Arturo commenta GABRIELLA
L'Autrice, molti anni fa, mi regalò questo libro di poesie che, ora, come spesso amo fare delle cose lontane, passate, per alcuni dimenticate, ho riportato alla luce. Considero infatti la memoria, almeno quella personale, ( quella universale è un problema filosofico molto interessante che forse un giorno potremo affrontare),simile ad un infinito spazio dove i nostri pensieri, le creazioni al di là di noi e della nostra evoluzione vitale continuano ad esistere come stelle appunto, anche se, idee e sentimenti che le hanno generate o ispirate forse non ci sono più.
Nei versi di Gabriella nei quali la sua intensa passionalità è stemperata da qualche convenzione formale ed ideologica si nota il contrasto fra desiderio e possibilità, la separazione e la distanza (anche apparente) dei sentimenti, il contrasto fra vita quotidiana, con le sue necessità ed il sogno. Un sorta di delicata consapevolezza che sfiora la rassegnazione dell'insensibilità ed estraneità dell' altro (forse in questo caso ero io).....
Arturo Ferrara Viotti per Arte e Letteratura
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