sia dalla concreta necessità di individuare, entro tempi ragionevolmente brevi, le scuole campione che parteciperanno alle attività di formazione prototipiche.

È quindi in via di attuazione la prima azione della ricerca, l'individuazione sul territorio di un campione comprendente un numero rappresentativo di Istituti scolastici. Il criterio da seguire, come già accennato, sarà l'individuazione di un campione rappresentativo della popolazione. Tale campione per essere rappresentativo deve essere individuato attraverso una metodologia che sia in grado di garantire la validità esterna della ricerca, ovvero la generalizzabilità dei risultati, individuati a livello di campione, all'intera popolazione. Il campionamento casuale costituisce la migliore garanzia a sostegno della validità dell'indagine. Naturalmente un campione anche se casuale non può dare informazioni assolutamente sicure ma solo probabilistiche sulle caratteristiche riferibili alla popolazione di partenza, tuttavia il campionamento rappresenta, dal punto di vista statistico, l'unico valido escamotage in presenza di estese popolazioni.
Nel caso specifico della ricerca in oggetto l'utilizzo di un campionamento puramente casuale (simple random sample) può non essere sufficiente in quanto non tiene conto di eventuali differenze esistenti all'interno della popolazione, è presente in questo modo il concreto rischio di selezionare ad esempio scuole appartenenti solo a certe tipologie piuttosto che ad altre, o a non tenere conto delle differenze in termini di dimensioni degli Istituti con l'ulteriore rischio di non differenziare le realtà . Su queste basi si è deciso di utilizzare una tecnica più sofisticata, in grado di tenere conto delle differenze, denominata campionamento stratificato o meglio proporzionale, nel caso in cui i soggetti della ricerca (le scuole) vengano estratti da ciascuna categoria (tipologia di scuola) in numero proporzionale alla consistenza della categoria stessa nella popolazione di origine.
Per quanto riguarda l'FP il campionamento terrà conto esclusivamente della proporzionalità tra CRFP e FP convenzionati presenti nel territorio.

Una volta individuato il campione si passa alla seconda azione che si fonderà sulla predisposizione di strumenti esplorativi capaci di fornire informazioni su alcune caratteristiche salienti, questionari e interviste per la ricerca diretta, solo questionari inviati via posta o tramite internet per la ricerca indiretta.

La terza azione consisterà nella vera e propria ricerca sul campo. Sulla base della premessa che la circolare della Direzione Scolastica Regionale e dell'Assessorato al Lavoro abbia raggiunto le scuole target della ricerca, l'azione sulle Scuole e sugli FP seguirà la seguente procedura:

ISTITUTI SUPERIORI
- Ricerca diretta: intendendo con tale termine una ricerca sul campione individuato nel primo step attraverso l'utilizzo di metodologie idonee (questionari, interviste, schede di analisi organizzativa)
- Ricerca indiretta: ricerca sul resto della popolazione, per mezzo di questionari, invio che avverrà attraverso la rete intranet che la Direzione Scolastica Regionale ha gentilmente concesso

CRFP
- Ricerca diretta: anche in questo caso sarà individuato un campione e saranno studiati, sempre attraverso metodologie idonee, alcuni centri FP (regionali e convenzionati) rappresentativi del territorio.
- Ricerca indiretta: il resto della popolazione verrà monitorato attraverso l'invio di questionari

Naturalmente gli strumenti utilizzati, sia per il mondo della scuola che per l'FP, dovranno essere fondamentalmente equiparabili, dovendo analizzare le stesse variabili e dovendo eventualmente consentire statistiche finali di comparazione tra le due popolazioni prese in considerazione (formazione scolastica e formazione professionale).

La quarta azione si articolerà nell'analisi quantitativa e qualitativa dei dati emersi che consentirà l'individuazione di un numero pari a 30 operatori, scolastici e provenienti dalla formazione professionale, che parteciperanno al corso prototipo che rappresenta un momento fondamentale per l'azione di trasferimento.

La quinta azione rappresenterà una sorta di generale feed-back che viene denominato "individuazione delle realtà forti".
Consisterà fondamentalmente nella identificazione di quegli Istituti scolastici e centri di formazione che si sono rivelati, anche se non facenti parte del campione analizzato tramite la ricerca diretta, maggiormente interessati e motivati al progetto. Una volta individuati questi istituti, sulla base sempre della loro disponibilità, si potrebbe applicare la metodologia della ricerca diretta e ottenere ulteriori e più puntuali dati anche su altre realtà giudicate delle apprezzabili "risorse" in relazione agli obiettivi della ricerca.

