Il WEB dell'ASPIDE !?!

 

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Il Cavallo è un grande atleta!!!

Se non riuscite a "capire" il vostro "amico",

LEGGETE QUI SOTTO !!

 

1) homepage
2) il cuore del cavallo
3) la soglia anaerobica
4) lattacidemia
5) chi sono
6) casi clinici
7) risposte cardiache

 

RISPOSTE CARDIACHE

 

In base al numero (ancora limitato) di cavalli visitati, al tipo di articolazione/regione trattata ed alle variazioni della frequenza cardiaca che ne conseguono in caso di positività al test (indice di un dolore più o meno intenso) le risposte possono essere classificate (al momento attuale) in::

1) RISPOSTA DI I GRADO: al momento della flessione/palpazione/manipolazione di una regione dopo pochi secondi (praticamente è immediato) il cuore passa dai normali valori di riposo 30-35 BPM a valori al di sopra dei 60 BPM; a questa risposta appartengono i cavalli ai quali è stato riscontrato:

1a)  un frammento articolare o chip a garretti, nodelli, ginocchi o interfalangee: il caso della (sfortunata) B. a bologna, cavalla che presentava 3 chip, uno all'articolazione interfalangea distale dell'anteriore destro, uno al garretto destro ed uno al garretto sinistro confermati dalle radiografie eseguite dal veterinario dell'ippodromo);

1b)  un infiammazione della capsula articolare: un caso riscontrato al ginocchio destro anteriore all'ippodromo di Montegiorgio confermato dal veterinario del posto ed un caso riscontrato al nodello anteriore destro, stesso ippodromo e stessa conferma.

1c) una lesione della briglia carpica: un caso riscontrato al ginocchio destro del cavallo Z. a bologna confermato dalla ecografia eseguita dal veterinario dell'ippodromo.

1d) dolori intensi alla schiena: il caso di alcuni cavalli (per lo più femmine) che alla palpazione/manipolazione della regione dorso/lombo/sacrale abbassano notevolmente il rachide, si irrigidiscono completamente cercando di sottrarsi alla manualità con un aumento, entro pochi secondi quasi immediato, della frequenza cardiaca di oltre i 60 BPM. 

In caso di frattura ossea c'è una tachicardia di base dovuta al dolore intenso e continuo della patologia.

2) RISPOSTA DI II GRADO: al momento della flessione dopo circa 10-20 secondi il cuore passa dai normali valori di riposo 30-35 BPM a valori al di sopra dei 50-60 BPM (l'aumento della frequenza cardiaca è direttamente proporzionale alla durata della manualità effettuata in quel momento sia essa una flessione, una palpazione od una pressione etc; più tempo esercito una manualità sulla zona dolente più il cuore aumenta, di pari passo con l'agitazione del cavallo, di BPM: l'importante è che ci sia un aumento consistente della frequenza cardiaca tale da poter diagnosticare una risposta algica, almeno 10-15 battiti dal normale); a questa risposta appartengono i cavalli ai quali è stato riscontrato:

2a) formelle articolari e non articolari: il caso di Z. bologna, che presenta formelle ad entrambe le articolazioni InterFalangee Distali anteriori; il caso di A. Montegiorgio con lo stesso problema ad entrambe le IFD anteriori.

2b) un' articolazione molto dolente ma che all'analisi radiografica ed ecografica non presenta nessuna alterazione anatomica: è il caso di parecchi cavalli con male all'articolazione interfalangea distale anteriore oppure alla regione del carpo o del nodello anteriore o posteriore (a proposito del nodello posteriore non essendo possibile effettuare una flessione differenziata dalle articolazioni interfalangee considero il tutto come unica regione sia da un punto di vista diagnostico e terapeutico).

2c) un' articolazione poco dolente: il caso di parecchi cavalli che soffrono di male all'articolazione interfalangea distale oppure alla regione del nodello evidentemente perchè "sentono" particolarmente una determinata pista da corsa (che talvolta coincide con la pista di allenamento) oppure "sentono" particolarmente la ferratura probabilmente poco protettiva o poco adatta al tipo di camminata del soggetto: tali risposte si ottengono in genere dopo circa ed oltre i 30 secondi dalla flessione. E' anche il caso di alcuni cavalli anziani che a causa delle numerose corse disputate in carriera presentano i classici dolori cronici (in genere all' articolazioneinterfalangea distale od al nodello): in tutti i casi l'aumento della frequenza cardiaca si aggira entro i 10-15 battiti.

2d) problemi alle grasselle: il caso di parecchi cavalli che in seguito alla palpazione dei legamenti rotulei si sottraggono alzando ed indietreggiando di scatto il posteriore omolaterale e presentano un aumento, entro pochi secondi, della frequenza cardiaca di 10-15 BPM.

2e) problemi di schiena: il caso di molti cavalli con male alla regione dorso/lombo/sacrale (alcuni casi anche all'origine del coccige): alla palpazione/manipolazione della regione considerata i cavalli abbassano il rachide od il posteriore, si irrigidiscono e tendono a sottrarsi alla manualità con un aumento, entro pochi secondi, della frequenza cardiaca di circa 10-15 BPM. (attenzione: ci sono parecchi cavalli che x  riflesso alla palpazione/manipolazione della regione dorso/lombo/sacrale abbassano il rachide ma senza mostrare nessuna variazione della frequenza cardiaca rispetto al normale nè tendono a sottrarsi alla manualità: è un riflesso fisiologico e non una risposta dolorifica).

