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SPECIALE: NUOTO SINCRONIZZATO
a
cura di Martina Arzenton (3 F Linguistico) |
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Il nuoto
sincronizzato o artistico divenne una popolare forma di divertimento
negli USA negli anni Trenta, ma si è sviluppato come sport competitivo
organizzato attorno al 1950. E' stato riconosciuto dalla FINA, ovvero
l'Organizzazione Internazionale che controlla gli sport natatori nel 1952.
I primi Campionati del Mondo si sono tenuti nel 1973, e nel 1984
il nuoto sincronizzato è stato incluso per la prima volta nei Giochi Olimpici.
Il nuoto
sincronizzato come disciplina sportiva esige una padronanza assoluta del
proprio corpo e dei movimenti, dei riflessi, delle capacità di
orientamento e di uno spiccato senso del ritmo e della musica.
E' uno sport da
piscina quasi prettamente femminile, anche se - da regolamento - è aperto
al sesso maschile: ma i praticanti sono pochissimi.
Le atlete del nuoto sincronizzato competono in gare e campionati a livello
societario, regionale, nazionale e internazionale. Le concorrenti ricevono
punti per l'esecuzione di una serie di figure obbligatorie e per una serie
di routine eseguite con un accompagnamento musicale.
Le prove sono individuali, di coppia e di gruppo (massimo 8 persone) e
vanno eseguite davanti a una giuria di sette giudici che danno un voto per
il merito tecnico e uno per l'impressione artistica. A livello
"giovanile" esistono anche gare "senza musica": gli
obbligatori. In questo tipo di gara le atlete devono eseguire specifici
esercizi, comunicati preventivamente dal comitato organizzativo, davanti a
una giuria che ne valuterà solamente l'esecuzione tecnica. Questo tipo di
gara non serve solo per far acquisire i punti necessari ai singoli atleti
per partecipare a manifestazioni più importanti, ma per spronare tecnici
e atleti a curare maggiormente l'aspetto tecnico.
Naturalmente, per
intraprendere questa attività agonistica si deve iniziare molto presto,
verso i sei/otto anni, ed è necessario poi allenarsi con grande
applicazione e costanza: le figure del nuoto sincronizzato possono
apparire di facile esecuzione, ma in realtà richiedono un intenso impegno
muscolare e un'ottima resistenza polmonare perchè vengono eseguite in
buona parte in apnea e sono il risultato di un numero incredibile di
prove!
Infatti gli allenamenti estivi sono di 6 ore al giorno (con pausa ogni 3
ore), tutti i giorni tranne la domenica, mentre quelli invernali sono di 3
ore al giorno, compresa anche la domenica in prossimità delle gare
importanti.
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TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE, MA NON AVETE MAI OSATO
CHIEDERE, SUL ...TIRO CON L'ARCO
a
cura di Daisy Bellò (4 F Linguistico)
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La FITARCO (Federazione Italiana Tiro con l’ARCO) nasce nel 1961 grazie
al lavoro di alcuni appassionati, tra cui alcuni componenti di una
compagnia della provincia di Treviso. La nuova federazione è poi entrata a far parte della
Fita e del CONI. E’
uno sport particolare, conosciuto grazie al famoso Robin Hood, ma alquanto
sconosciuto se paragonato al calcio, alla pallavolo, al tennis e via dicendo. |
Per
praticarlo non ci sono limiti d’età, si va dai 7 ai 99 anni: girando
per i campi di gara, infatti, si possono trovare addirittura delle
famiglie al completo!
Il
tiro con l’arco è praticato costantemente durante tutto l’anno e proprio per questo esistono diverse tipologie di gara
a seconda della stagione.
Nel
periodo primavera - estate troviamo:
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FITA
: organizzata all’aperto, questo tipo di competizione si disputa su
quattro distanze che variano a seconda dell’età:
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9 – 11 15, 20, 25, 30 metri |
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12
– 13 20, 30, 40, 50 metri |
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14
– 17 30, 50, 60, 70 metri |
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18
in poi
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donne 30,
50, 60, 70 metri |
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uomini
30, 50, 70, 90 metri |
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Questo
modello di competizione si divide in varie categorie; la principale è il
“70 metri Round”, che viene solitamente disputato nei giochi olimpici.
Consiste in un susseguirsi di scontri ad eliminazione diretta dove,
naturalmente, passa il turno colui che ha raggiunto il maggior
punteggio.
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H
& F (Hunter e Field) : più comunemente chiamato tiro di campagna,
è una gara all’aperto in cui l’atleta si trova ad effettuare un
circuito dove sono situati complessivamente 24 bersagli, siti ad una
distanza tra i 10 e i 60 metri. Di questi, solo 12 portano
l'indicazione della
distanza a cui si trovano; sta alla bravura e all’esperienza
dell’arciere calcolare quella dei rimanenti.
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900
Round :
gara all’aperto che si disputa su tre distanze (60, 50 e 40 metri)
ad ognuna delle quali vengono tirate 30 frecce.
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Nel periodo autunno –
inverno
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Indoor: è
l’unica tipologia di gara esistente in questa stagione; è
organizzata in palestra e si disputa ad una distanza pari a 18 metri su
dei bersagli dal diametro di 40 cm; si tirano complessivamente 60
frecce (3 per volta).
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A
differenza delle gare all’aperto, che si svolgono in un’intera
giornata in un unico turno, questa competizione comprende tre o
quattro turni (uno o due al sabato e due alla domenica) della durata di
tre ore ciascuno, per permettere la partecipazione a più atleti. |
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Gli archi e gli stili
Un
arco è essenzialmente composto da tre pezzi: uno centrale, chiamato “Reiser”,
di una speciale lega leggera, il cui peso va dal chilo al chilo e mezzo;
due estremi, chiamati “flettenti”, solitamente di carbonio, ai quali
viene attaccata la corda.
Arco
nudo :
in questa disciplina non è permesso l’uso né del mirino né di
qualsiasi altro genere di riferimento visivo: l’arciere mira utilizzando
la freccia. E’
la disciplina insegnata al momento del
primo approccio con questo sport, in quanto utile per apprendere le basi
degli stili che seguono.
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Arco
olimpico: è il più usuale nonché l’unico stile a cui è
concessa la partecipazione ai giochi olimpici (da qui il nome). Deriva
dall’arco nudo, ma a differenza di questo è dotato di mirino e di stabilizzatori, il cui scopo consiste nell’ammortizzare il tiro. Il suo
peso si aggira intorno ai tre chili.
Compound:
è un particolare strumento che permette un'enorme precisione. Grande circa la
metà di un arco normale, non si divide nei tre pezzi di cui abbiamo
parlato, ma è dotato
di carrucole che danno una maggior spinta alla corda: può arrivare a
sviluppare una potenza di 70 libbre. Il mirino è composto da una lente
d’ingrandimento con l’aggiunta di bolla per verificare
l’allineamento; anche al compound può essere aggiunto uno stabilizzatore per diminuire le vibrazioni al momento dello sgancio.
Anche quest’ultimo è diverso dalle altre discipline (dove avviene
utilizzando le dita) in quanto, il “compoundista” è provvisto di uno
sgancio “meccanico”, a causa dell’elevata potenza dell’arco
in questione.
Per
concludere, i requisiti fondamentali per praticare questo
sport, oltre alla mira e alla forza (che si acquistano solo con
l’allenamento), sono la pazienza, abbinata alla volontà,
l’equilibrio e soprattutto la concentrazione. |
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