Infine la sesta azione consterà nella stesura della relazione finale da presentare al convegno di settembre, in grado di fornire una fotografia puntuale sui target dell'intervento.


TEMPI

Al fine di rendere il quadro della ricerca più chiaro in termini operativi è opportuno stabilire un planning di massima sulla tempistica relativa alla diverse azioni sopra identificate.

Sulla base dei diversi contatti attivati presso le Istituzioni già citate (Direzione scolastica regionale e assessorato al lavoro) siamo oggettivamente in grado di stabilire lo start-up dell'inizio della ricerca sul campo (azione 3) intorno alla seconda settimana di aprile. Ovviamente sia il campionamento (azione 1) sia la predisposizione degli strumenti (azione 2) sono in fase attuativa già da marzo. La durata della azione 3 è di non facile previsione, infatti la sua messa in opera è strettamente legata al delicato lavoro di contatti con le scuole e al conseguente rispetto dei tempi di ciascun Istituto, soprattutto in un periodo di conclusione delle attività didattiche e non ultimo di organizzazione di gite di istruzione, elementi che potrebbero ritardare l'azione per mancanza di disponibilità nei confronti dell'iniziativa. Tuttavia si possono comunque prevedere dalle due alle tre settimane, escludendo dal conteggio i numerosi ponti presenti nel mese di aprile.

Indicativamente per la fine di aprile, inizi di maggio, l'azione di ricerca sul campo dovrebbe concludersi. Si passerebbe di conseguenza alla azione quattro (elaborazione dei dati) e alla cinque (individuazione di realtà forti) che richiederebbero all'incirca altre tre settimane.

La stesura della relazione finale, che comporterà un lavoro non indifferente di collazione dei dati raccolti, potrà essere pronta per la metà di giugno.


Tabella 3: Planning delle azioni della ricerca
AZIONI DENOMINAZIONE PERIODO DI ATTUAZIONE(dati indicativi)
Azione 1 Campionamento casuale proporzionale > Da fine marzo alla prima settimana di aprile
Azione 2 Predisposizione degli strumenti esplorativi (questionari, interviste, schede) > Da fine marzo alla prima settimana di aprile
Azione 3 Ricerca sul campo > Dalla prima settimana di aprile alla fine del mese
Azione 4 Elaborazione quantitativa e qualitativa dei dati > Da inizio maggio fino a circa la metà del mese
Azione 5 Individuazione della realtà forti ed ulteriore esplorazione delle risorse presenti > Coprirà il resto del mese di maggio
Azione 6 Stesura della relazione finale > Presentazione della relazione per la metà di giugno

STRUMENTI

Una ricerca che voglia attribuirsi caratteristiche di validità non può prescindere dall'individuazioni di strumenti a loro volta validi, in grado di dare un quadro il più possibile realistico del contesto analizzato. Tuttavia a sua volta il contesto influisce profondamente sulla ricerca e caratterizza l'uso di metodologie e strumenti diversi.

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Questionario:


Dirigenti scolastici/Direttori FP

A. Dati anagrafici: Nome, cognome, data e luogo di nascita, titolo di studio, ambito disciplinare, anni di servizio come dirigente/direttore

B. Area tematica: Bilancio

- periodo di permanenza nella specifica scuola o FP
- ultimi corsi di aggiornamento frequentati o organizzati
- precedenti esperienze in ambito di progettazione
- eventuali progetti approvati e esito di tali interventi in termini sia di nuove competenze acquisite sia di obiettivi raggiunti sul territorio

C. Area tematica: La scuola o CFP

- risorse presenti nella scuola/CFP: quantitative (docenti e amministrativi), qualitative (iniziativa, esperienza, competenze specifiche nella progettazione)
- attenzione al territorio: conoscenza della realtà socio-economica e culturale nella quale è incardinato l'Istituto o CFP
- organizzazione di iniziative finalizzate a favorire i contatti con il mondo del lavoro e dell'imprenditoria
- impegno dell'Istituto nella organizzazione di attività extrascolastiche/extraformative (sport, gite, ig student, stage e tirocini, visite, convegni etc.)
- clima, cultura organizzativa presente, attenzione nei confronti di iniziative di formazione e orientamento


