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"I prodotti delle Api" 
Breve rassegna sui prodotti apistici piu' rilevanti

IL MIELE 

Il miele è la sostanza alimentare che le api producono partendo dal nettare dei fiori o dalle secrezioni di parti vive di piante, che esse raccolgono, trasformano, combinano con sostanze proprie e depongono nei loro favi. Avvengono numerosi scambi da un’ape all’altra, all’interno dell’alveare, che consentono una graduale maturazione ed arricchimento di enzimi che derivano dalle secrezioni ghiandolari delle api stesse. 
I componenti principali del miele sono il fruttosio, il glucosio, l’acqua, altri zuccheri e sostanze diverse, tra cui acidi organici, sali minerali, enzimi, aromi e molte altre. Il miele è un alimento di elevato valore nutritivo, facilmente assimilabile. Il glucosio fornisce energia di immediato utilizzo, il fruttosio viene metabolizzato a livello epatico e costituisce una riserva energetica. Cento grammi di miele forniscono 320 calorie ed un potere dolcificante elevato. La cristallizzazione è un processo naturale che dipende principalmente dalla composizione e dalla temperatura. Se il contenuto di glucosio è elevato sarà più rapida. Le basse temperature la inibiscono. 
 

LA PAPPA REALE 

La pappa reale è una sostanza semifluida, gelatinosa, di colore bianco, di sapore acidulo-aromatico caratteristico, di elevato valore nutritivo. E' prodotta dalle ghiandole ipofaringee delle api giovani per alimentare le api regine e gli individui neonati (per questo è detta anche "latte delle api"). 
La pappa reale è ricca di sostanze vitali e 100 grammi di prodotto fresco contengono 69,80 g. di acqua e 30,20 g. di residuo secco, il quale è composto per oltre il 48% da proteine e amminoacidi essenziali, per il 38% da zuccheri, per il 10% da grassi. 
Contiene un gran numero di vitamine del gruppo B e numerosi sali minerali (calcio, rame, ferro, silicio, zinco, magnesio, manganese ed altri). Inoltre nella pappa reale è presente un fattore antibiotico. 
Si assume in piccole dosi (una palettina) una o due volte al giorno con continuità, non assieme ad altri alimenti. E' possibile mescolarla con poco miele in un cucchiaino. Si conserva in frigorifero per lunghi periodi (fino ad un anno). 
 

PROPOLI

Il termine propoli, secondo l’etimologia greca o latina, indica ciò che sta davanti, a difesa della città, che ha la funzione di pulire, disinfettare. In realtà le api utilizzano questa sostanza per rivestire tutte le superfici interne dell’alveare, i favi e le pareti dell’arnia, con lo scopo di impedire il diffondersi di batteriosi e malattie che la presenza di tanti insetti molto vicini e a contatto tra loro favorirebbero facilmente. 
L’uso della propoli in soluzione alcolica trova applicazioni in dermatologia, in odontostomatologia ed in gastroenterologia per le sue proprietà antibatteriche e antibiotiche naturali. 
Per l’uso esterno (micosi o ferite in fase di cicatrizzazione) è pratico l’uso di bastoncini con l’estremità ovattata. Per uso interno (affezione del cavo orale, gengiviti, gastriti,ecc.) un modo semplice e pratico di somministrazione consiste nell’inserire con il contagocce una piccola quantità di soluzione direttamente in bocca, dopo aver sorseggiato un po’ d’acqua, ed ingerire. In questo modo la propoli aderisce ai tessuti, senza dare la sensazione di bruciore dovuta alla presenza dell’alcool. E’ necessario prestare attenzione in quanto le macchie sugli abiti ed in alcune superfici porose a volte sono indelebili.

La produzione della Propoli. 

