Iperspazio Poesia la tua dimensione letteraria. Ora leggi, per gentile consenso dell'Autore Davide Riccio,"Poema in parti", puoi inviare, se vuoi, i tuoi commenti al sito.

DAVIDE RICCIO
Brevi note autobiografiche

Poema in parti

Introduzione -1 A Eliot-2 Di nuovo la barba-3- A Gorecki- 4 Così bevo.-5 A Paolo Conte- 6 a Ulisse- 7 Non sopporto-8 Gita al lago

NOTE BIOGRAFICHE:
Davide Riccio, di origini scozzesi, irpine e normanne, è nato nel 1966 a Torino, dove vive svolgendovi dal 1986 l'attività di educatore professionale in favore di disabili e in ambito psichiatrico presso una comunità alloggio di pronto intervento. E' inoltre giornalista. Ha collaborato con il quotidiano"Torino Sera" (cultura in genere, recensioni) dal 1999 al 2001 e con "La Val Susa" nel 1998 (pagine musicali).Articolista e divulgatore per la rivista nazionale di turismo, arte, scienze e misteri "Oblò" dal terzo numero ad oggi (fondata nel 2000 con sede a Livorno).Dal 1994 al 2002 ha collaborato fin dal primo numero alla rivista nazionale di letteratura "Vernice" della Genesi Editrice. Collabora inoltre ad alcuni e-magazine. Ricercatore e inquirente
del C.U.N. (Centro Ufologico Nazionale) tra il 1997 e il 1998. Pubblica poesie e racconti dal 1983, prediligendo antologie e riviste, e da due anni Internet al fine di non pagarsi l'autopubblicazione, com'è praticamente sempre richiesto dalla piccola editoria. Ha collaborato con diverse note testate di ufologia (come Dossier Alieni e Stargate Magazine). Musicista polistrumentista e cantante autore con diversi dischi e compilazioni a nome proprio (di cui tre microsolchi tra il 1991 e il 1994, in tempo per togliersi la soddisfazione del vinile ormai morto e sepolto), e in gruppi (molto attivo negli anni "80" nell'undergorund rock torinese e tra le avanguardie,concerti etc., a cui sono seguiti solo lavori di studio negli anni "90."
Insieme a De Caro, Pontillo e Avenati, è stato uno dei fondatori del "Gruppo Factory", gruppo aperto di performance di poesia multimediale (reading e recitazione di poesia su musiche, video, mostre, balletti etc. propri e di collaboratori), attivo in teatri, strada, locali etc. tra il 1998 e il 2000 (spettacoli "Alias" e "Telekoma"). Il Gruppo Factory ha a suo tempo interessato Aldo Nove per la pubblicazione alla Bompiani (collana InVersi) del libro con cd Factory s?; poi non se n'è fatto più niente. Riccio è fra l'altro autore di una biografia storica (la prima e al momento unica) sull'omonimo Davide Riccio (1533-1566, musicista torinese, segretario personale e amante di Maria Stuarda brutalmente assassinato in un complotto di Stato in Scozia). Biografia che si può scaricare e leggere in e-book. Si possono leggere molte sue opere in rete.


Dalla mia lettera di risposta all'Autore (presto, nel sito la la lettura critica)
..... Mi ha inoltre particolarmente commosso la poesia "Ulisse"dove ironia e tenerezza trovano un loro delicato equilibrio con la funzione "mitopoietica" e "psicopompa" del cane,in un sintetico e dotto excursus storico.(bellissimo il passo del riconoscimento dell'andatura, simbolo e funzione del legame"-anche allora dietro la tua buffa andatura sghemba e scodinzolante"- vero e proprio "trait d'union" fra reale e aldilà, realtà e mondo del sogno....)

Introduzione

SIAMO POETI SU INTERNET

Siamo poeti su Internet
pubblicati in giornata e mai a nostre spese.
Siamo poeti internauti
Argonauti per le vie ultraterrene
del Web nondimeno ineffabile.


Onde minori frante
e biancheggianti ai fianchi dei grandi marosi
(e cosiddette montoni ),
noi cerchiamo il vello d oro
delle velleità di poeta riconosciuto.

Tutto iniziò
con la solita nuvola in forma di donna
Cherchez la femme
Era
Ed ora

Siamo poeti su Internet
sempre in cerca di un nuovo sito
come bosco sacro a Marte,
assillati dalla quantità prima della fine,
teneramente peccando di presenzialismo.

