Vittoria
nasce nel 1607 per iniziativa di Vittoria Colonna, moglie del Conte di Modica,
Luigi III Enriquez Cabrera, la quale volle popolare una zona boscosa situata tra
i fiumi Ippari e Dirillo.
La provenienza diversa dei nuovi abitanti e la
necessità di dover fondare tutto ex novo sono sicuramente alla base
dell'intraprendenza dei vittoriesi, i quali in tre secoli hanno raggiunto uno
straordinario sviluppo fondato essenzialmente sulla viticultura prima e sulla
serricoltura dopo.
L'assetto urbanistico della città si distingue per la
varietà degli stili che caratterizzano alcuni edifici. Stile rinascimentale,
per esempio, per il cortile interno di Palazzo Pavia; stile gotico per palazzo
Traina esemplato su modelli veneziani; stile liberty per il prospetto di Palazzo
Piazzese.
In piazza del Popolo sorge il Teatro Comunale, già Vittoria
Colonna, splendido gioiello neoclassico. Le chiese sono di realizzazione
settecentesca e richiamano modelli ricorrenti nell'architettura religiosa
dell'area iblea.
La Chiesa Madre, dedicata al patrono San Giovanni Battista, si
presenta simile a quella del Salvatore di Noto, mentre la Chiesa di Santa Maria
delle Grazie riprende molto,nello slancio della facciata, le Chiese di San
Giorgio di Ibla e Modica.
In Piazza sei Martiri della libertà è ubicato il
Calvario, un sito dove ogni anno si tiene la rappresentazione sacra legata alla
passione di Cristo. Vero vanto dei vittoriesi, la Villa Comunale che, curata nei
viali e nelle essenze arboree, offre una splendida panoramica della Valle dell'Ippari.
Sulla scorta dell'antico legame che unisce i vittoriesi all'Ungheria, è stato
realizzato in città un museo storico italo-ungherese.
A pochi chilometri da
Vittoria, sorge Scoglitti: produttiva cittadina marinara con una spiccata
propensione verso il turismo. |