La critica in Iperspazio Racconti. Arturo commenta le poesie di Leandro, se vuoi aggiungere la tua opinione scrivi al sito e/o direttamente all' Autore

Queste sintetiche osservazioni sono scritte per il sito, concedo ai vari autori la facoltà di usarle liberamente purchè citino che sono di Arturo, la url del sito e la mia e-mail. In caso di pubblicazione dei loro testi, chi vorrà, potrà usufruire di una mia introduzione più approfondita e ragionata che potrà essere concordata con Editori ed Autori stessi.

Arturo Commenta Leandro Saracino

I versi di Leandro Saracino denotano un attento studio compositivo un lavoro molto curato e limato dove la retorica e la capacità letteraria non guastano la sensibilità letteraria e la forza intuitiva e sintetica della poesia . (Possono essere un buon esempio ai giovani poeti che si avvicinano alla difficile arte del comporre).
Sono anche molto difficili da commentare soprattutto per chi reputa, come il sottoscritto, che il miglior commento ad una poesia, (quando è ben scritta) è la poesia stessa.
Il critico anzi, a volte, può essere lui (con la sua necessariamente parziale interpretazione) a turbare la semplice e profonda ,anzi la profonda- semplicità dell' opera (in poesia questi termini si integrano perfettamente senza contraddizioni). Non fornirò quindi chiavi di lettura, prima di tutto perché può farlo direttamente l'Autore che è disponibile per chi gli scrive a dialogare, poi, perché ogni lettore amerà una poesia se sentirà nella sua mente degli echi, passati e presenti che, anche con il legame che s'instaurerà con le letture da lui fatte e la sua sensibilità, non solo stimoleranno le sue percezioni ma anche il desiderio di approfondirle e (perché no?) di trovare la propria strada, non solo interpretativa, ma anche creativa .
In quest'ottica la critica può essere utile sia come stimolo, sia come "ponte di collegamento" fra il mondo etereo dell' Arte e la sua "fisicità", i versi stessi, le parole, la struttura che è anche (nei casi più felici) una particolare musica dell'anima.
Le evocazioni e le immagini in
"Atlantide" sono un gioco sottile dell' Autore con un paesaggio marino mitico e fantastico nello stesso tempo. Una dimensione onirica, archetipica,lontana e presente, umana, dove il tempo "monca di braccia e futuro" manifesta la sua presenza "corrotta d'umori".
La speranza (il mondo del sogno) che si confronta con la realtà e il dubbio (la condizione umana) che chiude, gli aperti versi, in maniera inquietante.
"o solo attesa, senza attendere più nulla".
La metrica scarna, essenziale, la parola scavata (come dalla salsedine e dalle onde nel mare) contribuiscono a creare un' atmosfera quasi sospesa, dove eternità e contingenza si affrontano nel
"crescere di marea" o nell' oblio.
Accade così la notte penso esprima bene molte atmosfere del sito (per questo ho inviato in omaggio all' Autore una mia lettura interpretativa) in una sintesi, potente, incisiva, ricca di immagini, dove il concetto di "confine" fra sogno e realtà, percezione e sensazione, diviene come di notte, sottilissimo. E' un processo riflessivo che tende a cercare, attraverso la spogliazione di tutti gli orpelli che nella vita comune riteniamo importanti e per cui spesso lottiamo socialmente con sofferenza, la naturale "essenza" di ogni cosa, che è se non la Verità Assolutà, (anzi appare relativisticamente vera)è quella parte di noi che non solo ci caratterizza è quella più vicina al nostro io profondo "infine veri"
Invito tutti a riflettere su questi versi .
In
e torna oceano in parte vengono ripresi e approfonditi alcuni temi di Atlantide. Questo continuo nuotare e perdersi nel mare, ora vicini alla terra (forse la dimensione sociale e terrena), "poche braccia dalla costa" ora "muto andar di destini" il pericolo di perdersi in un infinito oceano che è nello stesso tempo mare della coscienza e cosmo dove le contingenti vicende esistenziali, le attese, le illusioni vengono ancora attaccate dal tempo "inganno ancora del tempo", invitano il lettore ad una significativa riflessione sulla condizione umana.
Questi versi mi han fatto pensare alla poesia di Quasimodo "Ed è subito sera" con quel finale, che è anche il primo verso della poesia (struttura chiusa e ciclica) "E torna oceano".Questo pregio letterario è nello stesso tempo un limite retorico che, tuttavia, non incide sulla intensità della poesia.
Il concetto di
"confine" che forse è anche soglia della percezioni, iniziatica e artistica via del tempo (tema comune a molte poesie inviate da L.S.) compare anche in margini d'asfalto . L'apparire e lo scomparire delle cose e degli esseri (in questo caso una figura di donna) anzi un "ombra di donna"(forse a sottolineare l'inconoscibilità del femminile) è ancora metafora dello scorrere del tempo in cui l'uomo (ma anche l'artista) cerca vanamente "la perdo ancora" di fissare, forse fermare un istante di eternità (forse di bellezza).La poesia mi sembra a volte un po'"carica" di figure un po' letterarie, forse un po' fredde, un po' troppo "culturali"(ma forse è solo una mia sensazione o pregiudizio).