Ogni giorno insorgere e riprodursi
e diffondersi come un tumore metastatizza,
a cercarci nome e cognome tra gli apici
e dispiacersi dei motori di ricerca
alle pagine trovate dei risultati

di circa mai abbastanza .
Di più, di più!
C è chi ha superato le mille.
Siamo poeti su Internet,
il leggibile liberato

dal pregiudizio editoriale
e divergente,
dalla poesia che non vende
e non vi si investe.
Minimalisti.

Inseriamo nel form
mandiamo una e-mail,
ci scriviamo un profilo importante,
clicchiamo qui ed ora, votiamo noi stessi
camminando sul velluto

verso la Colchide esotica
di un qualche successo,
del nome noto e imperituro
dove la grande simbolica forza
del drago avremo domato.

Noi non moriremo
senza lasciar tracce
fino alla prossima
precoce pagina rimossa:
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>indice


1. (a T.S. Eliot)

La mia forza vitale viene meno
come i capelli si fan più radi,
e brizzolati e grigi prematura
caratteristica familiare costituzionale
si dice
eppure invecchio, ecco, invecchio.

Cos è la Nolontà? E cosa il Samadhi?
Non porto più lunga la capigliatura
castana, ondulata,
con la frangia alla Sylvian,

il germanico segno dei nati liberi
o di medievale voluttuosa lussuria,
né chioma incolta dei penitenti anacoreti
e dei profeti aspiranti alla purezza

e non più mi ribello o contraddistinguo.
Io sono infine un borghese.

Nolente.

Soltanto il taglio a spazzola ormai mi dona,
perché solo si è fatto dignitoso
e insieme giovanile.
Quasi il mio capo sembra rasato
come agli antichi schiavi condannati.

Schiavo della mia fisiologica natura
che pure accelera la desquamazione
del cuoio capelluto,
e non c è nolontà, non c è Samadhi:

al problema della forfora
non ho che lo shampoo antiforfora
agli estratti ayurvedici o meno
ma che sia regolarmente usato.

Cos è la melaleuca? E cosa l 'Ayurveda?
Andrò da un tricologo?
Userò la Crescina con le ciclodestrine?

Bella magia popolare,
se vorrà infondermi ancora un po d' amore
non più alla ragazza riuscirà
di fare un nodo ai miei capelli.

Come i capelli mi si fanno radi!
Delila sensuale mi ha ingannato,
i Filistei mi sono addosso:
girerò la macina conformista
imprigionato così in attesa del Giudizio,
quando non io butterò giù le colonne
che reggono il mondo.

Vanità delle vanità, tutto è vanità,
dico basta agli esosi barbieri.
Ho comprato un tagliacapelli elettrico
in bel materiale cristal trasparente.
Ha i pettini distanziatori
e molti accessori in dotazione

Mi taglio i capelli da solo,
in drammatica religiosa
tonsura, rinunzia al mondo,
davanti allo specchio
che eccede la pura e semplice funzione.

E se il taglio è imperfetto e si vede
che si veda:
possa questo eccentrico fare a qualcuno
un po di tenerezza.
>indice


2.
Di nuovo la barba mi si è fatta incolta
a conferirmi l aspetto trascurato
(pars pro toto)
di un avulso intellettuale di sinistra.

Io mi rado circa ogni tre giorni,
in modo che sia
un omologarsi mai del tutto
al bello e buono
di faccia così com è
e così com è si mostri
e viceversa.
Mantengo il dubbio e la pluralità.

Mi rado le guance e il mento
e la gola e il baffo,
senza più compiuta virilità antica
degli eroi, degli dei e dei re,
in decadenza vanitosa di Creta minoica
Roma e Bisanzio.

Levigo la ruvidezza
per un bacio ben dato
se capiti al bendato Cupìdo
di coglierci entrambi.

Radersi
costringe allo specchio
di un camerino
dove mi spalmo schiuma da barba
come il bianco cerone del clown
prima della clownerie,
la pubblica performance,
in tristezza riflessiva ormai vuota.

Sarà una rasatura accurata,
da glabro manager vincente,
il radi e getta
muoverò con mani d artista,
e per ultimi ritocchi
la matita emostatica,
poi la muschiata frescante
lozione del dopobarba.

Ugualmente però non raderò
i peli neri delle parole
da pagine che bianche non so lasciare,
anzi coltivandovi barbe
sempre più lunghe, fitte e nasconditrici.
>indice


3. A Henryk Mikolaj Gorecki

Io sono il tossitore,
già malato di asma atipica.
Ho la tosse dei fumatori,
quella persistente
che assume il suo decorso
in cronica bronchite
e perenne inverno.

