Arturo commenta aLBA FILOMENA
Le
poesie presentate di Alba Bove (un più ampio panorama è disponibile nel sito
segnalato della Crisopolis),esprimono sentimento e passionalità,riflessioni
interiori sullo scorrere del tempo e sullo stupore,contemplazione di se stessa
e dalla propria femminile natura.
In "Sogni
vivi nel vento"Il
paesaggio naturale diviene specchio di quello interiore il vento viene assimilato
alle speranze ed i sogni a foglie che resistono al suo passaggio. Su tutto incombe
il sentimento dello scorrere del tempo, quasi una "forza di gravità" universale
e della coscienza sui sogni la cui forza conservativa è legata alla fantasia
e al pensiero."...non ancora pensati".
In "Riflessa in uno specchio"
la poetessa rivela lo stupore e lo sgomento della presa di coscienza della propria
"forma" ,punto d'incontro fra materia e spirito "anima" e corpo. La luce che
illumina la stanza assume la doppia funzione di conoscenza "fuga dalla tenebra"
ma rompe quasi il magico incanto, l'istante in cui sogno e realtà svaporano
in magiche dimensioni della percezione.
La materializzazioni del sogni in un essere (non importa se vero o pensato)
avviene in "Adagiata in Te ad occhi chiusi"
dove si realizza anche la fusione tra due parti, maschile e femminile, (forse
presenti nella stessa autrice) attraverso la proiezione e l'abbandono ideale,
culminante nell'ultimo verso "ciò che aveva sperato per sè".
Le due ultime poesie scelte "Autunno"
e "Natale" dimostrano
l'attenzione paesaggistica e coloristica di A.B. e una sua ricerca di armonia
anche nel mondo Naturale dove l'Autunno diviene quasi una promessa di "annullamento
delle sofferenze" forse "rinascita", inserita nel ciclo naturale delle stagioni
e interiorizzata nella coscienza.La cancellazione dei colori (diversità) in
un unico bianco può avere il doppio significato dell'annullamento ma anche il
superamento delle individuali diversità.
Al di là di queste considerazioni è interessante la sensibilità dimostrata
nell'esprimere il paesaggio.
Il Natale infine diventa
(come succede a molti in questi giorni) un momento di riflessione, quasi una
pausa nella propria vita anche per vivere con un po' di nostalgia e rimpianto
i giorni passati e per mettere le basi per affrontare il futuro "fino a che
non ritroverò il sorriso!"
Ancora una piccola, soggettiva, considerazione, un invito a A.B. a non sottolineare
con un eccessivo uso delle esclamazioni l'espressività dei versi, già di per
se significativamente intensi.La "misura" nella poesia anziche diminuire amplifica
le sensazioni.(Bisogna aver molta fiducia nella sensibilità dei lettori).
Arturo Ferrara Viotti dicembre 2001 c.artfer°
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