ARQUER Sigismondo
Teologo, storico e avvocato cagliaritano (Cagliari
1523 - Toledo 1571)
Figlio di famiglia aristocratica, suo padre
era consigliere del Viceré Antonio Cardona, si laureò in
diritto a Pisa e nel 1547 in teologia all'università di Siena. Collaborò
col Munster nella sua "Cosmographia Universalis" per la quale
redò una monografia dal titolo
"Sardiniae, brevis historia
descriptio" accompagnata da una sua carta della Sardegna
e una dettagliata veduta di
Cagliari, che venne pubblicata nel 1550 nella
prima edizione in latino di questa grande opera. Nel 1554 a Madrid notato
dai Sovrani fu assunto al servizio del principe Filippo e nominato avvocato
fiscale della Sardegna. Per la sua severità ben presto ebbe a crearsi
non pochi nemici tra le più importanti famiglie sarde, tra le quali
gli Aymeric. Intorno al 1556 venne arrestato accusato di immoralità
ma grazie al processo celebrato a Madrid, dove appunto godeva di grande
fiducia, fu ritenuto innocente e ben presto scarcerato. Ma per l'Arquer
erano oramai iniziati i guai e proprio in quegli anni a Cagliari circolava
la già citata monografia "Sardiniae, brevis historia desriptio"
grazia alla quale gli Aymerich riuscirono a metterlo in cattiva luce sia
come Luterano per la collaborazione col Munster, sia come eretico per i
giudizi espressi verso il Clero e la Santa Inquisizione. Nel 1563 fu quindi
nuovamente arrestato e dopo una lunga prigionia nel carcere del S. Ufficio
di Toledo, durata otto anni tra torture e completo isolamento, fu arso
vivo sul rogo il 4 giugno 1571.
BLAEU Willem Janszoon,
anche Guilelmus Caesius, Gilelmus Jansonius, in latino Blavius.
Geografo e cartografo
olandese (Alkman 1571-Amsterdam 1638)
Figlio di un umile commerciante di aringhe
dal 1591 studiò in Danimarca nell'isola di Hveen, come allievo di
Tycho Brahe, l'astronomia e l'arte di costruire atlanti, mappamondi e strumenti
matematici. Nel 1596 si stabilì ad Amsterdam dove pubblicò
nel 1605 una grande carta geografica del mondo in 18 fogli dal titolo "Nova
Universi Terrarum Orbis Mappa". La produzione continuò con
una serie di carte geografiche e marinare tra cui "Nywe Pakaerte"
del 1606, nel 1619 pubblicò il suo primo atlante "Theatrum
Mundi", nel 1623 "Zeespiegel". Nel 1631 completò
gli atlanti dell'Ortelio e del Mercatore con sue 103 nuove carte chiamate
appunto "Appendix Theatri A. Orteli et Atlantis G. Mercatoris Continens
Tabulas Geographicas Diversorum Orbis Regionum Nunc Primum Editas Cum Descrizionibus".
Nel 1635, pochi anni prima della sua morte, uscì in due volumi la
prima edizione del famoso "Theatrum
Orbis Terrarum sive Atlas Novus" che fu
pubblicato fino al 1650 in numerose edizioni e diverse lingue, come l'edizione
in francese "Nouveau Theatre
du Monde au Nouvel Atlas" che fu pubblicato
postumo dal figlio Giovanni ad Amsterdam nel 1645. Il Blaeu fu anche cartografo
della Compagnia delle Indie Orientali.
BLAEU Joannes,
anche Joan o Giovanni Blaeu
Geografo e cartografo olandese (Amsterdam 1596
- Amsterdam 1673)
Figlio del noto cartografo Willem, continuò
il lavoro iniziato da suo padre aiutato dal fratello Cornelio. La più
famosa opera è senza dubbio il suo "Atlas
Maior, sive Cosmographia Blaviana, qua solum, coelum, accuratissime describuntur", in undici volumi iniziato forse nel 1646 ma la cui prima
edizione completa uscì ad Amsterdam nel 1662, è questo uno
dei maggiori atlanti che sia mai stato pubblicato arrivando a contenere
593 carte geografiche e 3000 pagine di testo. Nel 1645 pubblicò
una riedizione dell'atlante del padre Willem "Nouveau
Theatre du Monde au Nouvel Atlas". A lui
si deve anche il "Theatrum
Civitatum nec non admirandorum Neapolis et Siciliae Regnorum", e la "Nova et accuratissima totius terrarum orbis
tabula" una grande carta geografica del mondo in venti fogli.
