Iperspazio Poesia la tua dimensione letteraria. Ora leggi, per gentile concessione Paolo Carbonaio, puoi inviare, se vuoi, i tuoi commenti e anche visitare il suo sito per conoscere altre opere

Africa - Il Tempo- Il saggio -Matto come un cavallo -E il suo volto ovunque-Montecarlo-Le impronte-La prigione- Una brava persona- Per partito preso- Mio padre-

Paolo Carbonaio

Presentazione dal sito di ...................Paolo Carbonaio

Mi chiamo Pierpaolo ma per tutti sono Paolo. Quando ho scoperto che in realtà di nomi propri ne ho ben quattro: Pietro, Paolo, Umberto e Ugo... la mia consapevolezza di essere figlio unico ha vacillato e ho rischiato una crisi d'identità che ormai, a più di cinquant'anni di età, ho quasi superato.

Sono nato nel Territorio Libero di Trieste sotto il segno del leone e sotto il Governo Militare Alleato, diventando cittadino italiano nel 1954 all'età di sei anni. Ho sempre vissuto sul mare, fra navi e barche e mi sono diplomato al Nautico tra i capitani di coperta. Ero uno studente con la testa tra le nuvole ed il cuore in altomare, che sognava ad occhi aperti. Ho navigato e ho toccato i porti dell'Africa, dell'Europa e delle Americhe vedendo popoli e paesi diversi, più interessanti ed emozionanti delle immagini che "vedevo" sui soffitti delle aule. Ma non si vive di sola acqua (di mare).
Ho fatto l'assicuratore diventando un intrepido avventuriero, degno dei miei personaggi, ho insegnato a navigare a tanta gente, come me appassionata di mare ed è stata un'esperienza ricca di soddisfazioni. Che altro dire? ho avuto la gioia di avere due figli eccezionali, una vita priva di noia e sempre un "amico" cane accanto.
C'è da chiedersi perché uno che ha già quattro nomi e un cognome firma i suoi romanzi della Saga di Hathor con lo pseudonimo Humbert du Charbon. Sarà megalomania o insicurezza? rischierò di parlarmi allo specchio e scambiare e-mail tra Paolo e Humbert? Chi lo sa? Meno male che al cane piacciono l'uno e l'altro e divide il suo affetto con entrambi.


i.Humbert du Charbon è lo pseudonimo con il quale firmo le avventure di un vecchio dhow arabo di nome Hathor. Il suo equipaggio è composto di gente semplice con la quale la Vita è stata avara, ma che la Vita ha fatto incontrare ed unire. Tre uomini di culture e origini diverse ed un cane che navigano i mari africani tra mille avventure e con un unico desiderio: quello di non subire la Vita ma conquistarla da uomini Liberi.
Non sono super eroi ma uomini che pensano e agiscono spontaneamente, con le imperfezioni, i dubbi e le paure di tutti. Vivono le loro imprese con l'entusiasmo e l'incoscienza dell'esploratore alla ricerca di una civiltà scomparsa, muovendosi in un paesaggio straordinario, l'Africa e l'Arabia bagnate dal Mar Rosso e dall'Oceano Indiano, mari e terre intrisi di storia e di leggende.
Ho sempre posto la Libertà come fondamento di una Vita degna di essere vissuta. Il rispetto della Libertà e l'accettazione di quella degli altri erano i principi di mio padre che ho cercato trasferire ai miei figli Gianpaolo e Davide e, inconsciamente, anche ai personaggi dei miei romanzi.
Ho iniziato a navigare giovanissimo e questa esperienza mi ha fatto conoscere popoli, religioni e usanze diverse e la conoscenza è comprensione, nemica dell'intolleranza.
Nel cuore mi sento soprattutto un marinaio, anche quando parlo o scrivo di mare, navi e paesi lontani, ma non è nostalgia per le esperienze trascorse o rammarico per aver superato la metà della vita. Un uomo è vecchio solo quando i rimpianti superano i sogni. Scrivendo di mare, ritorno sul mare e m'imbarco verso mondi nuovi e l'unica fatica è cercare di rendere reale l'immaginario.

Ma cos'è il Mondo di Hathor? Non è solamente un posto esotico e pieno di misteri, è pure quello spazio libero della mente che occupiamo a nostro piacimento per trovare l'indipendenza che la vita quotidiana ci toglie. Tutti abbiamo la nostra Africa dentro, tra cuore e cervello, un immenso continente da esplorare e dove vivere avventure impossibili. "Hathor" è la mia Africa ancora tutta da scoprire e mi auguro che nei miei romanzi ciascuno possa trovare la sua parte di libertà e di emozioni.

