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Uomini e fatti di Miglionico

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MIGLIONICO NELL'EPOCA NORMANNA (Saverio Ribellino)

  EPISTOLARIO
D.co Asprella a D.co Ridola Set. '60 D.co Asprella a D.co Ridola 12.6.62 D.co Asprella a D.co Ridola 24.7.62
D.co Asprella a D.co Ridola 25.11.63 V. De Novellis a  D.co Ridola 8.7.62 V. De Novellis a  D.co Ridola 7.8.62
V. De Novellis a  D.co Ridola 7.1.63 V. De Novellis a  D.co Ridola 22.6.63  

Il barone Giuseppe Antonini, in Lucania, vol. III, nel 1798, dava la notizia secondo cui Stemma del Comune di MiglionicoRomualdo Salrnitano, nel Cronicon, riferendosi all'anno 1110, aveva scritto: "Alexander Comes Miliolongum fecit aedificare castellum".

Tralasciando l'affermazione secondo cui Alessandro fosse stato figlio del conte di Andria e il titolo feudale esercitato su Miglionico, è bene mettere nel dovuto rilievo la personalità dell'autore della fonte della notizia per cui Miglionico è ricordata all'epoca della dominazione normanna.

A tale intento è necessario riconoscere il cognome e il perchè dell'attributo "Salernitano" di Romualdo.

COGNOME.

Per la cognizione storica bisogna rifarsi all'importante battaglia di Civita del 17 giungo 1053 tra l'esercito tedesco, inviato dal Re di Germania Enrico III, che era investito anche del titolo di imperatore del Sacro Romano Impero, al comando di tale Guarniero Brunone dei Conti di Dagsburg, cugino dello stesso re, e i Normanni che dominavano nell'Italia meridionale.

Non è da dimenticare che ad opera degli stessi Normanni, nei loro domini, s'era divulgata l'eresia di Berengario di Tours contro la transustanziazione, eresia che era stata anatemizzata dal secondo Sinodo Pasquale del 150.

Il Summonte, alla pag. 62, vol. III libro IV della Storia del Regno di Napoli, spiegava: "I Normanni si erano resi già potenti sulle nostre regioni ed avevano dato dei disturbi alla Sede Pontificia... tanto che Leone IX, che in quel tempo l'occupava, chiese soccorso ad Enrico III, il Nero il quale gli spedì buon numero di soldati, comandati dal un tale Guarniero, Capitano tedesco.Venute le due parti in battaglia, la giornata fu vinta dal normanno Goffredo, che uccise a singolar certame il Guarniero. Dietro questo fatto egli e suoi discendenti si dissero Guarna ad imitazione dei romani che prendevano i cognomi e i nomi delle nazioni da essi vinte. Il cognome Guarna fu usato da tutti i discendenti di Goffredo".

Goffredo lasciò tre figli: Riccardo, conte di Conversano, Silvestro, Conte di Marsico e Romualdo, Arcivescovo di Salerno. E' bene precisare che Romualdo, l'autore del Cronicon, non era figlo di Goffredo, ma un discendente. Il cognome Guarna dello storico Romualdo lo si rileva anche dal Croce, alle pagine 7, 14, 37 e 259 della Storia del Regno di Napoli, Ed. Laterza, 1966.

Attributo.

Romualdo Guarna, l'autore del Cronicon, primo esempio in Italia di una cronaca universale dallaCastello Medioevale del Malconsiglio creazione del mondo, era anche medico di larga fama e agiografo. L'Ughelli, in Italia Sacra (tomo VIII col. 400), faceva sapere che Romualdo Guarna fu eletto Arcivescovo di Salerno nel 1154, ricavata tale data dall'archivio di S. Lorenzo di Amalfi nel 1179, in cui era scritto essere quell'anno il XIV del regno di Guglielmo e i XXV del vescovado di Romualdo il quale morì il 1° aprile 1181.

E' risaputo che Romualdo fu caro ai due re Guglielmo I e II, succeduti a Ruggiero II il Guiscardo. Incoronò Guglielmo II in Palermo nel 1166 e ne fu nominato consigliere. Non vada dimenticato che Federico Barbarossa, nel 1173, aveva offerto per sposa a Guglielmo una sua figlia, ma il papa Alessandro III parò il colpo facendogli sposare Giovanna, figlia di Enrico III di Inghilterra. In questo modo il Barbarossa voleva invadere il Regno Normanno...

In contrapposizione all'attributo episcopale, Romualdo è ritenuto lucano, perchè figlio di Goffredo XV, conte di Marsiconuovo il quale non era il Goffredo della battaglia di Civita, ma uno dei dodici figli di Tancredi d'Altavilla.

A chiarimento di quanto annotato dall'Arcivescovo Romualdo Guarna, "Alexander Comes Miliolongum fecit aedificare castellum", è da precisare che Alessandro, cognomato Loffredo, era Conte di Matera e non di Andria, o figlio del conte della medesima città, come antistoricamente viene ancora affermato. Il dominio di Alessandro nella contea materana durò dal 1101 al 1133, mentre quello familiare ebbe inizio dal 1064 (con Roberto dal 1064 al 108 e con Goffredo dal 108 al 1101).

Il dominio Loffrediano nella contea di Matera è documentato in modo chiarissimo nell'atto pubblico di Ruggiero II del 22 novembre 1141. MIGLIONICO, che era nella contea materana, che si estendeva fino ad Armento e Anzi, ebbe riedificato il castello, quasi distrutto dal terremoto del 988, dal conte Alessandro, perchè questi era domino della Terra.

Nel 1133 l'intera contea materana fu invasa dal re Ruggiero II e passò a dominio regio. Il re, nel 1135, decorò alla dignità della contea suo genero, Adamo Avanello, assegnandogli tutte le città e terre della contea, non esclusa Miglionico. (SAVERIO RIBELLINO)


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