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L'identità e il genere
 a cura di Mary Nicotra


3 luglio 2001

 

 

 

Gay Pride a Milano: Noi anche!

Una lettrice ci racconta il suo Pride 

 

L'appuntamento per tutte è alla stazione di Porta Susa alle 11:45; il treno parte alle 11:59. A stento riusciamo ad arrivare alle dodici meno due minuti. Siamo in sette, e incontreremo altre due ragazze del Circolo Maurice. Abbiamo preparato i panini e comprato l'acqua.

 Il treno è pieno di ragazzi gay, ma di amiche lesbiche purtroppo ne vediamo ben poche. Arriviamo alla stazione di Milano alle due meno un quarto. Prendiamo la metropolitana per recarci al punto d'incontro, a Porta Venezia; il nostro appuntamento è davanti ad una gelateria. Uscendo dalla stazione del metrò, eccoci tuffate in piena festa. Siamo tante, siamo tanti e tutte/i allegre/i e colorate/i! Fa un caldo terribile. Ci uniamo alle ragazze della LLI, che hanno una bellissima bandierona arcobaleno grande 5 metri per 5 che sarà molto fotografata e che verrà sorretta, innalzata e sventolata per tutta la sfilata da tante mani volenterose. A tenere alto lo stendardo della LLI, le possenti donne militanti. Il corteo parte poco prima delle quattro, e siamo tutte cotte sull'asfalto. Però felici di esserci. Chi è stato a Roma l'anno scorso, inevitabilmente fa il paragone. Ma anche questa è una bella festa. È una festa più normale, lontana dalle polemiche e dalla pubblicità portata dal Giubileo. 
Ad aprire il corteo un grande arcobaleno di palloncini colorati. Non c'è nessuna autorità, non c'è il sindaco, naturalmente, che verrà chiamato a gran voce sotto Palazzo Marino, e non ci risponderà; non c'è Ombretta Colli, che però ha dato il patrocinio alla manifestazione. In prima fila ci sono i parlamentari Titti de Simone e Franco Grillini con Imma Battaglia e gli organizzatori dell'Arcobaleno. Seguono tutte le sigle GLTQ del nord, le associazioni e i partiti che hanno dato l'adesione, fino a chiudere con il carrozzone a tutto volume del Leoncavallo. In tutto circa 50.00 persone tra GLTQ, amici, famiglie, simpatizzanti che si sono ritrovati alla fine in piazza Castello stremati dal caldo ma felici per avere partecipato e per essere riusciti a sfilare in piazza del Duomo. 
Le stravaganze in questo corteo sono limitate. È una sfilata molto politica, che non lascia grande spazio alle estrosità solite delle Christopher Day Street Parade; le drag queen ci sono ma non tantissime e la gran parte della folla è poco appariscente. Devo confessare che lo spettacolo un po' ci perde… meno male che c'è tanta musica e persino una vera banda! Che naturalmente suona gli inni del movimento. Il dato comune di tutti gli appelli finali è di cercare di essere visibili tutti i giorni della settimana, nella normalità quotidiana, e sembra proprio che abbiamo cominciato da questo corteo ad avere una visibilità da persone normali. 
Gli interventi conclusivi dal palco allestito in piazza Castello sono appassionati e molto politici. 
Gli organizzatori del Comitato Arcobaleno, che hanno lavorato per nove mesi alla realizzazione dell'evento, hanno ringraziato se stessi, tutti i partecipanti e la città di Milano; la presidente di Arci Lesbica ha ricordato che occorre essere visibili e proud tutti i giorni dell'anno. La presidente di Arcitrans ha ricordato che i T hanno bisogno doppiamente di visibilità. Molti applausi ha ricevuto l'intervento di Sergio lo Giudice di Arcigay: "Ce l'abbiamo fatta, ce l'ha fatta il movimento, anche senza articoli sui giornali e senza la pubblicità ottenuta dal Gay Pride dell'anno scorso, a causa del Giubileo. Perché ormai in Italia esiste una rete di gruppi GLT che lavorano assieme e sostengono le iniziative. Qui lanciamo una grande sfida al governo, che è la sfida della libertà: Berlusconi questa è libertà. Vogliamo la legge contro le discriminazioni, vogliamo la liberalizzazione delle droghe leggere. Vogliamo diritti e libertà per tutti. Non ci ricaccerrano più indietro, saremo sempre più forti, sempre più liberi, sempre più felici". Titti de Simone: "Il 13/5 ha vinto Berlusconi ma il 23/6 abbiamo vinto noi e gli terremo il fiato sul collo. Non gli lasceremo restringere le libertà, non toccherà il corpo delle donne, la scuola deve essere laica e antifascista. Dovrete fare i conti con noi, noi siamo il popolo delle libertà". Un discorso appassionato e di ribellione, molto applaudito. Come pure l'intervento di Franco Grillini: "Mentre noi siamo qui, a Parigi sfilano in 500.000 e la bandiera arcobaleno sventola sul comune di Parigi. Albertini metti la bandiera Rainbow su Palazzo Marino, se non l'hai fatto quest'anno fallo l'anno prossimo. Questa è la manifestazione più libertaria d'italia. Tutti i partiti che hanno fatto dell'omofobia un cavallo di battaglia hanno perso le elezioni, vedi Biancofiore, Lega, AN. Bossi sei un cadavere politico. Grazie Veltroni che hai dimostrato che si può vincere dopo aver sfilato con i GLT l'anno scorso a Roma. La politica deve imparare da noi, noi siamo pacifisti e non violenti e Milano è tutta con noi: non una serranda abbassata, non un esercizio chiuso, tutte le finestre aperte per noi. Il paese intero è con noi, tutti gli italiani sono con noi. Abbiamo presentato la legge contro le discriminazioni verso le persone omosessuali, per i diritti delle persone GLTQ. E ho appena presentato un disegno di legge per istituire il Gay Pride festa nazionale". Sono seguiti ancora gli interventi dei CDM; dei Gruppi di Liberazione Omosessuale di RF, lesbiche e gay antagonisti, con molti appelli a recarsi a Genova per le dimostrazioni anti G8; Guado gruppo omosessuali credenti; il Presidente del Circolo Pink di Verona: "Sì, vogliamo le unioni civili, le leggi, ma anche e soprattutto il rispetto come persone e vogliamo ribadire che noi non siamo un target economico e pubblicitario. Io sono un gay antagonista"; il Presidente del Circolo Mario Mieli; l'Agedo; Imma Battaglia.
Alla fine, ancora un appello a non dimenticarsi del resto del mondo e soprattutto dei paesi nei quali ancora vige la pena di morte per le persone omosessuali.
Alle otto di sera tutto è finito, rimangono sull'asfalto le locandine e le bottiglie di acqua vuote. Andiamo all'appuntamento for wimmin only al CDM in Corso Garibaldi per riposarci e rinfrancarci dopo una giornata davvero bollente. Alle nove spettacolo alla Cascina Monluè e poi a mezzanotte il Pride 2001 Milano Official Party all'Idroscalo.
Si continua il 28 giugno a Catania, il 30 giugno a Vienna e il 7 luglio a Roma.


Marisa Porello

 

 


 

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