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Una veste di seta e paesaggio- Dedicato a Te

FEDERICA

UNA VESTE DI SETA E PAESAGGIO

Voglio farmi una veste
Con questo paesaggio.

La rugiada,
Sfiorandomi le labbra,
Le renderà lucide
E fresche
Come un mazzo
Di eterei gigli bianchi.

Mi adornerò i capelli
Con ghirlande
Di queste primule,
Dai colori così intensi
-Giallo, rosso, viola-
Che ogni volta,
Chiusi gli occhi,
Mi sembrerà di correre
In un prato di girasoli.
Correre così forte
Che mi girerà la testa
E spiccherò il volo.

Con un lembo di prato
Mi farò una sottana,
Tutta a pieghe
Quando ogni stelo d'erba
Chinerà il capo
Alla brezza della sera.
E quando solleverò la gonna,
Per saltare,
Salire o scendere le scale,
Sentirò il forte profumo
Della Terra,
Così unico,
Come il caffè
Che mi sveglia al mattino,
Semplice momento
Della vita di ognuno
Ma esperienza così indispensabile
E confortevole
Come la coperta di un bimbo.
E sentirò l'amore
E l'operosità
Di tutti i suoi abitanti.

Come corpetto
Prenderò
Un pezzetto di cielo,
Non ti spiace vero Zeus?
Cielo,
Custode dei segreti
Più impronunciabili,
Da sempre sulle labbra
Di tutti gli uomini,
Misteri forse nascosti,
In qualche scomparto invisibile.
Cielo,
Nido accogliente
Per ogni angelo alato,
Anime ora serene,
Riflesso dei corpi che furono.
Cielo,
Pieno di morbidi giacigli,
Di seta e cotone,
Cuscini di nostri pensieri, desideri, speranze.

Le chiome degli alberi
Saranno le mie maniche
A sbuffo.
Sarò donna d'altri tempi,
Dama Ottocentesca,
In città ancora di cartone,
Chiusa in un mondo domestico,
Ma pur sempre di galante attrattiva.

Avrò come cintura
La corteccia bruna
Degli alberi.
Così l'odore di resina
Sarà il mio odore,
Odore della mia pelle,
Ricco e speziato,
Più di fragranze aritificiali,
Come primo uomo e prima donna,
Come mangiare nuda
Del mango sotto la luna.

Per collane e bracciali
Avrò foglie intrecciate,
Leggermente vibranti
Al vento,
Che solleticano polsi e collo.
Mi porterò la mano
Alla bocca ridente,
Le sentirò,
Foglie,
Piene di umori,
Per linfa che scorre
Così vitale in quelle vene,
Sottili e trasparenti
Come i fili argentati di un ricamo.

Come scarpe userò
Gusci di noce oleosi.
Mi scivoleranno ai piedi
E sarò come uccello
In terra.
Sarò gazzella che sfugge
In eterno
Al leone,
Sarò pantera flessuosa,
Scattante su un ramo
In tensione.
Sarò vento
Che solleva in volute dorate
Le sabbie del Sahara.

E come mantello
Userò la notte,
I bottoni saranno le stelle.
Nel gelo
Sarò il tepore del sole
Succhiato durante il giorno
A piene labbra.
Sarà cucita insieme
Da brezze leggere,
Che lasceranno tracce umide
Sulle mie spalle
E accarezzeranno il mio viso,
Con dita dense,
Di oscurità.

Vagherò così per il mondo.
E giorno dopo giorno,
Indosserò tutto questo
Sulla mia pelle.

 

Dedicato a te

E la storia comincia
Un anno fa…

Quando
Come quel calabrone
E quella farfalla
Che ho visto ieri
Ci nascondevamo
Dietro le cortine
Gialle rosse e verdi
Di quel prato
Letto vellutato.
Eri la mia preda.
Ed era solo un gioco.

Il tempo per noi
Ha avuto contorni
Indefiniti…
Come la statua
Di ghiaccio
Che ero davanti a te.
Ma la tua voce
Ha cominciato a
Accarezzarmi.
Vedi quel lago gelato?
Vedi le dita
Del sole
Che non riescono a spezzarlo.
Ma districano
Il suo manto.
Sciolgono i suoi nodi.
Lo rendono liscio…
Terso…
Nuovamente capace
Di donare
Dolce freschezza
Di nettare.
Ma sei ancora
Il solo
Ad agitarsi in quel lago
Tra scogli e alghe
Traditrici
X giungere alla duna
Più morbida
E dorata.

Abbiamo tanto lottato.
Perché tu diventassi
Il sangue
Che scorre nelle mie vene.
Perché nel mio cuore
E nella mia mente
Nascesse un nuovo mondo
E la tua voce
In quel mondo
E' albero
E' luce
E' mare
E' terra
E' fuoco.
Le tue parole
Le tue ore
Solo per me
Costruiscono gli scheletri
Di quell'immagine
Di noi
Che si specchia
E si nutre
Di ogni sorriso
Di ogni sguardo
Di ogni abbraccio.

Se potessi
Chiuderei
In uno scrigno
Tempestato
Delle lacrime
Che hai versato per me
Il guscio di una noce
Che contenga
La memoria
Di tutte le ore che
Mi hai ascoltato,
Lo scomparto
Segreto
Di una rosa
Che quando si schiude
Sussurri tutti
I consigli
Che mi hai donato,
Una goccia
Di acqua marina
In cui si specchi
In infinite sfumature
Ogni istante
Di noi.
E questo scrigno
Che batte
Ogni giorno
Nel mio petto
Diventerebbe parte
Anche della
Tua pelle.

Il gioco continua.
Ma noi
Non siamo più
Farfalla e calabrone.
Siamo la nebbia
Senza forma
E profumata
Verde
Che si libra
Tiepida
In quest'alba
Di primavera.

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