Santa Maria di Costantinopoli sotto il titolo dei Santi Medici Cosma e Damiano

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Storia S.M. Costantinopoli e restauro tela

La storia della chiesa di Santa Maria di Costantinopoli e restauro tela.

(Sintesi tratta dal libro “Confraternita di Santa Maria di Costantinopoli” di Angelo Fanelli = Priore dal 1980 al 1996 della omonima Confraternita = e ulteriori ricerche (effettuate nell’archivio della Confraternita da un Confratello riferite alla tela “Double Face)
L’Arcidiacono Mons. Giuseppe Blandamura, insigne storico tarantino, nel 1926 scrivendo della chiesa di Santa Maria di Costantinopoli così si esprimeva: “Su quella spiaggia una volta silente e malinconica campagna infestata da pirati, e quasi in direzione dello scoglio dei tonni, nei cui pressi in questi ultimi tempi furono rinvenute le origini neolitiche di nostre genti, venne edificata, in antico, la chiesa di Santa Maria di Costantinopoli”.
Questa chiesa andata distrutta per vetustà o abbattuta dalle scorrerie piratesche, venne riedificata a proprie spese dal Sacerdote Don Gianbattista de Algericiis nel suo giardino sulla via per Massafra e consacrata il 2 Aprile 1570 da Monsignor Sirigo Vescovo di Castellaneta. Il 6 Febbraio 1578 fu visitata dall’Arcivescovo Brancaccio e in quella occasione il de Algericiis riferì che nella chiesa si era installata senza  suo permesso la Società di Santa Maria di Costantinopoli e perciò pregava l’Arcivescovo che ne ordinasse l’espulsione.
Non è improbabile perciò che in seguito all’espulsione, la suddetta Società abbia scelto come asilo la chiesa dei Santi Medici e che, successivamente nel 1582 si sia costituita in Confraternita.
Questo trasferimento può ritenersi giustificato dal fatto che in questa chiesa si venerava un immagine della Beata Vergine di Costantinopoli.
Si vuole che una icone raffigurante la Vergine conservata in Corone di Grecia sin dal 1360 sia sfuggita al furore degli iconoclasti e da Costantinopoli, dopo la caduta di quella città in potere del Mussulmano, venne portata a Taranto.
In una relazione scritta dal Sacerdote Don Raffaele D’Andria, Rettore e Padre Spirituale della Congrega, nel 1911 si esprimeva così: “In quanto all’altare maggiore la tela che si ammira è il rovescio di quella originaria, di cui si parla in cenni storici del De Vincentis.
Quando alcuni anni or sono si facevano dei restauri, si osservò che la parte posteriore rappresenta l’antica immagine della Madonna di Costantinopoli, mentre l’Anteriore è un nuovo dipinto con la stessa Madonna che ha sotto il suo trono in atteggiamento di riverenza i Santi Titolari.
Questa tela, secondo il Rev. D’Andria, sarebbe  “double face” di cui: quella retrostante rappresenterebbe la Madonna di Costantinopoli, citata nei cenni storici dal De Vincentis; mentre, l'anteriore sarebbe un nuovo dipinto con la Madonna e i Santi TitolariDa indagini fatte, si suppone essere del 700, considerato che non è stato trovato nulla di scritto su una eventuale commissione del dipinto, né tantomeno sull’ignoto pittore. Si suppone, in considerazione del fatto che in tale periodo era nota la presenza a Taranto di due rinomati pittori: Carlo Martinelli e il napoletano Paolo De Matteis, che il dipinto sia opera di uno dei due artisti.
Quanto sopra scritto, (riferito alla ipotesi del Rev. D’Andria) trova sicura certezza nella documentazione esistente negli archivi della Confraternita in seguito cosi sintetizzati:
Nell’anno 2003 (precisamente in data 0-03-2003 verbale 65/22)  il Consiglio d’Amministrazione della Confraternita, Priore Fulvio Pacifico, su autorizzazione dello stesso, avviò la pratica per il restauro di numero 2 (due) quadri:
A) Quadro di centimetri  91  per 125 (già restaurato negli anni 90);
B) Quadro di centimetri 140 per 230 (risultante poi, a seguito restauro, “double face”.)