BODENEHR Gabriel
Geografo e cartografo tedesco (1664 - 1750)
Figlio del noto cartografo di Augsburg Hans
Georg continuò, assieme al fratello Moritz, il lavoro del padre
continuando la pubblicazione dell'"Atlas
Curieux" iniziata nel 1704 e pubblicato
fino al 1757. Tra l'altro nel 1715 pubblicò una "Carta d'Italia",
e nel 1720 il "Curioses Staats und Kriegs Theatrum in Italien".
BRAUN Georg, anche
Georgius
Cartografo attivo a Colonia (1541 - 1622)
Attivo a Colonia tra il XVI e il XVII secolo,
è noto per la sua famosa opera "Civitates
Orbis Terrarum", di cui fu l'autore e curatore
dei testi, pubblicata tra il 1572 e il 1618 in collaborazione con F. Hogenberg
che si occuppò dell'incisione delle lastre. Questa grande opera
è la pietra miliare nella storia della iconografia delle più
famose città del mondo essendo la prima raccolta di vedute e piante
prospettiche; grazie al suo successo fu pubblicata oltre che in latino,
lingua della prima edizione, anche in francese e in tedesco.
CORONELLI Vincenzo
Geografo, cartografo
e cosmografo italiano (Ravenna 1650 - Venezia 1718)
Figlio di famiglia di origine veneziana, entrò
giovanissimo tra i frati minori conventuali. Studiò matematica e
geografia nel collegio di S.Bonaventura a Roma e nel 1666 pubblicò
un "Calendario Perpetuo Popolare". Nel 1681 andò a Parigi
su invito del Cardinal d'Etrées, dove nel 1683 costruì due
grandi globi di 4 metri di diametro per Luigi XIV, conosciuti come Globi
di Marly. Nel 1683 ritornò a Venezia e nel 1685 fu nominato, da
parte dei Riformatori dello studio di Padova, cosmografo della Serenissima;
tra l'altro fondò l'Accademia degli Argonauti, la più antica
società geografica del mondo. Nel 1690 pubblicò un ampio
"Atlante Veneto", nel 1694 un "Corso Geografico", tra
il 1696 e il 1698 un "Isolario" in due volumi, nel 1706 il "Teatro
della Guerra" e nel 1707 una "Cronologia Universale". Tra
il 1701 e il 1709 si dedicò alla "Biblioteca Universale Sacro
Profana" vera e propia enciclopedia pensata in quarantacinque volumi
disposti in ordine alfabetico, di cui ne furono pubblicati solo sette.
HOGENBERG Frans
Editore, incisore e cartografo (1540 c. - 1590
c.)
Attivo nel XVI secolo, incise le lastre per
il famoso "Theatrum Orbis Terrarum" dell'Ortelio pubblicato ad
Anversa nel 1570 ed in seguito collaborò con Georg Braun, che si
occupò dei testi, nella pubblicazione del "Civitates
Orbis Terrarum". Di quest'ultima opera,
pubblicata a Colonia tra il 1572 e il 1618, l'Hogenberg incise le numerose
lastre in rame da disegni eseguiti da famosi topografi come Georg Hoefnagel
e Cornelius Chaymox. Il "Civitates Orbis Terrarum , pietra miliare
nella storia dell'iconografia delle città del mondo, ebbe un grande
successo e fù pubblicato oltre, alla prima edizione in latino, anche
in francese ed in tedesco. Alla morte dell'Hogenberg il figlio Abraham
continuò, fino al 1618, ad occupparsi di questa grande opera.
HONDIUS, Joost De
Hondt, detto Jodocus
Cartografo olandese (Wakken a So di Gand 1563
- Amsterdam 1611)
Studiò scienze ed arte a Gand ed in
seguito a Londra dove si specializzò nella produzione di strumenti
matematici, globi e carte geografiche. Verso il 1593 si stabilì
ad Amsterdam dove pubblicò nel 1605 una nuova edizione dell'"Atlante"
di Mercatore. A seguito del grande successo ottenuto pubblicò una
nuova versione in scala ridotta dal nome "Atlas Minor". La sua
attività fu proseguita dai figli Jodocus e Henry assieme al genero
Johannes Jansson.
IDRISI Abu Abdullah
ibn Muhammed el-, anche Edrisi
Geografo e cartografo arabo (Ceuta 1099 c.
