" Lungo i sentieri della follia"

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Biologia

Terapie curative (all'interno dell'Ospedale Psichiatrico Provinciale di Pergine ) 

In questo capitoletto faremo una breve carrellata sui vari metodi curativi biologici(più o meno fondati) utilizzati nell’Ospedale Psichiatrico Provinciale di Pergine nella sua storia più recente.

La piretoterapia, o terapia della febbre, fu ampiamente applicata secondo varie modalità: la malarioterapia(1934 – 1971), le iniezioni intramuscolari di zolfo (anni ’30), Mixogon (1932 – 1933), Cardiozol (1939) e cloruro d’ammonio (1953 – 1954), sempre con risultati mediocri. L’elettroshockterapia fu applicata, in tutte le sue varianti, a partire dal 1947 –1948. Nel 1938 si cominciò ad usare a Pergine, tra i primi in Italia, la terapia a coma insulinico, associata in alcuni casi al trattamento psicoterapico, con buoni risultati.

Dal 1958 –1960 si cominciò ad associare anche la terapia con psicofarmaci(che presero il posto delle iniezioni di oppio e morfina). Precedente e poi affiancata alle terapie biologiche già descritte troviamo l’idroterapia, rappresentata da bagni caldi e impacchi con lenzuola bagnate, utilizzati come sedativi fino al periodo della seconda guerra mondiale.

Le terapie di lavoro(ergoterapia) furono utilizzati fino al 1965, le celle d’isolamento fino al 1955. Vanno ricordati anche l’uso di sali di litio (1938) e dell’acido nicotinico (1965) per la cura di manie e schizofrenia. Con l’introduzione della terapia degli psicofarmaci è iniziata una progressiva trasformazione dell’Ospedale Psichiatrico: il paziente ha avuto un trattamento più umano e consono alle proprie esigenze.

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