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Relazione
presentata all'interno del seminario "Shakespeare
e la cultura di massa" organizzato dalla cattedra
di Storia del teatro inglese dell'Università
degli Studi di Milano (16-17 maggio 2000)
William
Shakespeare può essere considerato il maggiore sceneggiatore
del mondo di tutti i tempi. Negli ultimi 20-25 anni,
inoltre, le opere del Bardo hanno stimolato la crescita
di un mercato parallelo a quello canonico che si può
ascrivere a tutti gli effetti alla categoria "porno".
Ad
onor del vero, ben poche opere realmente hard sono giunte
ai vertici di un vero successo cinematografico (questo
è vero soprattutto nel mercato non inglese - o meglio-
anglofono) e quindi, per quanto riguarda rifacimenti
pornografici delle opere shakesperiane giunteci in Italia,
abbiamo ben poco materiale disponibile per un'analisi.
Innanzitutto
vanno distinte 2 categorie nell'ambito della produzione
definita come "erotica": quelle propriamente pornografiche
o HARD CORE e quelle con una base erotica molto
spinta ma non propriamente porno, definibile come SOFT
CORE. In questa ricerca-analisi verranno trattati
entrambi i generi, con un approfondimento soprattutto
del secondo genere (soft core).La
scelta è stata fatta prevalentemente per una questione
di scarsità di materiale reperibile per quanto riguarda
l'hard core e anche - va detto - per una problematica
legata alla "particolarità" del tema, con una probabile
conseguente difficoltà di analisi delle "opere" hard.
(che, in fondo, hanno ben poco di commentabile!). L'analisi
partirà dalla distinzione tra l'omosessualità correlata
a Shakespeare nei film a lui ispirati o che lo trattano
in maniera sottile e, in secondo luogo, al vero e proprio
mercato pornografico-erotico legato al mito del Bardo.
Per
semplificazione ho scelto 2 film diversi (per trama
e per genere) e ho selezionato le parti più rappresentative
di essi, montando alcune sequenze filmate tratte da
"IN & OUT" e "TROMEO & JULIET",
rispettivamente una commedia brillante e una commedia
trash/soft core. Prima di passare all'analisi dei 2
films, è opportuno spiegare quali argomenti verranno
affrontati.
Quest'analisi
seguirà un binario tematico semplice: partendo dalla
questione socio-culturale di Shakespeare nella cultura
americana come sinonimo di gayness fino alla vera e
propria produzione cinematografica legata a questa concezione.
In poche parole vedremo in primo luogo PERCHE'
avviene la smitizzazione di un mito come Shakespeare,
e soprattutto COME avviene questa smitizzazione.
Partendo dal dato di fatto che il più grande drammaturgo
inglese ha stimolato nei secoli una grandissima produzione
teatrale e, nell'ultimo in particolare, cinematografica,
nonché, - va detto - il fiorire di un vero e proprio
mercato "allargato" legato al suo nome e al suo mito,
si scopre quanto e come il mercato del genere erotico
abbia sfruttato più di tutti gli altri questo mito del
Bardo.
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