|
|
L'omosessualità
maschile e femminile (e lo vedremo nelle sequenze filmate)
è stata il motivo conduttore di gran parte della produzione
erotica e non. "A
midsummer night's dream" diretto dal regista
Celestino Coronado è un adattamento gay di Lindsay
Kemp del 1984: Demetrius, Lysander, Helena e Hermia
finiscono per formare coppie gay.
"Playboy 12th night", film del 1972 tratta
di amori lesbici: questo film, in realtà ben poco conosciuto
e soprattutto distribuito, è famoso e leggendario in
quanto circolava sottobanco tra gli studenti liceali
negli anni 70, proprio come oggi circolano cassette
e giornalini porno tra gli studenti adolescenti. In
realtà questo film, più che uno dei tanti, fu un vero
e proprio film "cult" tra gli studenti del periodo,
periodo - va ricordato - in cui la pornografia non aveva
raggiunto ancora i vertici della metà degli anni 80.
Quindi,
noi non dobbiamo immaginare il mercato del porno degli
anni 70 come l'attuale: si trattava innanzitutto di
un tipo di pornografia diversa, più soft se vogliamo,
certamente meno sbandierata e scontata di quella odierna,
in una società che viveva il sesso in maniera libera
ma in cui la pornografia non aveva l'aspetto che ha
assunto negli ultimi 15/10 anni. Società in cui venivano
censurati libri a tema scabroso, nella quale il sesso
non era un tema quotidiano (e mi riferisco alla tv di
oggi, in cui anche nello spot di un orologio, di una
macchina o di un libro si hanno espliciti riferimenti
alla sfera sessuale).
La
grande fioritura del mercato pornografico legato al
nome e alle opere shakespeariane si ha a partire dagli
anni 80: solo di Romeo e Giulietta si hanno 4 versioni
accertate e regolarmente distribuite: 1988: "Juliet's
desire", rifacimento di un soft- core movie
del 1968, intitolato "Sexual
secret of Romeo and Juliet". Si hanno due
"Romeo & Juliets" datati 1987, il sui
titolo richiama evidentemente una trama orgiastica e
un "Juliet and Romeo" del 1994.
Altre
versioni decisamente porno riguardano "Hamlet"
e "A midsummer night's dream",
realizzati sempre a cavallo tra gli anni '80 e '90.
Particolare attenzione a un porno del 1990, dal titolo
originale "Merchant of Venice"
nel quale la storia d'amore non è tra Bassanio e Porzia
ma tra Antonio e Bassanio. L'esile trama narra la storia
dei pretendenti di Porzia che al posto dello scrigno
le rendono "omaggio" con prestazioni sessuali di diverso
genere, il tutto condito con la partecipazione dell'ancella
all'"omaggio".
Alcuni
titoli di hard-core italiani (ovviamente parodistici!)
sono "il magnaccio di Venezia"
e "Trombeo e Fighetta", film dal titolo
già di per sé molto chiaro con location stravaganti
(una piscina con delle barche e delle sdraio il primo,
i due innamorati vestiti-svestiti in un improbabile
costume cinquecentesco). La trama di questi film è facilmente
immaginabile (se di trama vogliamo parlare!). Il nome
di Shakespeare è utilizzato solo come richiamo, mentre
in realtà questi 2 hard core sono ben poco vicine alle
storie originali.
Prima
di passare alla questione "Shakespeare e omosessualità",
va fatto un breve accenno al "marchio" Shakespeare,
sfruttato in Internet per scopi di mercato pornografico.
Si trova di tutto. Dal sito "Shakespeare Fucking Sonnets",
creato da originali e creativi ammiratori di Will, a
video-books con donne nude dai nomi famosi (Ofelia,
Desdemona, the Queen) , fino a un sito italianissimo
che utilizza il nome Shakespeare per vendere un vibratore
nero dal nome "Otellopisello". Interessante è il sito
"Shakespeare Fucking Sonnets": vengono ripresi
alcuni sonetti (1, 3, 20) e ad alcune parole ne vengono
sostituite altrettante spinte, come whores al posto
di winters. Abbondano: rod, cock, dick (slang amer.
che sta per pene), bastrich (parolaccia sconosciuta;
suppongo un mix tra bastard + bitch), ass-hole, ass,
freak.
In una sequenza filmata trovata casualmente e fortunatamente
(fortunatamente inteso solo per questa ricerca!), ho
trovato uno spezzone di uno "stag movie" (film
per soli uomini) della durata di 4 minuti con Shakespeare
protagonista che si concedeva a tutti i suoi personaggi:
da Romeo e Giulietta, passando per Amleto e Gertrude.
L'attore era vestito e truccato da Shakespeare e ad
ogni entrata di un personaggio nella stanza, il Bardo
chiedeva: "Who are you?" e il personaggio rispondeva:
"It's me Will, Juliet" e l'attore a sua volta commentava
mentre iniziava a svestirsi: "Come here, I want to fuck
you!". E iniziava un nuovo atto! Torniamo ora al discorso
un po' più serio della cinematografia legata alla concezione
di omosessualità.
Proseguendo
negli anni, troviamo in Kenneth Branagh un grandissimo
regista-attore shakesperiano che ha trattato nei suoi
film anche parti erotiche. La cosa interessante è quanto
Shakespeare sia stato sfruttato soprattutto da registi
e attori gay. Innanzitutto, si è sempre vociferato su
una presunta omosessualità di Branagh, nonostante
il matrimonio con Emma Thompson di alcuni anni
fa, peraltro ora finito. Questo fattore, comunque mai
ufficialmente confermato, ma nemmeno smentito, ha comunque
una sua rilevanza se prendiamo in considerazione un
film del regista.
Nel
"MUCH ADO ABOUTH NOTHING", Branagh inscena
una relazione sadomasochistica fra gay tra Don John
e Conrade. Il personaggio di Don John è stato interpretato
dall'attore Keanu Reeves in una aderentissima
tuta nera. Questa scelta costumistica è già di per sé
molto significativa. In più, se si aggiunge che l'attore
(Reeves) è gay dichiarato, è facile trarne le conclusioni.
Nell'
"OTHELLO" di Oliver Parker del
1995, Iago ama segretamente Othello. Questo dubbio distrugge
il rapporto tra Othello e Desdemona, soprattutto quandoOthello
in una scena tocca i genitali a Roderigo. Questa è la
parte propriamente gay, mentre si accenna vistosamente
al sesso quando Emilia pretende un rapporto sessuale
da Iago in cambio del fazzoletto. Dalla scena si suppone
che i due abbiano avuto un rapporto anale.
|
|