La stessa ultima sensazione provo alla lettura di
Tienammen che presenta però dei momenti di notevole intensità, basti per tutti il verso finale, potentemente inserito in un suo autonomo spazio strutturale (anche musicale) "Addio, Tienammen."
Esprimere originalmente la
Solitudine , proprio perché da secoli centinaia di artisti hanno tentato di farlo in varie forme, e con vari esiti,è sempre difficile. La proposta di L.S. è formulata con estremo rigore (evita per fortuna la ridondanza e l'amplificazione che, in poesia, spesso ottiene l'effetto opposto).L.F. cerca di farlo con profonda-semplicità, come ho detto all'inizio, con una costruzione per antitesi , fragori-silenzio, attese- ammiccamenti, fredde-calde, pianti-sorrisi.
proprio la perfezione e la letterarietà di questa costruzione tuttavia lascia poche possibilità allo "scarto" e all' "estraniazione" che in poesia trascinano, quasi d'incanto in dimensioni della coscienza e della percezione dove i significati diventano ambigui e inutili per parlare in forme ancora semisconosciute al nostro io. Il prevedibile il matematico è bello, è valido ma….
Non so se l'Artista abiti in un paese di mare…. ma il mare lo ha nell'anima, nella mente…esso è per lui contemplazione e visione, metafora della vita e del pensiero, punto focale di osservazione….
Vetro smerigliato del mare (felice titolo) mi suscita queste sensazioni che anch'io, ho provato anche se occasionalmente, quando ho vissuto nei periodi di vacanza in paesi marini.E' difficile per me esprimere il tempo sospeso, quell'impalpabile atmosfera di attesa che è anche fissazione eterna di volti, immagini, paesaggi….nostalgia e desiderio di pace, annullamento nell' infinito….Nei versi di L.S. appaiono anche turbamenti e inquietudini, rapidi immagini che si rinchiudono in circoli sfuggenti. Una poesia da leggere e rileggere, lo farò anch'io, come consuetamente, tra un po' di giorni, forse proprio in una località marina,per scoprire altre sfumature del (e oltre il)vetro smerigliato, appunto, che sono anche i riflessi dei pensieri sulla nostra vita e nelle profondità del sonno, dei sogni.
La prima poesia inviata al sito di L.S. inviata era per la Festa della Luna, (potete leggerla in quella sezione con un mio commento dedicato)che, nel mio sito, invita tutti i poeti ad una loro originale composizione sulla Luna, così, letterariamente, ho conosciuto questo interessante poeta e…molti altri . la poesia qui inserita
"Luna" è stata occasione di un bel dialogo epistolare tra me e l'artista che chiariva alcune mie osservazioni. Ritengo questo fatto una cosa molto importante, per primo motivo perché non desidero assolutamente che le mie semplici note siano le uniche o delle "guide", voi tutti forse, comprendete, vedete più di me, provate anche ad esprimervi….poi perché il dialogo fra artisti è sempre creativo….è a sua volta un'opera autonoma, importante…non per le spiegazioni (la poesia in fondo non ne ha bisogno più di tanto) ma per i percorsi che stimola a percorrere.
Luna è una poesia dove alcune caratteristiche di L.S. che, se avete letto le sue poesie, dovreste cogliere, e spero siano state evidenziate nei precedenti commenti, sono ben presenti. Luna e Mare si sposano bene perché si influenzano reciprocamente come anima e pensiero esercitando attrazioni sensitive e conoscitive che risvegliano una ancestrale e archetipica parte di noi e sono potenti catalizzatori per la sensibilità artistica
Ho apprezzato anche di Leandro che è un ottimo lettore….quanti scrittori del mio sito hanno letto le opere dei colleghi? Un lettore che ha segnalato i suoi gusti e i suoi apprezzamenti per altri artisti del sito come Paola R….Sottolineo quest'aspetto non per il fatto che noi qui cerchiamo gratificazioni (anche se non fanno mai male a nessuno) ma perché un artista migliora proprio quando viene letto da altri….(vi sembra strano?) è una magia non solo della letteratura….Vi sono forme di percezione e di comunicazioni molto sottili….. Ma non voglio parlare di questo perché non si può spiegare, ma solo "sentire" e chi può bene, chi non può, forse potrà…..il mio sito cerca di dare possibilità a tutti (me compreso), forse è nato proprio per questo motivo. Ringrazio quindi anche in questa pagina L.S. che ha dedicato a me e a Paola R. la poesia
Re dei Ritorni, per il nostro amore per il mondo Greco (ma come si può non amare, scrivendo e pensando, tale mondo ?).Re dei Ritorni…. Versi essenziali, anche ambigui, intensi…sospesi, mai compiuti….ma limpidi, solari, forti….

Arturo Ferrara Viotti Torino-agosto 2002 per Arte e Letteratura

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