La critica in Iperspazio Poesia. Arturo commenta i poeti pubblicati se vuoi aggiungere il tuo commento scrivi al sito.

 

Queste sintetiche osservazioni sono scritte per il sito, concedo ai vari autori la facoltą di usarle liberamente purchč citino che sono di Arturo, la url del sito e la mia e-mail. In caso di pubblicazione dei loro testi, chi vorrą, potrą usufruire di una mia introduzione pił approfondita e ragionata che potrą essere concordata con Editori ed Autori stessi.

Arturo commenta Giovanni

Note. La partecipazione attiva di Giovanni, (che non conosco ed è lontano dalla mia città,)alla Festa della Luna con una sua poesia da me commentata e la lettera seguente dell'Autore che ha chiarito alcuni elementi della sua poetica ha permesso un bel dialogo,che per ora, ha prodotto le poesie qui presentate.(Ringrazio anche l' Autore per il commento alla mia poesia nella Festa della Luna, mi ha colpito in particolar modo il fatto che sia piaciuta alla figlia)

In Invito a soffiare sull'afflato Giovanni esprime con molta intensità e sensibilità l'impeto della creazione artistica, quasi una necessità del pensiero e dei sentimenti.La cosa rilevante della poesia e la presa di coscienza del legame profondo che c'è tra ogni artista."Il filo di vento" del lettore che anima e ingrandisce la "fiammella" è il desiderio-paura che ci invade quando sentiamo l'intensità delle forze spirituali, i fantasmi del pensiero e della memoria che ogni opera interessante ha in se, come un nucleo silenzioso, pronto a rigenerarsi per chi lo sa trovare ed amare.

Volare allegata alla lettera già citata supera lo stile a volte un po' enfatico ma non retorico con una versificazione "leggera" e lineare che rende pienamente il desiderio del poeta di "ascendere", superare le pene terrestri (l'artista si è dimostrato particolarmente sensibile nelle poesie seguenti alla violenza e ai problemi, più che mai oggi in evidenza del mondo contemporaneo) per librarsi, in una catarsi, una rinascità, non solo interiore,in un cielo metafisco, dove tempo e spazio non sono più dei limiti ma delle possibilità . (Come spero avvenga, metaforicamente parlando, negli iperspazi del mio sito).

Tel Aviv e E' colpa mia sono due poesie "impegnate" (un genere insieme a quello delle poesie d'amore che io non prediligo perchè mio rendo conto che l'intensità profonda, nel bene o nel male dei sentimenti, l'ingiustizia, la violenza, l'amore...sono difficilissimi da esprimere senza retorica e personalmente, forse è un mio limite, contrappongo il silenzio,quello profondo del pensiero, non quello pavido dell'assenza o dell'indifferenza, ma ....chi comprende?) Tuttavia, fatte queste premesse trovo molto belli , anzi esemplari ed estremamente artistici i versi finali della poesia "E' colpa mia" -E' colpa mia che ho scelto/senza muovere un dito/cattiva compagnia", profondi nel loro impegnato lirismo, epigrammatica sentenza morale ed assunzione di responsabilità che è matura consapevolezza programmatica di impegno e coerenza morale. In un artista è anche una dignitosa coscienza dei propri limiti, nell'uomo in generale è il desiderio di migliorarsi essere più attenti a "prevenire" che reprimere. Credo, ed anche una delle motivazioni della mia scrittura che il perseguimento di questi fini che sono artistici ma anche morali possa (senza barbariche violenze) se non annullare orrori ed ingiustizie della realtà aiutare a comprenderli , e partendo dalla singola individualità, tentare, con molta pazienza, di risolvere aleno qualche piccolo-grande problema che ,a volte è la causa , la base, il principio scatenante di ben più gravi fenomeni...

Buio,Abatjour, e Crateri sono tre delicate poesie che esprimono la vena lirica di Giovanni, mai disgiunta (vedi Buio) dalla coscienza e dal desiderio (morale) di migliorare la realtà, di trasportare il magico mondo interiore nelle cose, quasi per riscattarle da una funzione, un "uso" improprio che è la proiezione delle inquietudini umane .Credo che se L'Autore riuscirà a trovare (nel tempo e con l'esercizio della versificazione ragionata) il punto del delicato equilibrio tra sensazione, espressione (il linguaggio, la parola) e sentimento, raggiungerà notevoli livelli poetici. Sento in lui il desiderio di "sperimentare", in ogni forma le potenzialità della parola poetica e la consapevolezza che la poesia ha anche una sua intriseca forza di pensiero, a volte superiore alla scrittura narrativa o saggistica.

Arturo Ferrara Viotti ottobre 2001 per Arte e letteratura

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