In commercio si trovano essenzialmente due tipi di propoli: la propoli grezza ottenuta dal raschiamento delle superfici interne dell'arnia (bordi superiori dei corpo dei nido, corpifavo, telaini, ecc.)e la propoli in scaglie ottenuta da apposite griglie a piccole maglie collocate tra il nido e il tetto dell'arnia.
La propoli grezza si ottiene dalla periodica pulizia delle arnie e rappresenta il risultato della normale attività delle api. La sua maggiore o minore produzione dipende quindi essenzialmente dalla presenza di più o meno fessure, dall'età dei telaini ecc. 
Non richiede particolari accorgimenti, ne tantomeno l'acquisto di specifiche attrezzature. Con il raschiamento si ottengono limitate quantità di propoli, non più di 50-100g. all'anno per arnia, spesso di scarsa qualità perchè‚ ricca di impurezze (schegge di legno, resti di api morte ecc.) e quindi la sua valutazione sul mercato è molto inferiore alla propoli in scaglie.
Non si tratta quindi di una vera e propria tecnica di produzione quanto della conseguenza delle operazioni di rinnovo dei parco arnie o dei telaini.
Per ottenere una produzione di propoli più interessante è necessario stimolare la naturale tendenza delle api a propolizzare tutte le fessure ritenute dannose per le perdita di calore o per il possibile ingresso di predatori. Fino a oggi il dispositivo più pratico e funzionale per una buona produzione di propoli è costituito da telai rivestiti da una rete di materiale plastico di circa 5 mm di spessore a maglie fisse delle dimensioni di 2x2 mm o al massimo 3x3 mm.
A questo scopo può essere utile la stessa rete normalmente impiegata per la realizzazione dei telaietti diagnostici per la varroasi.
Le griglie per la raccolta della propoli vanno collocate al posto dei coprifavo nei periodi di maggiore raccolta di propoli da parte delle api: primavera e tarda estate. 
Per aumentare la propolizzazione della rete si possono inserire alcuni spessori di legno tra la griglia e il tetto dell'arnia.
In questo modo si creerà un flusso di aria calda dal centro dei nido verso l'alto in direzione della rete. Aria calda che, soprattutto in primavera, stimolerà le api a propolizzare rapidamente la griglia.
Il telaio per la raccolta della propoli può essere lasciato in sede per tutta la durata della stagione apistica, effettuando un unico raccolto al momento dell'invernamento, oppure può essere prelevato una volta in primavera e poi a fine autunno, separando cosi il raccolto primaverile da quello autunnale che secondo alcune osservazioni presenterebbero proprietà differenti. Per facilitare il distacco della propoli dalla griglia è necessario porre la rete propolizzata in frigorifero o meglio ancora nel congelatore domestico. Dopo circa 15-20 minuti la propoli assumerà una consistenza vitrea e sarà sufficiente un deciso strattone per causarne il distacco. 
Con la griglia si possono raccogliere da 100 a 400 g di propoli all'anno per arnia a seconda della forza della famiglia, della tendenza a propolizzare e dei tipo di vegetazione esistente.
Purtroppo in Italia non sono ancora operanti centri di raccolta specifici per la propoli come invece succede da anni nei Paesi dell'Est Europeo, in Francia e in Spagna. Tuttavia anche nel nostro Paese esiste una notevole richiesta di questo prodotto dell'alveare non solamente da parte di erboristerie e negozi specializzati, ma anche di laboratori e industrie farmaceutiche che spesso sono costrette a rivolgersi all'estero per procurarsi la propoli. 

La conservazione:

Grazie alle sue spiccate proprietà antimicrobiche la propoli presenta una notevole capacità di rimanere inalterata nel tempo. La sua conservazione quindi non richiede particolari accorgimenti. E' sufficiente impiegare contenitori opachi collocati lontani dalle fonti di calore.
Per facilitare il dosaggio e poi la realizzazione dei diversi preparati, soprattutto quando si tratta di propoli in scaglie, si deve preferire la conservazione se non in frigo almeno in luogo molto fresco in
maniera tale da evitare la compattazione dei prodotto. La propoli ottenuta per raschiamento va ripulita dalle impurezze più grossolane e conservata in contenitori separati. 

La composizione della Propoli e le sue proprietà terapeutiche. 

La propoli è costituita essenzialmente da una miscela di composti di natura aromatica e fenolica arricchita da numerose sostanze molto eterogenee tra loro (acidi grassi, terpeni, aminoacidi, vitamine, sali minerali ecc.) la cui distribuzione percentuale è molto variabile in funzione delle stagioni, del tipo di vegetazione. 
Questa notevole diversità della composizione della propoli rappresenta una delle maggiori difficoltà dal punto di vista applicativo poiché‚ rende difficoltosa ogni seria sperimentazione che ovviamente necessita di un prodotto di base il più omogeneo possibile. Per questo motivo i primi ricercatori che analizzarono la propoli si preoccuparono di dividere i principali costituenti della propoli in base alla loro solubilità in alcool etilico ed etere di petrolio impiegati a temperature e concentrazioni differenti.
Secondo questa più schematica analisi la propoli risulterebbe costituita essenzialmente da resine, balsami e cere

LA COMPOSIZIONE DELLA PROPOLI.