- ? 1165 c.)
Discendente del Profeta studiò a Cordova,
si dedicò poi a numerosi viaggi compiuti in Spagna, Africa del Nord
e Asia Minore prima di stabilirsi nel 1138 alla corte di Re Ruggero II
di Sicilia. Qui accolto con grandi onori fu incaricato di redigere una
descrizione del mondo che si basasse su esperienze e osservazioni dirette
compiute con un gruppo di esploratori messo al suo servizio. Dopo circa
15 anni di lavoro nel 1154 fu ultimata questa grandiosa opera, ossia "Nurhat
al-mushtaq fì ikhtraq al-afaq" o "Lo svago per chi ama
percorrere le regioni" meglio conosciuto come "Il Libro di Ruggero"
considerato il più importante lavoro di geografia medievale. Quest'opera
era accompagnata da una grande carta geografica del mondo o "Charta
Rugeriana" composta di 70 fogli dipinti su carta setificata per un
totale di quasi 5 metri quadrati, e da una incisione della stessa carta
su un disco d'argento del peso di 150 chilogrammi. Con precisione non si
conoscono né il luogo né la data di morte di Edrisi, stimato
comunque intorno al 1165.
JANSSON Johannes,
anche Jan Janszoon, Joannes Janssonii
Editore, incisore e cartografo olandese (Arnehem
1588 - Amsterdam 1664)
Iniziò la sua attività assieme
a suo cognato Henry Hondius, figlio del famoso cartografo Jodocus Hondius,
pubblicando nel 1617 una nuova edizione della "Geografia" di
Tolomeo e nel 1633 un "Atlante" del Mercatore in due volumi. Nel 1638 pubblicò una prima edizione
del "Atlas Novus" a cui seguì, nel 1647, una seconda edizione
in sei volumi che comprendeva un Atlante Marittimo e un Atlante del Mondo
Antico. Nel 1657 sempre in sei volumi una edizione del "Novus Atlas sive Theatrum orbis Terrarum...in VI tomos
distinctus" conosciuto anche come "Niew
Atlas, ofte Werelt-beschijnge vertoonende de voornaemste rijcken ende landen
des gheheelen aerdtsonium". Tra il 1657 e il 1661 diede alle stampe
il "Theatrum Exhibens Illustriores civitates" in 8 volumi. Nel
1666 fu pubblicato dopo la sua morte l'atlante "Atlas Contractus,
sive Atlantis Majoris compendium in quo totum universum velut in theatro
quam exactissimi tabulis ante oculis ponitur, additisque Regnorum omnium
Descriptionibus accuratissime illustratur, Amstelodami Apud J. Janssonii
p.m. Haeredes, Anno MDCLXVI"
MAGINI Gio Antonio
Astronomo, geografo,
filosofo e matematico italiano (Padova 1555 - Bologna 1617)
Dopo essersi laureato a Bologna in filosofia,
si dedicò intensamente agli studi astronomici e geografici tenendo
numerosi contatti epistolari con i maggiori astronomi e geografi di quell'epoca.
Tenne per anni la cattedra di matematica all'università di Bologna,
dove risiedette per anni. Il lavoro più importante del Magini è
forse l'edizione della "Geografia di Tolomeo" dove vi aggiunse
trentasette sue nuove carte geografiche che diedero nuova luce a questa
già grande opera facendola diventare un vero e proprio Atlante Moderno.
Nel 1608 pubblicò una grande carta d'Italia in sei fogli dal titolo
"Italia Nuova". Nel 1620 il figlio Fabio pubblicò postumo,
dopo la sua morte, l'atlante d'Italia "L'Italia
di Gio Ant. Magini Data in luce da Fabio suo figliolo al Serenissimo Ferdinando
Gonzaga Duca di Mantova e Monserrato etc. Cum privilegio; Bononiae, Impensis
Ipsius Auctoris, Anno MDCXX".
MERCATORE Gerardo,
anche Gerard Kreemer, in latino Mercatoe.
Cosmografo, geografo,
cartografo e matematico fiammingo (Rupelmond 1512 - Duisburg 1594)
Seguì corsi di filosofia e matematica
all'università di Lovania, in seguito sotto la guida dell'astronomo
Frisius, si dedicò alla costruzione di astrolabi e sfere armillari.