Visita, se vuoi, il suo sito:
scrivere di mare e di libertà
www.carbonaio.it
troverai una vasta esposizione dei suoi romanzi, racconti, pensieri e poesie.

AFRICA

Mio figlio
si è fermato in Africa.
Tra grandi silenzi,
nelle distese di sole
sotto miliardi di stelle.
In compagnia dei suoi sogni
avvolto nelle sue speranze.
Per sempre.


IL TEMPO

Il tempo passa
mentre tiro calci a un barattolo vuoto
mentre le stagioni archiviano i calendari
mentre fiori e farfalle colorano il mondo
mentre la Morte fa gli straordinari.
Il tempo passa
è una giostra rotonda che passa e ripassa
un cavallo alla ruota del mulino
un orologio che ogni giro
segna la stessa ora
è il risveglio nelle mattine sempre uguali.
E il tempo passa, ma non scorre
Gira e rigira nella testa negli occhi
Lo vedo allo specchio che passa
Lo vedo e lo rivedo
Il suo pulsare è un lamento straziante
E' il cigolio del tempo
che passa, passa, passa
e non finisce mai.


IL SAGGIO

"è molto grave"
decretò il saggio,
poi rotolò nel fango
vinto dal sonno.
Non sono bastate le foglie
ad accendere il fuoco
e io mi assopisco
alle tue parole.


MATTO COME
UN CAVALLO

Sono matto,
matto come un cavallo.
Un cavallo matto come me
viene rinchiuso.
Ma io, matto come un cavallo,
ho la prateria nella testa.


E IL SUO VOLTO
OVUNQUE

Nella piazza la gente stupita
Sui volti meraviglia.
Il cielo bianco vuoto di vita
e il suo volto ovunque.
Nei riflessi delle finestre
nell'acqua morta della pioggia
nei miei pensieri.
La gente immobile
e il suo volto ovunque.


MONTECARLO

Vivere a Montecarlo
non mi dispiacerebbe,
anzi, mi piacerebbe molto.
Lascerei nella mia segreteria
"Richiamate. Sono a Montecarlo".
Tra ville, panfili, belle donne,
tra i tavoli del casinò,
a Montecarlo.
Alle tre del mattino
comincerei a vivere
a fare programmi.
Vivere a Montecarlo.
Già lo faccio
racchiuso tra le cuffie
ascoltando Radio Montecarlo.


LE IMPRONTE

Mi sono chiesto su cosa ho lasciato
le mie impronte.
Se voltandomi indietro scoprissi
che ho perduto qualcosa?
Tra cento anni chi mi ricorderà?
E tra mille?
Potrei conservarmi meglio e
risparmiarmi per le generazioni future.
Potrei scolpire le montagne
come gli innamorati incidono gli alberi.
Non troverò mai l'angolo più morbido
nell'imbottitura della mia cella.


LA PRIGIONE

Ho cercato di piegare le sbarre
ma non ci sono riuscito.
Ho cercato di togliere i mattoni
ma non ci sono riuscito.
La porta era d'acciaio.
Ho capito di non avere speranze.
Le sbarre, le mura spesse,
la porta d'acciaio
ed io infinitamente debole.
Addio amore mio, perdonami.
Cercherò di dimenticarti.
Soffrirò, ma col tempo passerà.
Perdonami,
se non sono riuscito a liberarti.


UNA BRAVA PERSONA

Lo dico senza ironia
sono una brava persona.
Lo penso sinceramente
una persona a modo.
Serio, composto, un onest'uomo.
Vivo di lavoro, amo la famiglia,
sempre dedito agli altri.
Quando parlo, parlo bene.
Quando penso, penso giusto.
Quando agisco, agisco al meglio.
Quando sono assente, manco.
Non mi sto piangendo.
Non sono morto.
Non pensatelo nemmeno.
Non è il discorso di Antonio.
Non hanno ucciso Cesare.
E' successo così,
ho semplicemente perso i pensieri.
I miei pensieri d.o.c.
pensieri Di Origine Controllata.


PER PARTITO PRESO

Odio Le Lettere Maiuscole.
Per Partito Preso.
Non Sopporto Le Citazioni.
Per Partito Preso.
amo le lettere minuscole,
modeste, popolari.
mi fanno sentire a mio agio,
vivo più libero, penso meglio.
per partito preso, naturalmente.


MIO PADRE

Parlate di mio padre,
fate il suo nome.
Fate che lo ricordi
prima che muoia.
Come ieri e domani,
perché egli è, ne mai era.
Che vuoto attorno.
Mi è rimasto nel cuore
un senso di pena,
un lavoro incompiuto.
Ho perso per sempre
ciò che non capivo di avere.


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