- 50-55% di resine e balsami (terpeni, polisaccaridi, acidi uronici,
acidi aromatici, aldeidi aromatiche, acidi ed esteri caffeici, ferulici
cumarici).
- 25-35% di cera (acidi grassi, ossiacidi, lattoni).
- 5-10% di sostanze volatili, di cui lo 0,5% di olii essenziali.
- 5% di polline, presente per cause accidentali.
- 5% circa di materiali organici vari tra cui i più importanti sono i flavonoidi (acido benzoico, ac. caffeico, ac. ferulico, alcool cinnamico, crisina,dimetossifiavoni galangina, isovanilina, isalpina, pinocembrina, pinobanksina, pronostrobina, vanillina, kemferide, etc ... ), minerali (alluminio, calcio, cromo, rame, ferro, manganese, piombo, silice, etc ... ), vitamine dei gruppo B (Bl, B2, B6, PP),
vitamina C ed E.


L'estrema variabilità della composizione chimica della propoli si traduce nella pratica comune in una profonda diversità delle sue caratteristiche fisiche: colore, aroma e sapore.
A seconda delle fonti di raccolta il colore della propoli varia dal giallo-verde (prevalenza di pini) a rossastro (prevalenza di pioppi) fino a nero (prevalenza di betulle) con tutte le sfumature possibili tra i diversi colori. Cos'i anche l'odore intensamente aromatico muta in dipendenza delle sostanze resinose presenti. Lo stesso vale per il suo sapore che dal tipico acre-amaro arriva fino quasi a dolce.
La consistenza della propoli dipende invece dalla temperatura ambiente, dura e friabile a freddo la propoli diventa duttile appena la si manipola, e la sua malleabilità aumenta man mano che la temperatura si avvicina ai 30 C. A temperature superiori diventa appiccicosa e viscosa, a 65-70 C fonde.
Riscaldata a bagnomaria la propoli si separa in due fasi, in superficie emerge la fase liquido-cerosa mentre sul fondo precipita la fase viscoso-resinosa. La propoli risulta poco solubile in acqua; più efficace (ma siamo ancora lontani dal 1 00%) è la sua solubilità in alcool etilico, propilenglicole e polietiienglicole. Solventi più efficaci sono l'etere, l'acetone, il benzene e la trielina che però a causa della loro tossicità possono essere impiegati unicamente per la determinazione della qualità dei differenti tipi di propoli.
Tra i numerosi componenti della propoli il gruppo dei polifenoli o fiavonoidi (flavoni, fiavonoidi e fiavononi) è sicuramente la frazione più interessante e studiata per le sue proprietà.
I flavonoidi sono pigmenti vegetali, simili alle antocianine, la cui funzione nelle piante è ancora poco nota ma che con molta probabilità svolgono una duplice azione di protezione e di stimolo di fondamentali funzioni metaboliche come per esempio la respirazione. Di certo i flavoni si trovano in grande quantità sulle gemme delle piante dove esplicano un'efficace azione protettiva contro le avversità parassitarie e i rigori dell'inverno, azione protettiva che è ulteriormente accentuata dal rivestimento resinoso-ceroso delle stesse gemme.
La peculiarità della propoli, la cui principale fonte come sappiamo è costituita da materiali resinosi raccolti dalle api sulle gemme, risiede proprio nella grande ricchezza di flavonoidi che assicurano
alla propoli gran parte delle loro proprietà antimicrobiche. Secondo alcuni studiosi sovietici circa un terzo della frazione di propoli solubile in alcool etilico è costituito da composti di natura flavonoide, tra questi è stata identificata la galangina e la pinocembrina dotate di azione batteriostatica e la sakuranetina che presenta attività antifungina.
Oltre ai flavonoidi nella propoli si ritrovano altre sostanze di natura aromatica (fenoli, fenolacidi, alcoli e aldeidi con nucleo aromatico, ecc.) che presentano spiccate proprietà antimicrobiche come per esempio l'acido benzoico, e l'acido ferulico che con molta probabilità contribuiscono aviazione batteriostatica e battericida della propoli. Altri composti individuati nella propoli sono alcuni esteri dell'acido caffeico e lo xanterolo, tutti dotati di attività antifungina.
In passato la spiccata azione antibatterica e antifungina veniva assegnata a quel 0,5% di oli essenziali presenti nella propoli, ma oggi è stato provato come sono proprio i flavonoidi e in particolare
la galangina (di cui è ricca la propoli raccolta nei boschi di latifoglie) e la pinocembrina (presente soprattutto nella propoli proveniente dalle conifere) ad assicurare alla propoli le sue preziose proprietà antimicrobiche.


