ROCCO UNGARO
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poetico proposto:.
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scritta in occasione degli eventi franosi del Maggio 1998 , che hanno colpito anche il suo paese , causando danni e lutti..
Nera
come paesaggio
lavico
Ma nessun vulcano ha eruttato
Nera
come la coscienza degli uomini sporchi
Ha steso le sue coperte
Lasciando qua e la' piccoli ciocchi verdi
Sembrano fiori per le vite spezzate
Quanti
abbracci ha reso infiniti
Quanti sogni non vedranno piu' il cielo
Scusatemi
se i piedi si fermano su di Voi
Se e' la decima volta che torno in un giorno
E' che vorrei catturarli i vostri sogni
E liberarli in cielo
Vorrei scoprire i vostri abbracci
E mostrarli al mondo
La seconda si riferisce all'angoscia di un uomo
I lunghi minuti di questa notte
Ancora di questa notte
I minuti lunghi contero'
Ancora a me parlero'
E mi diro' di tutto
Mi
scavero' dentro
Frughero' il passato
E sara' inutile lo so
L'alba
mi trovera' perdente
Il giorno avra' un vincitore
La notte ritrovera' le mie paure
Giungi
, sonno
Portami nel tuo mondo di pace
Toglimi questi pensieri bui
Questi attimi di nostalgia strana
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