I reiterati tentativi dei pagani di opporsi ai provvedimenti restrittivi emanati nei loro confronti, comprendenti anche l'abolizione dei simboli religiosi propri del paganesimo, le richieste degli ariani di ottenere il riconoscimento di alcune basiliche milanesi come proprio luogo di culto incontrarono sempre il netto e deciso rifiuto di Ambrogio.

In quest'ottica si colloca la intensa attività edificatrice di basiliche dedicate ai martiri cristiani di cui Ambrogio disseminò la città e la cui architettura è ricca di forti implicazioni simboliche e politico-religiose.

Il culto dei martiri e degli apostoli tende a riaffermare il primato spirituale della Chiesa di Roma nei confronti dell'Oriente e di Costantinopoli e a rinforzare l'ortodossia cristiana con l'esaltazione di martiri militari che seppero testimoniare concretamente con il loro sacrificio il rifiuto della violenza.

Ambrogio seppe convogliare in questa lotta l'appoggio del popolo e dei ceti cittadini economicamente e politicamente emergenti e contribuì a creare nella comunità milanese la coscienza di una propria identità civica e religiosa del tutto autonoma rispetto a Roma.

Tale identità fu sottolineata anche dall'opera innovatrice di Ambrogio nell'ambito della liturgia e dell'innodia, che conferì alla chiesa ambrosiana una peculiarità rimasta inalterata nei secoli.

 










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LO SVILUPPO DEL CANTO AMBROSIANO:
Le primitive comunità dell'Asia Minore
La diffusione nell'Impero Romano
Ambrogio, vescovo e innovatore
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