Le proprietà terapeutiche

Purtroppo non tutti i flavonoidi presenti nella propoli esplicano un'attività batterica evidente. Mentre la galangina e la pinocembrina inibiscono anche a basse concentrazioni la crescita di numerosi microorganismi altri flavonoidi risultano essere biologicamente meno attivi.
In conclusione si può affermare che i preparati a base di propoli se impiegati alle giuste concentrazioni presentano le seguenti proprietà.

Proprietà batteriostatiche e battericide

Numerose sperimentazioni  hanno dimostrato sia in vivo che in vitro la capacità della propoli in soluzione alcoolica alla concentrazione dal 10 al 20% di inibire lo sviluppo di vari ceppi batterici Gram positivi (Escherichia coli, Proteus vulgaris, Mycocter¡um tubercolosis, Bacillus alvei, B. alvei, B. larvae, B. subtilis e numerose salmonelle ). Tali proprietà possono essere più o meno evidenti a seconda della presenza nella propoli di acido benzoico, acido ferulico, galangina e pinocembrina le cui proprietà antibatteriche anche a basse concentrazioni sono da tempo note 

Proprietà fungicide

I preparati a base di propoli sono risultati particolarmente attivi contro infezioni da Candida, saccaromiceti, tricofili, e microspori in grado di provocare numerose affezioni parassitarie (micosi) sull'uomo e gli animali. Tale azione sarebbe dovuta  alla presenza di acido caffeico, pinocembrina, pinobaucsina e benzii-p-cumarolo.
La propoli svolge azione fungicida anche nei riguardi di alcuni funghi che attaccano il mondo vegetale.

Proprietà antivirali 

La Propoli svolge un'azione di inibizione nei confronti di alcuni tipi di herpers, il corona virus e circa 10 tipi di infezioni virali.
Tale proprietà sarebbe dovuta essenzialmente alla frazione idrosolubile della Propoli.

Proprietà cicatrizzanti

Da sempre la propoli è stata impiegata sottoforma di unguento come cicatrizzante grazie alla notevole capacità di stimolo della rigenerazione dei tessuti in caso di ferite e piaghe. 

Proprietà immunostimolanti 

L'impigo della propoli potenzierebbe l'azione dei vaccini (come quelli contro il tifo e paratifo) come evidenziato da numerosi studi effettuati sui vitelli. 

Proprietà vasoprotettiva

Sempre grazie aviazione dei flavonoidi che costituiscono il cosiddetto 'fattore P' la propoli svolgerebbe un'azione di prevenzione della permeabilità e fragilità capiliare. 

Proprietà antiossidanti e antiirrancidenti 

La presenza di fenoli consentirebbe l'impiego della propoli anche nella conservazione dei grassi e degli alimenti in genere in sostituzione degli additivi chimici.
Oltre a queste proprietà la propoli assunta per via interna migliorerebbe la secrezione dei succhi gastrici, è diuretica, favorisce l'assimilazione della vitamina C, funge da antisenile per l'effetto antiossidante e attivante dei complessi enzimatici.
Attualmente il maggior impiego della propoli rimane comunque quello esterno come disinfettante, cicatrizzante e lenitivo, attraverso soluzioni, unguenti e pomate. L'uso interno è ancora limitato al livello sperimentale anche a causa delle maggiori implicazioni e della difficoltà di utilizzare preparati titolati.


Controindicazioni

Fino ad oggi non è stata registrata nessuna significativa controindicazione nell'uso della propoli ad eccezione di alcuni casi di Ipersensibilità e di sensibilizzazione manifestatesi in soggetti tendenzialmente allergici, manifestazioni messe in relazione all'abbondante presenta di allergeni nelle resine delle piante da cui le api traggono la propoli. 

La Propoli in Dermatologia. 

