Tutti gli esseri viventi appartengono ad
un ecosistema, cioè ad un sistema in cui si stabilisce una serie
di complesse interazioni tra due grandi gruppi di fattori: quelli biotici,
che comprendono tutti gli organismi viventi, e quelli abiotici,
comprendenti l'ambiente fisico, fra i quali esiste un continuo scambio
di materia e di energia. Sulla terra esiste un numero enorme di ecosistemi
diversi, per tipo ed estensione, ma ognuno di essi è integrato
nel mondo circostante in maniera così completa che l'alterazione
o la scomparsa di uno solo si ripercuote su tutti gli altri. In un ecosistema
naturale interagiscono continuamente la componente autotrofa, rappresentata
dai vegetali (produttori) e quella eterotrofa, rappresentata dagli
animali (consumatori), che dai primi dipendono direttamente o indirettamente.
Cibo ed energia circolano continuamente in un ecosistema. Tutta l'energia
proviene dal sole e sono i produttori che, mediante la fotosintesi, fissano
l'energia solare nei composti organici, mettendola a disposizione di tutti
gli altri esseri viventi.
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Se guardiamo da un aereo la nostra penisola, ci si accorge della varietà del paesaggio italiano, in parte naturale, in parte risultato delle trasformazioni operate dall'uomo e dalle varie civiltà che si sono succedute. Le aree verdi spontanee sono molto ridotte mentre la maggior parte del territorio è coltivato con criteri economici. Per poter creare un ambiente di coltivazione adatto alle specie produttive, l'uomo ha modificato il paesaggio creando particolari sistemazioni che hanno permesso il lavoro del terreno. L'ambiente creato in un campo è comunque il risultato di una alterazione dell'ambiente, e la presenza di una fonte di cibo ricca, come quella rappresentata dai semi e dalle piantine, può provocare l'esplosione di popolazione sia animale che vegetale. |