Quindi la base della primitiva musica sacra deriva direttamente dall'esperienza religiosa ebraica miscelata alla sensibilità ellenistica e greca, sia dal punto di vista letterario che musicale.

I salmi soprattutto, mutuati direttamente dall'Antico Testamento, erano l'elemento portante dell'esperienza musicale sacra dei primi cristiani. Durante le celebrazioni erano chiamati al canto solo coloro che erano ritenuti in grado di edificare gli ascoltatori; i salmodisti dovevano partecipare con la propria voce alla celebrazione, cantando come se fossero al cospetto di Dio.

Era stata codificata una suddivisione tra le possibili salmodie utilizzabili:
salmodia responsoriale, alternata in due parti, con un solista che canta il salmo e una parte corale che ripete un ritornello con acclamazione di fede, dopo la lettura;
salmodia antifonica, con la presenza di un solista che canta il salmo e due cori che si alternano nella recita cantata dei versetti dei salmi;
salmodia direttanea, in cui un solista, senza interruzione, eleva a Dio il suo canto.

La diffusione della nuova religione e conseguentemente della musicalità sacra cristiana nelle varie città dell'Impero romano avvenne, come sappiamo, ad opera degli apostoli seguiti dai discepoli, spesso fuori dal contesto ebraico.

 


















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LO SVILUPPO DEL CANTO AMBROSIANO:
Le primitive comunità dell'Asia MInore
La diffusione nell'Impero Romano
Ambrogio, vescovo e innovatore
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