Iperspazio Racconti la tua dimensione letteraria. Ora leggi un mio nuovo racconto breve, puoi inviare, se vuoi, i tuoi commenti al sito, li leggerò con attenzione.


Arturo Ferrara

LA QUERCIA

diritti riservati artfer 2002 Torino arte e letteratura

(questo racconto è stato ispirato da una conversazione con Claudia in MSN Messanger ed è a Lei dedicato)

Non so come è successo, perché... se sono tornato indietro nel tempo o se mi trovo nel futuro, nel sogno.

Sono in una collinetta, solitaria ma vedo tutta la vallata e mi giungono tutte le voci degli abitanti (ormai li conosco uno ad uno).Questa valle è così ampia che sembra un pianeta. Ogni tanto qualcuno mi passa vicino, mi guarda un istante e poi, quasi stupito dei suoi pensieri, si allontana, però con una strana luce negli occhi.

Anche il vento mi porta voci, lontane, vicine, chissà....voci di vita, desiderio o di dolore, disperazione. Non so come possa avvenire ma il vento e, soprattutto la Notte, portano anche i silenzi. Sono carichi di Mistero solo per gli uomini forse, ma per me, ora, sono amici. Io non chiedo nulla, loro non dicono nulla, sappiamo tutto, perché in fondo c'è poco da sapere , la vita si vive non si racconta. Un tempo quand'ero scrittore lo sapevo bene e avevo scelto di non vivere, ora il problema non si poneva, non potevo scegliere. Sono una quercia. E da quando gli alberi possono scegliere? Non sapevo neppure com'ero nata e perché conservassi in me qualche frammento delle vite passate, i ricordi.

Un giorno venne un ragazza, un po' strana, non leggeva libri ma le mie foglie . Mi ricordai che anch'io un tempo avevo un luogo, un albero dove passavo interi pomeriggi a guardare la valle, leggere, scrivere, senza libri o matita, fogli…. ma nella mente. Non avevo nostalgia, un tempo immaginavo i racconti ora ERO il racconto, la poesia di me stesso, i miei sogni erano nei rami, rivolti verso il cielo che, non lontano, anzi unito a me nello sfondo e tra le nubi, in spazi infiniti, godevano di una luce cosmica. Le mie radici pur non profondissime erano sicure : nella Terra non occorre radicarsi più di tanto, basta non dimenticarsi di essere sue creature, polvere che raggiunge la superficie, si unisce organizza, vive....ero lo spazio ed il tempo, senza bisogno di proprietà, possesso. Senza la necessità di "dimostrare" e neppure di essere.

Intorno a me, sapevo riconoscere, ogni giorno diversi, i riflessi delle rocce, i colori i profumi, le variazioni del clima del luogo e ogni istante era stupendamente un nuovo dono. Vi sono pietre imbronciate, altre quasi sorridono, sgretolandosi sottilmente nel tempo....altre temono la pioggia altre ancora la desiderano, e, anche se voi non ve ne accorgete saltellano di gioia alle prime gocce.

E poi l'erba, sempre infreddolita all'alba, chiacchierona al mattino, impigrita al mezzogiorno, quasi ironica al pomeriggio e malinconica la sera... filosofa alla Notte .

Dicono che gli alberi sono immobili, non c'è bugia peggiore. Perché gli esseri si muovono,? Per cercare qualcosa, per andare verso qualcosa, qualcuno. Ma se tutto viene a te , gli esseri, le cose, l'universo i pensieri i sogni, il tuo movimento è assoluto proprio perché non necessario, inutile, le tue energie sono integre perché mai sprecate le tue paure inesistenti...perché tutto ciò che è possibile accade, nulla di più, e tutto è necessario.(al di là della tua comprensione) Mi chiedo perché mi siano rimasti i ricordi e questa umana piega di dolore, perché partecipi agli eventi, in fondo lontani, che arrivano sin quassù dalla valle e, perché ho sorriso a questo ragazza che legge, scrive...alla mia ombra.? E' assurdo ma Lei unica, ha riconosciuto questo sorriso, l'ha ricambiato.

So bene che queste "intese" con gli umani per noi sono molto pericolose....e per loro. Il risveglio dal sogno è terribile. Solo carta e matita che non sai più o non hai voglia di usare, o peggio ancora, come memoria, un labile file, sempre criptato, da aprire e salvare....e disperdere nello spazio, nel tempo.

Venga la notte, su di me , su di Lei, su di tutto e che io resti, solo qui, al centro dell'Universo e Lei fugga, rapida alla casa che ora non ha già più nel mondo affinché le ombre non la raggiungano, rubandole gli ultimi sogni e che corra veloce....finché non si spengono le stelle....

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