Santa Maria di Costantinopoli sotto il titolo dei Santi Medici Cosma e Damiano

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Omaggio alla Vergine e note storiche Confraternita Catanzaro

MADONNA

Appellativo d'origine medioevale a "mia dama"mia signora" con cui si designa Maria Vergine, madre di GESU' il MESSIA.
Nella chiesa cattolica essa è oggetto di un culto solenne, con varie feste liturgiche che ad essa si richiamano, per l'eccelso posto che l'elaborazione dottrinaria teologica e dogmatica le ha assegnato.
I pochi dati storici sulla sua figura e sulle vicende si riducono a brevi notizie nei racconti evangelici (specialmente in MATTEO e LUCA, in alcuni testi apocrifi (per es. protovangelo di GIACOMO) e in scritti di PADRI della CHIESA.
MARIA nacque verosimilmente venti anni prima della nostra era: figlia di GIOCCHINO e di ANNA, apparteneva alla discendenza di  DAVIDE. Fidanzata giovanissima ad un parente GIUSEPPE, ebbe da un angelo l'annuncio che avrebbe virginalmente concepito e partorito un figliolo; recatosi in visita da ELISABETTA, moglie di ZACCARIA, poté avere dalle parole profetiche con cui fu accolta, un nuovo segno della missione di cui era stata investita.
Ritornata in GALILEA dopo la fuga in EGITTO, condusse vita oscura fino a quando GESU' trentenne non iniziò la sua predicazione messianica: I VANGELI la mostrano mentre và alla ricerca del figlio che predicava in mezzo al popolo e infine ai piedi del CALVARIO accanto a GIOVANNI a cui GESU' l'affiderà.
La leggenda si impadronì degli ultimi anni di MARIA secondo alcune testimonianze, essa sarebbe morta a EFESO; secondo altre a GERUSALEMME, e sarebbe stata posta in una tomba ai piedi del monte degli ulivi donde sarebbe salita al cielo.
Nella Chiesa cattolica si è sviluppato, attraverso i secoli, un corpus di dottrina dogmatica sulla figura della MADONNA (MARIOLOGIA). Come madre di Gesù Verbo incarnato, essa è "madre di DIO", un titolo che, nonostante l'opposizione dei NESTORIANI, ricevette la definitiva legittimazione con il CONCILIO DI EFESO del 432.
(Da uno scritto del Confratello Prof. Antonio Merlo)

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Storia della Reale Arciconfraternita dei SS. Giovanni Battista ed Evangelista dei Cavalieri di Malta ad Honorem di Catanzaro

Protettrice della Reale Arciconfraternita dei Cavalieri di Malta è Maria Odegitria di Costantinopoli la quale, secondo le tradizioni della Chiesa Greca e l'antico Statuto di Fondazione della Confraternita, viene onorata con sacre funzioni per sette martedì dopo la Domenica in Albis e, inoltre, con una festa solenne nell'ultimo martedì di Pentecoste.
La processione con il Simulacro di Maria Santissima di Costantinopoli avviene il giorno di Pasqua insieme con quello del Redentore risuscitato, ed il 24 Giugno festa della natività di San Giovanni Battista, tutelare della Chiesa.
Nel Tempio dei SS. Giovanni Battista ed evangelista si conserva una immagine di Maria Odegitria, di cui è interessante richiamarne la storia.
Nel 431 si riuniva in Efeso, nell'Asia Minore, il terzo Concilio Ecumenico presieduto dal Patriarca San Cirillo, per mandato del Pontefice Celestino 1°. In esso veniva condannato l'eresiarca Nestorio e proclamata la Divina Maternità della Vergine.
Onde tramandare alla posterità il dogma di Efeso, l'Imperatrice Pulcheria fece edificare tre templi in onore di Maria, il maggiore dei quali in Costantinopoli lungo la strada denominata dell'Odeon.
Su di un altare di questa Chiesa fece collocare un quadro che aveva ricevuto in dono dalla cognata Imperatrice Eudosia, raffigurante la Vergine Maria universalmente attribuito al pennello di San Luca.
Il dogma di Efeso fu proclamato di martedì e perciò l'Imperatrice Pulcheria volle che nel tempio Costantinopolitano si osservasse la vigilia di questo giorno con salme e preci in onore di Maria.
Posteriormente, questa pia usanza fu adottata in tutte le altre Chiese dedicate alla Vergine. Queste pratiche religiose furono in seguito osservate anche prima della sua festa, che ricorre sempre nello stesso giorno.
Non bisogna dimenticare che gli Imperatori di Costantinopoli, prima di intraprendere qualunque impresa o di partire per la guerra, andavano a prostrarsi davanti a questa Immagine per implorare la sua protezione.
Nel formidabile assedio di Costantinopoli da parte degli Agareni, tutto il popolo si riversò nel Tempio di Maria Odegitria per implorarne la liberazione della città dall'assedio, dalla siccità, dalla fame e dalla peste. Costantinopoli fu salva. Per ordine Imperiale, a perpetuo ricordo dello storico evento, nella mano destra della sacra immagine fu posta un medaglia di oro con incise le parole "Ego defendo vos a fame, a siti, a peste et bello".
Nel 718 l'Imperatore Leone terzo l'Isaurico, nemico delle immagini sacre, spedì una flotta in Italia con l'ordine di distruggere tutte le Icone.
I Religiosi Basiliani, cui era stata affidata custodia della Chiesa di Maria Odegitria, chiesero ed ottennero di potersi imbarcare su una delle navi imperiali. A rischio della morte, trafugarono l'Immagine di Maria. Giunta la flotta in vista della città di Bari, una tempesta distrusse tutte le navi ad eccezione di quella ove si trovava la Sacra Immagine. Gli scampati alla tempesta, insieme con i Religiosi, non appena a terra, levarono in alto al cielo l'Immagine gridando al miracolo.
Nell'Anno 802, dopo il saccheggio di Paleopoli, i Capitani Cattaro e Zaro, unitamente al Vescovo ed ai superstiti si rifugiarono sulle colline dove oggi sorge Catanzaro e avendo trovato il luogo amenissimo ed ottenuto il permesso dall'Imperatore Niceforo 1°, per intercessione di Flaogizio, Conte di Benevento e Procuratore Imperiale, in circa quattro anni edificarono la città.
L'Immagine di Maria Odegitria di Costantinopoli, arrivata così miracolosamente sui lidi italici, venne portata dai Basiliani nella città di Catanzaro e dopo la costruzione del Tempio dei SS Giovanni Battista ed Evangelista, fu in esso venerata e proclamata protettrice della fiorente Confraternita.
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Fra le antiche Istituzioni Religioso-Cavalleresche, una delle illustri e privilegiate, è senz'altro la Reale Arciconfraternita del Santi Giovanni Battista ed Evangelista dei Caviglieri di Malta ad Honorem in Catanzaro. Essa officia, sin dalla sua fondazione, nella omonima Chiesa che dai Pontefici Romani è sempre stata riconosciuta come filiale della Patriarcale Arcibasilica Lateranense di Roma.
Nell'anno 1457, sotto il Pontificato di Niccolò 5°, iniziarono i lavori tesi ad edificare il Tempio dei SS Giovanni Battista ed Evangelista, utilizzando materiale tratto dalle rovine del distrutto Castello del Conte di Centelles. tenuto conto che detto Tempio venne edificato sul suolo di proprietà dell'Arcibasilica Lateranense, ne deriva che lo stesso debba considerarsi suo affiliato.
(Da alcuni appunti del Confratello Prof. Antonio Merlo)


 
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