Queste sintetiche osservazioni sono scritte per il sito, concedo ai vari autori la facoltą di usarle liberamente purchč citino che sono di Arturo, la url del sito e la mia e-mail. In caso di pubblicazione dei loro testi, chi vorrą, potrą usufruire di una mia introduzione pił approfondita e ragionata che potrą essere concordata con Editori ed Autori stessi.
Arturo commenta Rocco Ungaro
Segnalo per prima cosa il sito di Rocco Ungaro www.ungarorocco.com dove l'autore presenta le sue poesie e propone un concorso poetico aperto a tutti (gratuito) che ha anche lo scopo di avvicinare i poeti alla rete un mezzo che, pur con i suoi difetti, permette (come accade nel mio sito) il dialogo, la diffusione delle opere ed il confronto fra autori non solo di diversi paesi ma dalle diverse poetiche e forme espressive.
Le poesie inviate da Rocco sono molto sentite. Nella prima: Siano 5 maggio 1998 si coglie (come nella visita al suo sito) tutto l'amore per il suo paese ,un luogo che non è solo geografico ma antropologico, reale e mitico nello stesso tempo, dello spazio e dell'anima insieme, dove ogni cosa o personaggio assume significati e valenze universali.
Molto interessante la figura del poeta come "raccoglitore si sogni", il "mediatore" lo "psicopompo" fra la dimensione terrena e quotidiana con i suoi eventi, le gioie ed i dolori e su tutto il tempo che scorre e un altra più eterea dimensione dove la storia, l'evento e la memoria si dilatano, la sensibilità si esprime senza paure e, quando riesce, senza ipocrisie cerca di far esprimere da ognuno tutto quel mondo pur importante e vero , quei pensieri, fantasie o sogni, che, durante la giornata vengono "mascherati" "imprigionati" da una vita frenetica e competitiva.(a volte anche brutale)
L'evento doloroso "nero" in questo caso è l'occasione per il poeta di scoprire e stimolare gli aspetti più umani e profondi di ognuno e di manifestare nell' "abbraccio" una solidarietà che va ben oltre a quella materiale (pur indispensabile)per comunicare e diffondere un desiderio di comunione e "pacificazione" che è anche protezione contro gli eventi che possano sempre e comunque accadere nell'esistenza.
Lo stile di Rocco è misurato e, nonostante l'argomento possa facilmente scivolare nella convenzionalità e nella retorica, l'artista riesce a creare un clima colloquiale, "intenso" e "sincero" nello stesso tempo.
La seconda poesia " I lunghi minuti di questa notte" molto esplicitamente esprime i turbamenti e le riflessioni di notti insonni (quale scrittore o artista non le ha conosciute?) dove si esce sempre sconfitti dall' abisso che c'è fra pensiero ed espressione, realtà e sogno, possibilità e desideri.... Il sonno, l'oscurità, metafora anche del nulla, forse della morte, vengono visti come liberazione dalle sofferenze i dubbi ma anche come possibilità di "rigenerazione" oltre che fuga e annullamento....nella consapevolezza (che è anche speranza) che a giorni bui e di nostalgia strana possano seguire altri creativi momenti di "illuminazione" e "creazione".
Forse non giova alla poesia un certo pessimismo rassegnato di sfondo che purtroppo,(me lo fanno notare molti poeti nelle lettere che ci scriviamo) caratterizza la produzione attuale o forse semplicemente io ho una particolare concezione del poeta come "bardo" che, partendo anche dalla consepevolezza del limite e del dolore della sua e delle altrui esistenze, cerca di impegnarsi e lottare nella società, anche con i versi.... Ma è una strada sempre più difficile e....solitaria e non so se augurare a qualcuno di percorrerla. Le capacità tecniche e la sensibilità di Rocco U. possono senz'altro far sì che il suo contributo possa essere rilevante, anche per una riscoperta e valorizzazione, delle importanti identità culturali e locali di ognuno.
Arturo Ferrara per Arte e Letteratura ottobre 2002 (fnssls)
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