commissionando l’incarico alla dott.ssa Maria Gaetana Di Capua, restauratrice Opere D’Arte con sede a Martina Franca (TA) Via Mottola 27/e.
Si omettono le considerazioni sul restauro della tela cui al punto “A”;
Parliamo invece della tela cui al punto “B” e precisamente della relazione della Dottoressa Maria Gaetana Di Capua, che con la relazione tecnica datata “Martina Franca, 14-04-2004 con oggetto: “Restauro del dipinto ad olio su tela raff.=Madonna di Costantinopoli con SS. Medici= e rinvenimento dipinto realizzato sul retro”,così si esprime testualmente (dopo i dettagli dei lavori effettuati per il restauro del dipinto)
“Sul retro la tela presentava una foderatura con tela di lino eseguita a colla pasta risalente al 1952, come si evince dall’iscrizione apposta sulla tela da rifodero e realizzata su supporto cartaceo con inchiostro azzurro (L’anno del Signore 1952 – Mons. F. Buzzacchino- Rettore di questa Chiesa- fece esumere e restaurare questo quadro di S. Maria di Costantinopoli dal noto Prof. Barrambia della Sovr. Ai Mon. e alle Belle Arti della Puglia e Lucania – Respice me et miserere mei Virgo Maria.- (tuo figlio Sac. F. Buzzacchino)-
Con la rimozione della tela da rifodero degli anni 50, è stato rinvenuto un dipinto eseguito sul retro del dipinto originario, perfettamente leggibile nei suoi elementi iconografici, seppure coperto da colla pasta, sporco, nero-fumo e sgocciolature di cera.
L’immagine rinvenuta è quella della Vergine assisa in trono tra le nuvole e attorniata da angeli con in basso la raffigurazione di una piccola chiesa in fiamme. Si è proceduto alla pulitura del dipinto realizzato sul retro con soluzione basica e bisturi. Con la pulitura si poteva meglio notare che il supporto tessile è stato realizzato con tre teli di lino uniti da due cuciture orizzontali e che la pellicola pittorica soprattutto nella parte bassa risultava abrasa. Su detto dipinto perimetralmente si notavano le lacerazioni dovute ai chiodi del telaio.
Si tratta quindi di una tela opistografa ossia dipinta su entrambe le facce, con il particolare che il capo della Madonna si trova in posizione opposta l’una all’altra”.
La prima relazione tecnica termina con : “Sono in corso ulteriori indagini e approfondimenti”.

La seconda relazione tecnica, ossia la relazione finale, a seguire cosi si esprime:
“Una volta restaurato il dipinto rinvenuto, ….. omissis…
A questo punto era possibile leggere  l’iscrizione posta in basso al centro del dipinto frontale  “MA. BARTOLOMEUS GALLITELLI IN TEMP SUI PRIORATE FIERI”, che prima del restauro era molto deteriorata e nascosta dalla cornice non coeva. Pertanto è possibile che il dipinto sia stato eseguito in un periodo che va dal 1705 al 1734, periodo in cui molto probabilmente Bartolomeo Gallitelli è stato Priore (come si evince dalla Pubblicazione- Confraternita di Santa Maria di Costantinopoli - I Santi Medici Cosma e Damiano nella loro Chiesa di Taranto di Angelo Fanelli).
Martina Franca, 13 settembre 2004
Firmato Maria Gaetana di Capua.
Ovviamente, si ritiene, che quanto sopra scritto pone fine (a meno che ulteriori indagini da effettuarsi con tecnica più approfondita non dimostrino diversamente), alle esistenti diatribe sul quadro   “double face”.

A restauro ultimato, (costato circa 3500 euro ) sorse il problema di quale faccia dei due dipinti privilegiare alla esposizione dei fedeli.
La Confraternita optò per un sistema a “lavagna” (realizzato, dalla “Officina Meccanica SETTANNI NICOLA Via Francesco Burdi, 13 Triggiano =BA=) in modo tale da consentire la rotazione  molto agevole dei due dipinti, ancora oggi (2012) funzionante e visibile presso la chiesa di San Giuseppe, città vecchia Taranto.
Il restauro è stato ultimato nell’anno 2005  e reso visibile ai fedeli in data 04 Gennaio 2005 nella Chiesa di San Giuseppe in Taranto.



 
 
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