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Adamo - Armonia - Un nostro incontro - Evanescenza - Addio

 

.Arturo Ferrara

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ADAMO

Vivevo nell'incantevole Isola
dove il Tempo si era fermato
in un sorriso, specchio dell'Eternità.
Vivevo i veri giorni della mia Vita
ed era Amore ogni mio gesto e pensiero.

Pioggia, Sole, Neve e Vento erano doni,
come ogni altra Naturale cosa,
ogni volta diversi , magici, immensi.
Da limpide fonti l'Anima della Terra
rispecchiava il Cielo, antico amico.
Pronunciavo sempre, sempre in silenzio,
il Suo Nome ed era la voce della mente
a cui tutti i sensi obbedivano in Armonia

Sì vivevo, ed erano quelli i giorni
in cui la Vita era se stessa
ed io, veramente io.

Poi, non so perché,
Kamandel ruppe l'Incanto:
Vi furono crolli e Cadute
tutte le pietre popolarono il mondo
di vuoti simboli e specchi spezzati,
taglienti e portatrici di guerra.
Innumerevoli immagini di uomini
si disperdevano con dolore in una Terra
ormai lontana, diversa dal Cielo.
Strariparono le Acque
e bruciarono i Fuochi
che una volta avevano riscaldato la Vita.

Pur senza colpa del Serpente e della mela
Tutto finì proprio quando ebbe inizio
ed il Tempo, mio Dio il Tempo, entrò
strisciando negli animi e dalle finestre
per abitare i nostri stanchi corpi
e lo Spirito ormai diviso....
e le nostre case, le cose....

ARMONIA

....E raccontavo antiche fiabe
a bambini da occhi di fuoco
Leggere donne trasparenti
portavano i giorni a compimento
tessendo e tessendo
i veri istanti della Vita
Ero un giovane di duemila anni
Vergine al cospetto della storia
e vedevo sentivo me stesso
nei riflessi dorati
dell'Incontro fra Terra e Cielo
quando sorgeva e calava
il caldo sincero occhio
della Naturale Vita

Armonia si chiamava il canto
di cui Io stesso ero Eco....

UN NOSTRO INCONTRO

Guardavo nel Tuo volto
i miei giorni passati
svanire vanamente
evaporando nella mente
come sogni mal raccolti
pensieri mai vissuti

Intanto Tu contemplavi
la nostra battaglia
come un generale che conti
i feriti nemici anni

Più tardi
tra poco e sola
avresti osservato
le Tue amare ferite
ed i giorni mancanti
l'Amore
dal Tuo esercito consueto
di fughe e finzioni

EVANESCENZA

Mi sembra strano
che ciò sia avvenuto
Dico la mia storia

Accade anche
e spesso
che non sia presente
alla mia vita

Si confondono poi le identità
e Sogno Pensiero e Realtà
non sono facili da distinguere
Del mio futuro inoltre
ho istantanee visioni
da pazzo saggio o veggente
come Tu mi vuoi considerare 

ADDIO

Non ci sarà nessuno
E sarà un terra desolata
Non ci sarò io
Come non ci sei stata tu
Ma ora mi annuserai nel vento
E percepirai la mia ombra
Al fondo della strada
Dove finisce la Luce
E cominciano i luoghi cari
E le piccole ore della Notte

Sarò un caratteristico suono
Una sola armonia
Che mi dà identità
Vorrai Tu darmi una forma
E dipingermi come un uomo
Che ti ha amata ?
(muta sempre e soltanto lo sfondo)
Per uno sconosciuto
Non ci sarà nessuno
Se non un cielo grigio e piovoso
Come una vita passata

Nell'acqua scorrerò io
Vedrai (sempre dopo e tardi)
Solo l' Arcobaleno dei miei versi

E la mia voce girerà in circolo
Come un Corvo alla ricerca
Del nido e della compagna.
Mi riporterà al mattino la Luna
Grande e piena come il mio Amore

Con nuovi occhi guarderò stupito
E mai visto all'angolo dei tuoi giorni
La vita scorrere e la gente seguire
Le vane bandiere al cielo
E i gusci vuoti alla terra.

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