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Giorni d'Autunno - Sonetto amorale

Alberto Scanavacca

(dalla rivista il "Vascello Ebbro" anno 3 n.5)

GIORNO D'AUTUNNO

Scivola pioggia

Su un raggio di sole

E, senza rumore,

lo spirito forgia

sopra un modello

che, come sabbia

o vapor di nebbia,

non è mai quello.

Or urla l'estate

Or l'inverno piange,

or il tedio stringe,

or cantano le fate.

Sonetto amorale

SONETTO AMORALE

Stringi la seta tra i denti

Straccia l’abito più prezioso

Fanne strisce per legare i momenti:

Elevali impietosa oltre l’orizzonte ozioso!

 

Lasciali ricadere come corpi d’amanti

Che si spaccano a terra aprendosi alle cose

Che si insinuano negli occhi distanti

Apri le gambe e il respiro alle parole sospese

 

Scava nel mio corpo abbandonato

La saggezza a cui non puoi tender le mani

Tuffati rapita in questo mare salato

 

In un infinito sussulto tocca il fondo

E riposati aggrappata a quest’attimo

Mentre dalla finestra ricompare il mondo

Albert

Alberto Scanavacca

1 agosto 2001

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