Senza pensare alle future
complicanze
fumo le mie ultra lights
tra cielo e terra
calumet vieppiù solingo.

La posa elegante delle dita
io l' ho imparata presto,
e così il mio cammino dell anima
verso l alto mai soddisfatto.
Oh, santità dei vizi!

Ma ecco, a sera mi manca l' aria
che tutto contiene:
pianeti, stelle, universo
e gli dei e le schiere celesti,
l' origine e la fine.

L' aria mi manca,
dove tutto può esistere e succedere,
la meta trascendente
mi manca.

E come la sera s' inoltra,
la tosse si fa più intensa e frequente,
profonda inspirazione
all' espulsione violenta
- oh quale divina contraddizione!
come amare tanto la vita
e quanto odiarla
di pari intensità
totale
totalizzante!

Vorace e ascetico al contempo io mi rivelo.

Io amo così com è vero
che amore tosse e fumo
non si possono nascondere a nessuno.
>indice


4.
Così bevo alla bottiglia
un altra birra bionda,
capezzolo bruno
che non è petto materno
eppure vi assomiglia.

Ne bevo finché ne ho il tempo.

Quando liberi dal corpo
- secondo il Libro dei Morti -
dovessimo vivere ancora
non l' acqua, l' aria, il sesso
(ma neanche i miei dischi),
bensì la trasfigurazione ignota,
e invece di pane e birra
(e point de brie
e le briciole sulla cerata)
sarà solo pace nel cuore
in eterno uguale a se stessa
come lobotomia,
come l oppiomania.

Prima di una eternità
senza mai un cattivo piacere
bevo alla bottiglia
un altra fresca birra bionda,
capezzolo bruno
che non è petto di Maria,
seno al sapiente
e latte spirituale,
ma che più della salda sobrietà
appassita e a suo modo più folle
vi assomiglia.

Sfumerò nel fruscio
alla fine del nastro
non più registrato
e registrabile,
un disciogliersi di compressa
effervescente
nel bicchiere d' acqua
della creazione
per dissoluzione del mondo.

Incrodato alpinista sulle parole,
qui giunto
non posso più salire
né ridiscendere.
>indice


5. A PAOLO CONTE

Se anche stamane m' alzo dal letto
caro agli dei ancora non sono,
e se l' ho scritto così
è che giambo e trocheo
fanno il verso coriambo.
Ciondolo in mutande
col doppio degli anni,
sono dentro un B-movie.

La zanzara stanotte
ronzava all orecchio,
un vecchio Theremin
che nessuno sa più cos è;
senz' acchiapparla nel buio
lo suonavo sbracciando.
Ma tanto anche prima
non stavo dormendo.

Se un altra bella
avanza più bella,
invaghirsi
rinviare e sfiorarsi,
begli sguardi lampanti
si cercano,
riconosco il sospiro
e si tratta d amore.

Appena un po insinuarsi
gentilmente,
giorno dopo giorno
E comunque un piacere aspettare,
eventualmente più saggio
per lui anzitempo lasciare
più lucido e scaltro
la vergine solare dell Inca.

L' ostrica è fissa ormai
al corpo sommerso
del tempo iniziale.
L' ostrica sa di mare
e m' immagino
anche un po di glande:
io non riesco a mangiarla.
Mangiala tu.

Astenia, libri, astenopia,
mia madre giornante,
mio padre operaio.
L' attaccamento è rimasto
in fondo insicuro
ed anche evitante,
ma so l' arte del bluff
e della base sicura,
e si tratta d amore,
pur sempre d amore
Non sai più quanto!
>indice


6. A Ulisse

Delle mille e più volte ogni anno
che ho messo al collo il guinzaglio
e sceso i due piani precipitando,
per passeggiare con ogni tempo,
paletta e una mano in tasca
anche stanco e svogliato dopo il lavoro,
in giardinetti, viali e controviali,
o al parco la domenica mattina

Del buon mangime in scatoletta,
gli integratori e le crocchette,
dei bocconi golosi dal mio desco
e l' acqua sempre fresca e minerale,
le vaccinazioni puntuali e la detartrasi,
la profilassi della filariosi in tavolette,
delle ossa dentifricie e quelle in pelle di bufalo
(non ce ne vogliano quel giorno
i bufali come i manzi i polli e i tacchini
e tutto il bestiario finito per te in bocconi e paté)

Dei giochi giocati e la tua pallina da tennis,
dei bagnetti e il deodorante per cani,
la bella ampia cuccia nell entrata,
il cappottino impermeabile
rosso chiaro in caso di pioggia,
delle vacanze compartecipi
e delle tante carezze pancia all aria
poiché quasi certamente
prima di me ahimè vi andrai,
di questo e tutto il resto ricordati Ulisse
nella mia ora postrema.

