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di Fabienne Agliardi

 
22/05/2000

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Relazione presentata all'interno del seminario "Shakespeare e la cultura di massa" organizzato dalla cattedra di Storia del teatro inglese dell'Università degli Studi di Milano (16-17 maggio 2000)

William Shakespeare può essere considerato il maggiore sceneggiatore del mondo di tutti i tempi. Negli ultimi 20-25 anni, inoltre, le opere del Bardo hanno stimolato la crescita di un mercato parallelo a quello canonico che si può ascrivere a tutti gli effetti alla categoria "porno".

Ad onor del vero, ben poche opere realmente hard sono giunte ai vertici di un vero successo cinematografico (questo è vero soprattutto nel mercato non inglese - o meglio- anglofono) e quindi, per quanto riguarda rifacimenti pornografici delle opere shakesperiane giunteci in Italia, abbiamo ben poco materiale disponibile per un'analisi.

Innanzitutto vanno distinte 2 categorie nell'ambito della produzione definita come "erotica": quelle propriamente pornografiche o HARD CORE e quelle con una base erotica molto spinta ma non propriamente porno, definibile come SOFT CORE. In questa ricerca-analisi verranno trattati entrambi i generi, con un approfondimento soprattutto del secondo genere (soft core).La scelta è stata fatta prevalentemente per una questione di scarsità di materiale reperibile per quanto riguarda l'hard core e anche - va detto - per una problematica legata alla "particolarità" del tema, con una probabile conseguente difficoltà di analisi delle "opere" hard. (che, in fondo, hanno ben poco di commentabile!). L'analisi partirà dalla distinzione tra l'omosessualità correlata a Shakespeare nei film a lui ispirati o che lo trattano in maniera sottile e, in secondo luogo, al vero e proprio mercato pornografico-erotico legato al mito del Bardo.

Per semplificazione ho scelto 2 film diversi (per trama e per genere) e ho selezionato le parti più rappresentative di essi, montando alcune sequenze filmate tratte da "IN & OUT" e "TROMEO & JULIET", rispettivamente una commedia brillante e una commedia trash/soft core. Prima di passare all'analisi dei 2 films, è opportuno spiegare quali argomenti verranno affrontati.

Quest'analisi seguirà un binario tematico semplice: partendo dalla questione socio-culturale di Shakespeare nella cultura americana come sinonimo di gayness fino alla vera e propria produzione cinematografica legata a questa concezione. In poche parole vedremo in primo luogo PERCHE' avviene la smitizzazione di un mito come Shakespeare, e soprattutto COME avviene questa smitizzazione. Partendo dal dato di fatto che il più grande drammaturgo inglese ha stimolato nei secoli una grandissima produzione teatrale e, nell'ultimo in particolare, cinematografica, nonché, - va detto - il fiorire di un vero e proprio mercato "allargato" legato al suo nome e al suo mito, si scopre quanto e come il mercato del genere erotico abbia sfruttato più di tutti gli altri questo mito del Bardo.

 


 
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