Di
origini antiche, Modica fu abitata dai Siculi, poi dai Greci e quindi fu
sottoposta ai Romani. Cicerone la ricorda tra le città siciliane vittime delle
vessazioni di Verre. Passata sotto i Bizantini e gli Arabi, Modica conobbe il
suo massimo splendore a cavallo tra il Medioevo e l'età moderna quando si
costituì in Contea. Dalle mani degli Aragonesi, questa passò per un secolo
circa ai Chiaramonte e quindi ai Cabrera. La ricchezza della Contea e la potenza
dei suoi signori permisero a Modica di poter competere con l'autorità reale e
finì per costituire quasi un regno nel regno.
Tra i monumenti principali vanno
ricordati il magnifico Duomo di San Giorgio, opera di Rosario Gagliardi che la
progettò dopo il sisma del 1693. La chiesa barocca è arricchita da una
imponente scalinata di 250 gradini che accentua l'effetto scenografico della
superba facciata.
Oltre agli stucchi, alle statue e alle pitture di valore del
suo interno, il Duomo contiene, tracciata sul pavimento dell'altare, una
meridiana solare. La chiesa conserva anche un inestimabile tesoro sacro, del
quale fa parte anche l'arca santa d'argento contenente alcune reliquie di San
Giorgio. Altra importante Chiesa è quella di San Pietro anch'essa arricchita da
un'ampia scalinata; l'interno conserva una Madonna di scuola gaginiana e una
reliquia di San Pietro, patrono della città.
Da segnalare anche le Chiese del
Rosario, di San Giovanni e del Carmine e di Santa Maria di Betlemme nella quale si
conserva un pregevole presepe con ceramica di Caltagirone. Notevoli le
tradizioni culturali ed etno-antropologiche di Modica: basti pensare al filosofo
Tommaso Campailla, ai poeti Salvatore Quasimodo, Serafino Amabile Guastella e
Girolama Lorefice Grimaldi. |