A. Area tematica: Motivazione

- livello di interesse a coinvolgere il proprio Istituto/Centro in nuovi percorsi formativi finalizzati ad acquisire competenze in ambito progettuale
- tempo potenzialmente dedicabile, in relazione agli impegni generali dell'Istituto, alle attività di formazione e progettazione
- motivazione ad impegnarsi nell'apprendimento e nel coordinamento delle principali pratiche relative alla ideazione e realizzazione di progetti di mobilità transnazionale
- utilità percepita nei confronti dell'attività: personale, di impatto sulla scuola, sugli studenti e sul territorio


Docenti

A. Dati anagrafici: Nome, cognome, data e luogo di nascita, titolo di studio, ambito disciplinare, anni di servizio

B. Area tematica: Bilancio

- periodo di permanenza nella specifica scuola o FP
- ultimi corsi di aggiornamento frequentati
- precedenti esperienze in ambito di progettazione (orientamento, formazione etc.)
- eventuali progetti approvati e esito di tali interventi in termini sia di nuove competenze acquisite sia di obiettivi raggiunti


C. Area tematica: La scuola o CFP

- risorse presenti nella scuola: quantitative (preside/direttore, docenti e amministrativi), qualitative (iniziativa, esperienza, competenze specifiche nella progettazione)
- attenzione al territorio: conoscenza della realtà socio-economica e culturale nella quale è incardinato l'Istituto o CFP
- contatti con il mondo del lavoro e dell'imprenditoria
- contatti con realtà formative europee
- impegno nella organizzazione di attività extrascolastiche/extraformative (sport, gite, ig student, stage e tirocini, visite, convegni etc.)
- clima, cultura organizzativa presente, attenzione nei confronti di iniziative di formazione e orientamento


D. Area tematica: Motivazione

- livello di interesse in relazione a nuovi percorsi formativi finalizzati ad acquisire competenze in ambito progettuale
- tempo potenzialmente dedicabile alle attività di formazione e progettazione
- motivazione ad impegnarsi nell'apprendimento delle principali pratiche relative alla ideazione e realizzazione di progetti di mobilità transnazionale
- utilità percepita nei confronti dell'attività: personale, di impatto sulla scuola, sugli studenti e sul territorio

Personale amministrativo

A. Dati anagrafici: Nome, cognome, data e luogo di nascita, titolo di studio, anni di servizio

B. Area tematica: Bilancio

- periodo di permanenza nella specifica scuola o FP
- ultimi corsi di aggiornamento frequentati
- precedenti esperienze in ambito di gestione amministrativa di progetti (budget e rendicontazione)
- conoscenza della normativa in ambito economico (territoriale e europea) in termini di opportunità di finanziamento dei progetti

C. Area tematica: La scuola o CFP

- risorse presenti nella scuola: quantitative (numero persone che si occupano di gestione amministrativa), qualitative (iniziativa, esperienza, competenze specifiche nel budgeting e nella rendicontazione)
- clima, cultura organizzativa presente


D. Area tematica: Motivazione

- livello di interesse in relazione a nuovi percorsi formativi finalizzati ad acquisire competenze nell'ambito della gestione amministrativa di progetti
- tempo potenzialmente dedicabile alle attività di formazione e progettazione
- motivazione ad impegnarsi nell'apprendimento delle principali pratiche relative alla gestione amministrativa di progetti di mobilità transnazionale
- utilità percepita nei confronti dell'attività: personale, di impatto sulla scuola, sugli studenti e sul territorio



Intervista semi-strutturata per i presidi: (solo nella ricerca diretta)

L'intervista seguirà delle linee guida rispetto ai seguenti nuclei concettuali:

A. Esperienza come dirigente scolastico nella scuola della nuova autonomia: punti di forza e di debolezza
B. Percezione del proprio ruolo: compiti, funzioni, relazioni
C. Le risorse presenti nella scuola, docenti e personale amministrativo: potenzialità e motivazioni ad affrontare percorsi formativi e ad impegnarsi in attività di progettazione
D. Rapporti con il corpo docente e con il personale amministrativo: tipologia di leadership, clima, cultura organizzativa presente nella scuola
E. Conoscenza e attenzione nei confronti delle tematiche relative alla mobilità transnazionale
F. Conoscenza e attenzione nei confronti della formazione finalizzata all'acquisizione di competenze progettuali
G. Conoscenza e attenzione nei confronti della realizzazione di progetti di mobilità in ambito scolastico
H. Impatto delle iniziative della scuola sul territorio

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