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di Fabienne Agliardi

 
22/05/2000

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L'omosessualità maschile e femminile (e lo vedremo nelle sequenze filmate) è stata il motivo conduttore di gran parte della produzione erotica e non. "A midsummer night's dream" diretto dal regista Celestino Coronado è un adattamento gay di Lindsay Kemp del 1984: Demetrius, Lysander, Helena e Hermia finiscono per formare coppie gay.
"Playboy 12th night", film del 1972 tratta di amori lesbici: questo film, in realtà ben poco conosciuto e soprattutto distribuito, è famoso e leggendario in quanto circolava sottobanco tra gli studenti liceali negli anni 70, proprio come oggi circolano cassette e giornalini porno tra gli studenti adolescenti. In realtà questo film, più che uno dei tanti, fu un vero e proprio film "cult" tra gli studenti del periodo, periodo - va ricordato - in cui la pornografia non aveva raggiunto ancora i vertici della metà degli anni 80.
Quindi, noi non dobbiamo immaginare il mercato del porno degli anni 70 come l'attuale: si trattava innanzitutto di un tipo di pornografia diversa, più soft se vogliamo, certamente meno sbandierata e scontata di quella odierna, in una società che viveva il sesso in maniera libera ma in cui la pornografia non aveva l'aspetto che ha assunto negli ultimi 15/10 anni. Società in cui venivano censurati libri a tema scabroso, nella quale il sesso non era un tema quotidiano (e mi riferisco alla tv di oggi, in cui anche nello spot di un orologio, di una macchina o di un libro si hanno espliciti riferimenti alla sfera sessuale).

La grande fioritura del mercato pornografico legato al nome e alle opere shakespeariane si ha a partire dagli anni 80: solo di Romeo e Giulietta si hanno 4 versioni accertate e regolarmente distribuite: 1988: "Juliet's desire", rifacimento di un soft- core movie del 1968, intitolato "Sexual secret of Romeo and Juliet". Si hanno due "Romeo & Juliets" datati 1987, il sui titolo richiama evidentemente una trama orgiastica e un "Juliet and Romeo" del 1994.

Altre versioni decisamente porno riguardano "Hamlet" e "A midsummer night's dream", realizzati sempre a cavallo tra gli anni '80 e '90. Particolare attenzione a un porno del 1990, dal titolo originale "Merchant of Venice" nel quale la storia d'amore non è tra Bassanio e Porzia ma tra Antonio e Bassanio. L'esile trama narra la storia dei pretendenti di Porzia che al posto dello scrigno le rendono "omaggio" con prestazioni sessuali di diverso genere, il tutto condito con la partecipazione dell'ancella all'"omaggio".

Alcuni titoli di hard-core italiani (ovviamente parodistici!) sono "il magnaccio di Venezia" e "Trombeo e Fighetta", film dal titolo già di per sé molto chiaro con location stravaganti (una piscina con delle barche e delle sdraio il primo, i due innamorati vestiti-svestiti in un improbabile costume cinquecentesco). La trama di questi film è facilmente immaginabile (se di trama vogliamo parlare!). Il nome di Shakespeare è utilizzato solo come richiamo, mentre in realtà questi 2 hard core sono ben poco vicine alle storie originali.

Prima di passare alla questione "Shakespeare e omosessualità", va fatto un breve accenno al "marchio" Shakespeare, sfruttato in Internet per scopi di mercato pornografico. Si trova di tutto. Dal sito "Shakespeare Fucking Sonnets", creato da originali e creativi ammiratori di Will, a video-books con donne nude dai nomi famosi (Ofelia, Desdemona, the Queen) , fino a un sito italianissimo che utilizza il nome Shakespeare per vendere un vibratore nero dal nome "Otellopisello". Interessante è il sito "Shakespeare Fucking Sonnets": vengono ripresi alcuni sonetti (1, 3, 20) e ad alcune parole ne vengono sostituite altrettante spinte, come whores al posto di winters. Abbondano: rod, cock, dick (slang amer. che sta per pene), bastrich (parolaccia sconosciuta; suppongo un mix tra bastard + bitch), ass-hole, ass, freak.

In una sequenza filmata trovata casualmente e fortunatamente (fortunatamente inteso solo per questa ricerca!), ho trovato uno spezzone di uno "stag movie" (film per soli uomini) della durata di 4 minuti con Shakespeare protagonista che si concedeva a tutti i suoi personaggi: da Romeo e Giulietta, passando per Amleto e Gertrude. L'attore era vestito e truccato da Shakespeare e ad ogni entrata di un personaggio nella stanza, il Bardo chiedeva: "Who are you?" e il personaggio rispondeva: "It's me Will, Juliet" e l'attore a sua volta commentava mentre iniziava a svestirsi: "Come here, I want to fuck you!". E iniziava un nuovo atto! Torniamo ora al discorso un po' più serio della cinematografia legata alla concezione di omosessualità.

Proseguendo negli anni, troviamo in Kenneth Branagh un grandissimo regista-attore shakesperiano che ha trattato nei suoi film anche parti erotiche. La cosa interessante è quanto Shakespeare sia stato sfruttato soprattutto da registi e attori gay. Innanzitutto, si è sempre vociferato su una presunta omosessualità di Branagh, nonostante il matrimonio con Emma Thompson di alcuni anni fa, peraltro ora finito. Questo fattore, comunque mai ufficialmente confermato, ma nemmeno smentito, ha comunque una sua rilevanza se prendiamo in considerazione un film del regista.

Nel "MUCH ADO ABOUTH NOTHING", Branagh inscena una relazione sadomasochistica fra gay tra Don John e Conrade. Il personaggio di Don John è stato interpretato dall'attore Keanu Reeves in una aderentissima tuta nera. Questa scelta costumistica è già di per sé molto significativa. In più, se si aggiunge che l'attore (Reeves) è gay dichiarato, è facile trarne le conclusioni.

Nell' "OTHELLO" di Oliver Parker del 1995, Iago ama segretamente Othello. Questo dubbio distrugge il rapporto tra Othello e Desdemona, soprattutto quandoOthello in una scena tocca i genitali a Roderigo. Questa è la parte propriamente gay, mentre si accenna vistosamente al sesso quando Emilia pretende un rapporto sessuale da Iago in cambio del fazzoletto. Dalla scena si suppone che i due abbiano avuto un rapporto anale.

 


 
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