Santa Maria di Costantinopoli sotto il titolo dei Santi Medici Cosma e Damiano

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Il culto dei Santi Medici Cosma e Damiano

Il Culto dei Santi Medici Cosma e Damiano
( di Fulvio Pacifico già Priore della Confraternita di Santa Maria di Costantinopoli)

Dal punto di vista agiografico la storia dei Santi Medici Cosma e Damiano detti Anargiri, perché esercitavano la loro professione senza percepire alcun compenso, e conosciutissima e poco si è aggiunto alle ultime ricerche effettuate da illustri prelati e laici studiosi. Dal punto di vista della espressione del culto religioso nella nostra città, necessariamente occorre attingere notizie e consuetudine dalla storia prestigiosa della Confraternita di Santa Maria di Costantinopoli, allocata nell’oratorio dell’antico tempio dei Santi Medici dal lontano 1582 anno di fondazione del pio sodalizio.
I Santi Medici Cosma e Damiano nacquero in provincia di Ciro nella seconda metà del III secolo dell’era Cristiana, nell’attuale Turchia Meridionale, regione che si affaccia sul mare Mediterraneo.
La madre, Teodota, donna molto pia e avvicinatasi da giovanissima al cristianesimo, trasfuse la sua fede verso Cristo Risorto nei suoi figli, i quali erano cinque: oltre ai gemelli Cosma e Damiano, Antimo, Leonzo ed Eupremio. Teodota avviò i figli allo studio e alla pratica della medicina; probabilmente fecero parte di un gruppo di medici che attingevano ricerche e pratiche mediche seguendo gli insegnamenti teorici di Galeno.
La caratteristica sovrannaturale dei Santi Anargiri, nel praticare l’arte medica, consisteva nel guarire sia nel fisico ma soprattutto nell’anima chiunque si sottoponeva, con fede in Dio, alle loro cure.
Taumaturghi! Perché? Nella loro storia i Santi hanno guarito i sofferenti nel corpo se con fede hanno creduto in Dio e grazie alla loro intercessione, prodigiose guarigioni si susseguono ogni giorno, in ogni momento. Ma questi Santi non sono “Taumaturgici”. Luca Evangelista racconta che quando San Pietro andava per i villaggi a predicare, gli ammalati si disponevano con i propri lettucci lungo la via e bastava che l’ombra del corpo di San Pietro li sfiorasse che miracolosamente guarivano. Eppure non si è mai letto che l’Apostolo Pietro fosse un Santo Taumaturgo. I Santi Cosma e Damiano erano medici, curavano con balsami e linimenti gli ammalati, ma avevano la forza dello Spirito Santo che aiutava loro a sanare ciò che era inguaribile per gli altri, e in casi particolari, far accettare anche la morte terrena con gioia.
Saliti agli onori degli altari alla fine del III secolo  dell’era cristiana i Santi Medici sono ancora venerati in tutta l’Italia e in molti paesi europei come ad esempio l’Austria, la Francia e la Germania. Il loro culto è diffusissimo non solo nel Mezzogiorno d’Italia ma anche nel resto del Paese.  Pensate  alle antiche e maestose Basiliche dedicate a questi Santi. A Roma ve ne sono due di cui una fatta costruire dal Papa Felice IV sulla via del Martirio che porta al Colosseo, in memoria del martirio dei tanti cristiani crocefissi sotto l’impero di Diocleziano da cui dipendevano i prefetti che gestivano gli immensi territori dell’impero. Lisia prefetto dell’impero d’oriente che ordinò il martirio di Cosma e Damiano e dei loro tre fratelli.
La suggestiva processione che si svolge nella Città vecchia il 26 settembre con a seguito migliaia di  devoti portatori di un cero acceso, molte volte di notevoli dimensioni, trova radici nei regolamenti interni della Confraternita di Santa Maria di Costantinopoli. Il regolamento voleva che l’aspirante al momento del’’aggregazione al pio sodalizio doveva versare una certa quantità di cera detta “lavorata” la quale veniva conservata nei depositi detti “della cera”. Altra cera veniva accesa nella chiesetta in suffragio delle anime dei confratelli deceduti, sepolti nella tomba sottostante all’Altare Maggiore. Orbene si comprende che i locali ad un certo punto non potevano più contenere la cera da depositare. I decessi erano tali che i tanti ceri accesi nella chiesa costituivano pericolo per il rischio di incendio. Si arrivò quindi ad una decisione che modificava il regolamento della Confraternita. Anziché versare i ceri lavorati come tributo di iscrizione si  istituì la tassa del Candelo  il cui importo era più o meno pari al corrispettivo dei ceri. Successivamente questi ceri venivano venduti a modico prezzo ai devoti che volevano con spirito devozionale e commemorativo seguire  i Santi in processione. Si capisce bene che l’usanza del cero durante la processione è dovuta ad un costume ereditato in ossequio all’applicazione del regolamento della Confraternita di S.M. di Costantinopoli sebbene ogni devoto ai Santi Medici estrinseca il proprio voto secondo le intenzioni che si celano nell’anima del singolo.
Perché tanta gente partecipa alla processione del 26 settembre? Le risposte sono semplici: volgiamo il nostro sguardo con umiltà nelle nostre case; ci accorgiamo che noi siamo affranti da piccole e grandi miserie. Il benessere economico non basta, ed è grande il bisogno di rapportarci con Dio tramite i Santi per guarire, alleviare o aiutarci a sopportar piccole e grandi sofferenze che ci accompagnano ogni giorno.
In processione osserviamo con attenzione quanta gente si avvicina ai Santi implorante, o perché affetta da un malanno o perché una grave malattia mina il corpo di un congiunto o per una grave sofferenza spirituale.
Carmelo Pacifico
Priore Confraternita Santa Maria di Costantinopoli sotto il titolo dei Santi Medici Cosma e Damiano dall'anno 1999 all'anno 2005.


 
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