La sua produzione cartografica iniziò nel 1537 con una carta della
Terrasanta seguita da una carta del Mondo del 1534 e da una carta della
Fiandra in 4 fogli del 1540. Su commissione di Carlo V nel 1541 costruì
un mappamondo terrestre e nel 1551 uno celeste. In seguito nel 1552 si
stabilì a Duisburg dove nel 1554 disegnò una grande carta
d'Europa in 15 fogli. Ma è nel 1569 che la sua fama lo porta a diventare
il più grande innovatore della rappresentazione cartografica, anno
in cui adotta per la prima volta procedimenti scientifico-matematici utilizzando,
nel suo grande mappamondo in 18 fogli, la proiezione cilindrica isogona
a latitudini costanti, detta appunto proiezione di Mercatore. Iniziò
la realizzazione di una grande opera che non poté essere completata
e avrebbe dovuto sintetizzare la storia cronologica del cosmo e delle scienze
cosmologiche e geografiche; di questa furono realizzate solo alcune parti
tra cui: la "Chronologia" nel 1569, la storia universale dalla
creazione al 1568, la ricostruzione critica delle 28 tavole geografiche
di Tolomeo nel 1578, il testo della "Geographia di Tolomeo" nel
1584. Nel 1585 a Duisburg inziò la pubblicazione della celebre raccolta
di carte geografiche intitolata "Atlas, sive cosmographicae maditationes
de fabrica mundi et fabricati figura" per concludersi con le ultime
carte nel 1595 pubblicate, dopo la morte di Mercatore, dai figli Rumold
e Arnold; una raccolta completa uscì poi nel 1602. Le lastre di
rame dell'Atlas di Mercatore furono in seguito utilizzate da Jodocus Hondius
per una nuova edizione del 1605 a cui seguirono, nello stesso XVII secolo
decine di altre edizioni a volta in forma ridotta. L'importanza dell'opera
di Mercatore risiede, come già accennato, nella grande innovazione
introdotta dalla sua nuova proiezione che, sostituendo i metodi empirici
fino allora utilizzati, diede modo di aggiornare e riorganizzare sistematicamente
tutto il materiale cartografico esistente in quei tempi.
MÜNSTER Sebastiano
Umanista, cosmografo,
geografo e teologo tedesco (Ingelheim 1489 - Basilea 1552)
Monaco francescano dal 1505 studiò,
sotto la guida del maestro C. Pellikan, greco, ebraico e matematica nel
convento di Ruffach ed in seguito all'università di Basilea. Abbracciò,
dopo aver conosciuto Lutero a Worms, la Riforma Luterana. Tenne, dal 1524,
la cattedra di ebraico e lingue orientali all'università di Heidelberg
e dal 1528 all'università di Basilea. Nel 1530 pubblicò la
sua "Germania descriptio" e nel 1532 il "Novus orbis".
Nel 1535 pubblicò una Bibbia in ebraico con traduzione in latino,
e la traduzione dall'ebraico al latino della grammatica di Elia Levita.
Nel 1536 uscì la "Mappa Europae", nel 1538 la "Rhetia"
e nel 1540 pubblicò una nuova edizione della "Geografia"
di Tolomeo. Si ricordano inoltre la sua "Horologiographia" e
le edizioni dei geografi latini Mela e Solino, dove tra l'altro sono incluse
alcune delle 142 carte geografiche che il Munster ci ha lasciato. Fin da
giovane il suo grande interesse fu l'astronomia e la cosmografia, già
dal 1514 a Tubinga seguì le lezioni di astronomia di Johann Stöffer,
lo dimostra la sua nota "Cosmographia Universalis" che gli costò
circa diciotto anni di studi e ricerche. Questa uscì per la prima
volta a Basilea nel 1544, in sei volumi in lingua tedesca, accompagnata
da 471 incisioni in legno (xilografie) e 26 carte. In essa si trova la critica a false posizioni
di pensiero nonché l'enunciazione di principi originali sull'erosione,
i terremoti, i venti tropicali, le correnti marine, ecc. Alla prima edizione
in tedesco ben presto ne seguirono delle altre, ne furono pubblicate in
meno di un secolo circa cinquanta nelle diverse lingue; la prima edizione
in latino è del 1550 dove è inclusa per la prima volta la
carta della Sardegna,
la veduta di Cagliari
e la monografia "Sardiniae, brevis historia descriptio" del cagliaritano
Sigismondo Arquer; la prima edizione in italiano è invece del 1558.