Le proprietà della propoli presentano numerose applicazioni terapeutiche.
La dermatologia ha da sempre rappresentato il primo grande campo di impiego della propoli sin dall'antichità. Oltre che per le contusioni, le ferite e le ustioni i preparati a base di propoli possono
essere impiegati nella cura di un gran numero di affezioni: couperose, geloni, screpolature, ascessi, foruncoli, supporazioni in genere, ulcere varicose, proctologia,  calli, duroni, intertrigine ed eritrodermia desquamosa dei lattante, eczema, psoriasi, cheratodermie, radiodermiti e per alcune micosi.
In odontostomatologia la propoli viene impiegata essenzialmente per uso locale nell'igiene della bocca, gengiviti, giassite, afte, stomatiti ulcerose, dolori e infezioni dentarie (soprattutto in caso di
ascessi e monoliosi buccale).
La propoli può essere impiegata anche per le affezioni dell'apparato respiratorio contro: angine, faringiti, rino-faringiti, laringiti, riniti, sinusiti e otiti. 
In gastro-enterologia la propoli viene impiegata nella cura delle gastriti, delle coliti e di alcune ulcere gastro-duodenali.
La propoli risulta infine efficace contro le infezioni e le infiammazioni dell'apparato genito-urinarlo: in particolar modo nella prostata dell'uomo e nella tricomoniosi nella donna.
Purtroppo fino ad oggi manca una vera e prolungata sperimentazione sulle possibili applicazioni terapeutiche della propoli ma sono oramai numerose le esperienze che dimostrano la sua efficacia.

Preparazioni e modalità d'uso. 

La propoli, pura o associata ad altre sostanze, si presta ad un numero infinito di preparazioni che ognuno, con un po' di attenzione può realizzare da se‚ senza il bisogno di specifiche conoscenze 
sofisticate apparecchiatura. 



Propoli grezzo
Ingredienti: propoli pura.

Rappresenta la forma più semplice ed immediata di impiego della resina. A questo scopo è bene utilizzare solamente il propoli raccolto dalle griglie, poiché‚ quello proveniente dal raschiamento dell'arnia è in genere caratterizzato da un'eccessiva presenza di impurità e  corpi estranei come schegge di legno, spoglie di insetti, ecc.
Il propoli grezzo si consuma a piccole dosi (al massimo 3 g al giorno, assunti in tre riprese dopo i pasti) che vanno fatte sciogliere in bocca per 20-30 minuti senza masticare, poiché‚ a causa della
temperatura corporea il propoli tende a diventare vischioso e attaccarsi ai denti essa  risulta un ottimo coadiuvante per tutte le affezioni della cavità orale e dell'apparato respiratorio (angine, tonsilliti, faringiti, gengiviti, stomatiti, ascessi dentari, riniti ecc.). In genere risulta sufficiente una cura di circa 20 g.

Propoli in granuli/polvere
Ingredienti: propoli pura.

Si trova in particelle di dimensioni variabili, è utile per tutte le applicazioni che richiedono un uso interno e in particolare per disturbi dell'apparato digerente e urinario.
La posologia indicata è di un 1gr. tre volte al giorno prima dei pasti unita ad acqua, latte o miele.
E' bene iniziare gradualmente la cura.   

Tintura di Propoli 
Ingredienti: alcool etilico a 96° (70gr.),  propoli pura(60 gr.).

La tintura si assume diluita in acqua, latte,o miele (da 5 a 10 gocce), viceversa si possono fare : gargarismi, tamponamenti pennellature o inalazioni. Per definizione la tintura è un preparato ottenuto mediante macerazione di una sostanza in alcool etilico. Nel caso della propoli si
impiega alcool etilico a 96° in cui si lascia macerare la propoli nella quantità richiesta. In genere il titolo delle tinture varia dal 1 5 al 30%, ciò  sta ad indicare che 100 g di tintura contengono rispetti-
vamente 85-70 g di alcool e 15-30 g di propoli. Purtroppo la propoli non è interamente solubile in alcool anche se questo rappresenta uno dei suoi solventi d'elezione. La solubilità della propoli si
riduce dall'80 al 50% man mano che aumenta la sua concentrazione. Sicché‚ per ottenere una tintura al 30% di propoli occorrono 60 g di propoli (dei quali solo la metà andrà in soluzione) e 70 g
di alcool. A tali concentrazioni infatti la solubilità… della propoli è di circa il 50%.
Per facilitare la sua solubilità è necessario polverizzare la propoli, tenuta precedentemente in frigorifero per favorire l'indurimento, con un piccolo mortaio, o meglio ancora con un macinacaffè elettrico azionato per pochi secondi per evitare l'eccessivo riscaldamento della resina. Una volta triturata si lascia macerare la propoli nell'alcool per circa 30 giorni, agitando la soluzione almeno ogni 2-3 giorni per facilitare il contatto tra le particelle di propoli e l'alcool. Una volta pronta, la tintura va filtrata delicatamente con un filtro di carta, evitando di smuovere il deposito presente in fondo al contenitore che occluderebbe i pori dei filtro stesso.
La tintura di propoli si conserva bene a temperatura ambiente (20-25 C°)e al buio. 