Oltre i nove fiumi,
non Xolotl, Oc, Itzcuintli o Anubi,
vieni tu sulla Gnossienne di Satie
a guidare la mia anima
nell' aldilà. Sapendovi così
ancora un posto per tutti e musica
(o non può esserci aldilà),
non esiterò a pensarlo un buon posto,
e da subito a procedervi abbozzando un sorriso
anche allora dietro la tua buffa andatura
sghemba e scodinzolante.


Nota: Xolotl (Messico), Oc (Maya), Itzcuintli (Azteco), Anubi (antico Egitto), antiche deità in forma di cane che avevano il ruolo di guida delle anime nell aldilà. Nell antichità, diversi popoli, specialmente nell antico Messico, sacrificavano i cani per metterli nelle tombe degli uomini come animali sacrificali e guide nel aldilà.
>indice


7.
Non sopporto il mal di testa!
E non sopporto la consigliera Metis
fin da fanciullo fattami ingoiare
per averla sempre meco.
Compiuta la gestazione di Atena e del senno
nel sonno che porta consiglio
dopo l ultima bohème,
molte mattine al risveglio,
Efesto focoso mi spacca il capo
con i suoi colpi di scure.

Ogni volta l'Atena glaucopide,
che a tutte le arti presiede
con la chiarezza e la ragion pratica,
stroncare la devo col Nimesulide.
Non voglio che nasca più nulla
di chiaro utile e assennato,
né farne parte agli uomini.
Lascio libero il campo
ad Apollo e ad Apollo soltanto,
complesso e misterioso.

Per il rifugio della memoria
di ogni carnalità consentita
inseguo un altra ninfa virginea
o più esperta o puttana che sia,
in aurora irraggiungibile al sole mai pago
poiché stessa natura. L androgino.
In un mantra per voce recitante*
scandirò tutti i nomi di donna
e gloria gloria curva
prima del finale.

>indice · Riferimento ai nomi di compositori recitati, come un mantra, nell opera Genesi di Franco Battiato ( Albinoni, Albeniz, Bach etc. a cui seguono Gloria gloria curva e il finale).


8. Gita al lago

Nel paesaggio lacustre
dall' acqua ai verdi versanti
e le alture d' intorno
fino al cielo è riassunto
il passaggio di un uomo
da nascita al tempo,
al suo trapasso.

Siamo stati al lago, tu ed io,
a rifletterci nell' acqua che culla,
che è sorgente prima di vita,
e a non vedervi
un trascorrere similmente
quieto e regolare,
similmente accettando il trascolorare
secondo giornate e stagioni.

Siamo stati sulla riva,
a guardare i clivi collinari
e i monti più in là
di ultime nude e petrose
e rugose e aride balze di vecchiaia,
l' invito a vedervi
la divinità che s innalzerà
di noi coeterna
arrivati alla meta
in cui tu credi ed io no,
o non so.

Non più foreste ignote e selvagge
per noi d occidente
che da sempre veniamo
e torniamo nel mezzo degli abitati,
delle strade, le case, le cose, i mercati,
dei crucci e dei risultati,
brevemente smarriti a volte
in boschetti appena circoscritti
a compiervi i passi nervosi
(cosificati, cosificanti)
del dominio su natura residua
da coltivare anch' essa
in trekking, gite, parchi o giardini
secondo la scienza sicura
dei fatti e dei simboli.

Tua è la magnolia in fiore;
in me prevale impossibile
la sua vibrazione
che anche stavolta non sfiorisca
e muoia.

Come l' isola di San Giulio,
camminando vie del silenzio
e della meditazione,
saremo nave alla fonda
che senza più rotta in mare
aspetterà il rottamare.
Quando non dovrò di nuovo
sgrassare le stoviglie e l' acciaio
della cucina e dell acquaio,
in un tempo ogni giorno richiesto,
io, raccolto
di vedetta sulla coffa,
guarderò studioso il mondo
per stare ancora sul chi vive,
issando alzando tesando
parole velate al vento sfuggente,
sempre nesciente e cògnito a un tempo.
>indice

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