2f) problemi ai garretti od ai ginocchi (articolazione "secca" di liquido sinoviale, oppure presenza di liquido sinoviale anormale, oppure articolazione con liquido sinoviale abbondante): il caso di alcuni cavalli (alcuni precedenti o antecedenti allo studio e non inseriti nella casistica dei 87 casi clinici considerati) che in seguito alla flessione della regione considerata aumentano la frequenza cardiaca, entro pochi secondi, di circa 10-15 BPM: prima e dopo la visita i cavalli sono stati sottoposti (dai veterinari di fiducia) ad infiltrazioni intraarticolari senza aver mostrato uscita del liquido sinoviale. Altri casi invece hanno manifestato la fuoriuscita di liquido anomalo (alterazione del colore, della consistenza, presenza di villi etc.). In entrambe le situazioni la risposta cardiaca è pressochè la medesima.

2g) problemi all'articolazione sacro-iliaca; il caso di diversi cavalli con la medesima risposta: alla palpazione/manipolazione della regione considerata il cavallo cerca di sottrarsi alla manualità irrigidendo e sollevando il posteriore omolaterale x alleviare la pressione (algica) con un aumento della frequenza cardiaca, entro pochi secondi, di circa 10-15 BPM. Molti cavalli alla palpazione/manipolazione della zona irrigidiscono il posteriore ma non si sottraggono e non aumentano la frequenza cardiaca: la zona non è dolente evidentemente si irrigidiscono per difesa, hanno timore o per "solletico"(non li ho mai visti ridere comunque).  

2h) male al fettone (due casi non inseriti nella casistica "casi clinici"): alla palpazione tramite la sonda da piede della regione considerata il cavallo tenta di sottrarsi alla manualità e presenta un aumento, entro pochi secondi, della frequenza cardiaca di 10-15 BPM rispetto al normale (altrettanto NON posso confermare per quanto riguarda dolori alla suola non avendo ancora diagnosticato un problema a questa regione, anche se penso che la risposta sia simile).

2i) male ai tendini (anteriore, 2 casi che non mostravano un rigonfiamento evidente della zona): alla palpazione del flessore superficiale e flessore profondo (circa a metà dello stinco) il cavallo tenta di sottrarsi alla manualità e presenta un aumento, entro pochi secondi, della frequenza cardiaca di 10-15 battiti (diversi cavalli alla stessa manualità cercano di sottrarsi ma con meno irruenza e senza mostrare nessuna variazione della frequenza cardiaca dai valori di riposo).

RISPOSTA RITARDATA (dell'articolazione del carpo): è una risposta che riguarda l'articolazione del carpo: in diversi cavalli che ho testato si è manifestato al termine della flessione di questa articolazione (60 secondi circa) un'aumento immediato della frequenza cardiaca di 10-15 battiti. Faccio un esempio: il cavallo presenta una frequenza regolare di 33 BPM; al momento della flessione di un carpo il cuore si abbassa di 2-3 battiti arrivando a 30 BPM (perchè?) e rimanendo tale per tutta la durata della flessione; al momento del rilascio dell'arto testato il cuore aumenta di 10-15 battiti circa entro i successivi 5 secondi arrivando a 45 fino a 50 per poi normalizzarsi ai valori iniziali entro altri 10-20 secondi. Questo tipo di risposta si è manifestata, nel 30-40% dei casi, nell'arto omolaterele (+ frequente) o controlaterale (- frequente), si parla di arti anteriori, in cui è stata rilevata una risposta dolorifica all'articolazione interfalangea distale (credo si tratti di una questione di carico maggiore al carpo per attutire l'impatto a terra dell'articolazione interfalanga distale dolente: questo tipo di difesa del cavallo comporta, con il passare del tempo, a determinare una infiammazione della regione considerata). Tale tipo di risposta non è stata inserita nella casistica perchè ancora in fase di studio.

 

Questo è (quasi) tutto ciò che, al momento attuale, sono riuscito ad analizzare su un gruppo di circa un centinaio di cavalli visitati con il test del dolore. Naturalmente ci saranno in futuro altre valutazioni da effettuare, altri perchè a cui dare una risposta e soprattutto parecchi altri cavalli da testare e conseguentemente nuovi dati da analizzare e quindi da aggiungere a quelli già considerati; mi rendo conto che c'è ancora poco di scientifico in questo studio anche e soprattutto a causa della mancanza di strumentari adatti allo scopo (radiografo, ecografo, endoscopio, emo-gas analisi etc.) ed alle interpretazioni, per forza di cose soggettive, che vengono date ai vari perchè, interpretazioni date da un neo veterinario privo di una quanto meno affermata esperienza professionale: ad ogni modo io proseguo con la mia sperimentazione sperando che quanto ho raccolto fino ad ora possa almeno servire, oggi od in futuro, a chiunque (colleghi e non) abbia intenzione di eseguire sul cavallo questo "affascinante, alternativo ed un po' bizzarro" metodo diagnostico.

ettore ballardini

 

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