Collutorio
Ingredienti.- tintura di propoli (1 O- 15 gocce), acqua (mezzo bicchiere)

Si prepara versando 10-1 5 gocce di tintura di propoli in mezzo bicchiere d'acqua, agitando con un cucchiaino per qualche istante fino a quando tutto il liquido non assume un colore bianco-giallastro.
Il collutorio alla propoli viene utilizzato come acqua dentifricia dopo i pasti. Il suo impiego è indicato anche per la prevenzione della carie e di tutte le affezioni dei cavo orale, in maniera particolare nei casi di gengivite, stomatite e alito sgradevole. Il collutorio può essere utilizzato per effettuare gargarismi con effetto benefico contro i disturbi delle vie respiratorie.


Estratto molle di propoli
Ingredienti: propoli (300 g), alcool etilico a 96° (850 cc)

La tintura di propoli, preparata secondo le modalità già illustrate,si versa in una vaschettina posta in prossimità di una fonte di calore o in ambiente caldo per favorire l'evaporazione dell'alcool dalla
soluzione. E' sconsigliabile utilizzare la fiamma diretta a causa del-
l'estrema infiammabilità dell'alcool.  L'evaporazione dell'alcool dalla soluzione deve continuare fino a quando la tintura non si è completamente trasformata in una pasta cremosa.
L'estratto molle può essere applicato su foruncoli, ascessi, geloni, contusioni e ferite. Tenuto in bocca a lungo allevia il mai di denti.


Miele al propoli
Ingredienti: miele (900 g), alcool etilico a 96° (70 g), propoli (60 g)

Il miele alla propoli rappresenta un dolce espediente per facilitare l'assunzione della propoli, il cui intenso odore e il sapore amaro e pungente ne rende difficoltoso il consumo nella forma grezza.
L'estratto molle, ottenuto secondo le modalità sopradescritte,  si aggiunge al miele mescolando con cura. Per facilitare una più omogenea miscelazione dell'estratto molle Š necessario utilizzare un miele non ancora cristallizzato o miele di acacia.
Il miele al propoli può essere impiegato come coadiuvante in tutti i casi per cui è stato consigliato l'utilizzo della propoli grezza.

Oleum propolis
Ingredient¡.- propoli in polvere (25 g), olio di oliva o di mandorle (100cc.)

Questo antico unguento di semplice preparazione presenta proprietà battericide, cicatrizzanti e rigeneranti e può essere impiegato nella cura di ferite, piaghe e ustioni. Si ottiene mescolando, in modo omogeneo, i due ingredienti base.

"Calmante" per api/incenso
Ingredienti: propoli grezzo

L'incenerimento
è un ottimo mezzo per utilizzare gli scarti di propoli che per le eccessive impurità non possono essere impiegati altrimenti. Una volta bruciata, la propoli sprigiona un gradevolissimo odore adatto per profumare gli ambienti.
Gli apicoltori possono utilizzare gli scarti della propoli bruciandoli nell'affumicatore. Il fumo della propoli svolge azione tranquillante nei confronti delle api.

Vernice di Stradivari
Ingredienti.- tintura di propoli (150 g), cera d'api (75 g), olio di lino (275 g)

Come è noto  il celebre Stradivari la utilizzava per i suoi meravigliosi violini, le cui eccezionali qualità sonore sembrerebbero in parte dipendere anche dalla particolare qualità di propoli.
Per produrla si scioglie la cera nell'olio di lino riscaldato a bagnomaria, quindi si aggiunge a freddo la tintura di propoli ed eventualmente il colore nella quantità indicata dalla ditta produttrice. Naturalmente per questo tipo di impiego la tintura di propoli può essere preparata con alcool etilico denaturato al posto di quello puro.