ORTELIO Abramo,
anche Abraham Oertel o Ortels, in latino Ortelius
Cosmografo e cartografo
fiammingo (Anversa 1527 - 1598)
Collezionista di libri, monete antiche e stampe
fu un grande collezionista dell'opera del Dürer, studiò storia
classica e compì numerosi viaggi nei Paesi Bassi, in Germania, Inghilterra,
Italia, fu amico di Mercatore e nel 1564 pubblicò una carta del
mondo in otto fogli dal titolo "Typus Orbis Therrarum". Ma è
nel 1570 che pubblicò, ad Anversa, per la prima volta la sua più
celebre opera il "Theatrum Orbis Terrarum", un atlante che includeva
70 nuove carte di diversi autori, rappresentate in 53 tavole incise in
rame da Frans Hogenberg e tutte disegnate con un criterio uniforme. Quest'opera
costituisce il primo atlante di carte geografiche compilate sistematicamente
con la collaborazione della maggior parte dei geografi dell'epoca, tra
cui molti italiani, in base alle conoscenze e ai risultati delle ultime
esplorazioni. Nell'atlante in una sezione separata dal titolo "Catalogus
Auctorus" l'Ortelio segnalò ottantasette nomi di cartografi
tra cui trentatre figuravano come autori delle carte. Dell'atlante, tra
il 1570 e il 1612, ne furono stampate circa trenta edizioni in sette diverse
lingue arricchite sempre più da numerose carte. L'allegato all'atlante
il "Catalogus Geographorum" o "Catalogus Auctorus"
comprese fino a 183 nomi di cartografi e geografi e le carte raggiunsero
il numero di centosessantasette, comprese le carte storiche inserite nel
"Teatrum Orbis Parergon". Un'altra sua opera è "Synonima
Geographica", un catalogo di corrispondenze tra nomi geografici classici
e moderni stampato nel 1578 divenuto più tardi, a seguito del suo
ampliamento a dizionario geografico, il "Thesaurus Geographicus".
TOLOMEO Claudio
Astronomo, geografo, matematico e fisico greco
(? ma visse intorno al II sec. d.C.)
Benché di esso si conosca ben poco visse,
godendo di grande notorietà, nel II secolo d.C. ad Alessandria in
Egitto. Fondatore della trigonometria piana e sferica, fece numerosi studi
in tutti i campi delle Scienze. Tra le maggiori opere ricordiamo la "Geografia"
o meglio "Introduzione Geografica", in otto libri, accompagnati
da ventisette carte geografiche, che restò un classico fino al XVI
secolo. Altra famosa opera è l'"Almagesto" conosciuto
anche come "Grande Sintassi" o "Sintassi Matematica".
Quest'ultima, nonostante fosse una raccolta di tutte le cognizioni astronomiche
conosciute fin dall'antichità dove il Tolomeo aggiunse ben poco
di suo, fu l'opera che più contribuì alla sua grande notorietà.
Il "sistema Tolemaico", di cui si tratta nell'Almagesto, era
basato sulle teorie vecchie già di due secoli di Ipparco e Aristotele
che ponevano, conformemente alle apparenze, la terra al centro dell'universo
ed il sole, i pianeti e gli astri, intorno ad essa. Il sistema geocentrico
Tolemaico fu più o meno accettato per quasi quattordici secoli fino
a Copernico col suo sistema eliocentrico, benché questo il sistema
eliocentrico fosse già stato ipotizzato e difeso fin dall'antichità
greca forse da Eraclito di Ponto discepolo di Platone, ma sicuramente da
Aristarco di Samo nel II-III secolo a.C.. Tolomeo si dedicò inoltre
a numerosi trattati di musica, astrologia, meccanica, fisica, giurisprudenza,
ecc..
WEIGEL Christoph,
anche Weigelii Christophori
Cartografo, incisore ed editore attivo a Norinberga
(1654 - 1725)
Pubblicò numerosi atlanti tra cui l'"Atlas
Scolasticus" nel 1712 e l"Urbis Terrarum veteribus cogniti"
nel 1720, atlante dove tra l'altro è incluso un'isolario dal titolo
"Insularum Corsicae Sardiniae Melitae accurata descriptio ex mente
veterum geographorum". Sempre nel 1720, in collaborazione con J.D.
Koehler, pubblicò l'"Orbis antiquus o Descriptio orbis antiqui".
Nel 1740 pubblicò una nuova edizione dell'"Atlas Scolasticus".