Giochi di luce e ombra

GIOCHI DI LUCE E OMBRA

* Le ipotesi di lavoro formulate nel progetto iniziale hanno avuto attuazione nel corso dell’anno scolastico, seppur con correzioni e modifiche sorte da esigenze contingenti e da interessi e problematiche che i bambini hanno evidenziato nel corso delle attività.

ATTORNO ALL'OMBRA

Laboratorio didattico proposto dal Museo Nazionale del Cinema di Torino
animato dalla Compagnia Controluce

Premessa

L’esperienza, realizzata nel marzo 2002 dai bambini della Classe Seconda A con due attori della Compagnia Teatrale "Controluce", si è inserita all’interno di un progetto didattico più ampio, che, partendo da semplici giochi e dalle preconoscenze degli alunni, aveva fra i suoi obiettivi anche quello di suscitare alcune riflessioni sul "fenomeno ombra" dal punto di vista scientifico. Si tentava un percorso in cui le intuizioni dei bambini, rafforzate da una serie di esperienze, potessero essere formalizzate, assumendo il carattere di conoscenze strutturate. Ad esempio, si voleva arrivare a definire l’ombra come effetto di un corpo opaco che si interpone fra una sorgente di luce e una superficie da essa illuminata; si volevano inoltre favorire osservazioni sul "cammino" dei raggi di luce e sui fattori che causano il variare della grandezza delle ombre.
Il laboratorio "Attorno all’ombra" ha richiesto nove ore circa di lavoro, suddivise in tre incontri con gli attori – animatori della Compagnia.

Primo incontro

Dopo le presentazioni di rito, una breve conversazione degli attori con i bambini ha consentito a questi ultimi di mostrare le piccole sagome di cartoncino, rappresentanti animali e personaggi di una storia, che avevano già costruito in altro contesto e di discutere su quali fossero i materiali necessari per realizzare un teatro d’ombre.

Le prime sagome di cartoncino

In classe si era infatti tentato di riprodurre un teatrino, usando uno scatolone e un piccolo faro, ma i risultati non erano stati molto soddisfacenti per le dimensioni eccessivamente ridotte del supporto scenico.
La proposta di provare ad animare alcune canzoni, creando sagome adatte e usando grandi teli per proiettare le ombre, ha quindi riscontrato immediato successo e ci si è spostati per il lavoro in un ambiente più ampio della classe (la sala mostre), dotato di tavoloni per il lavoro in gruppo.
Gli attori – animatori hanno quindi proiettato un video con spezzoni di spettacoli d’ombre da essi realizzati: questo aveva il fine di far comprendere quali effetti straordinari si possono ottenere con le ombre, ma il video è risultato troppo complesso per alunni così piccoli (le opere teatrali erano alquanto impegnative).
Si è quindi deciso di passare ad una fase più operativa, rimandando ad un secondo momento la riflessione sul come ottenere effetti speciali e proiezioni particolari.
Sono state scelte cinque canzoni per bambini, una per ogni gruppo di lavoro in cui la classe è stata suddivisa, che hanno costituito la traccia di altrettante storie, da animare attraverso silhouette. Nella formazione dei gruppi si è cercato di tener conto dei desideri e delle preferenze di ogni alunno rispetto alle canzoni e ai compagni con cui collaborare.
Si è infine richiesto che in ogni gruppo, ascoltando la canzone assegnata ed analizzandone il testo, si annotassero i personaggi, gli avvenimenti e le ambientazioni da realizzare.
In questa fase gli animatori hanno cercato di far comprendere ai bambini il significato del termine "storyboard": vi sono stati tentativi, da parte di un gruppo di alunni, di disegnare una serie di bozzetti con didascalie, immaginando scene da realizzare; per altri è risultato difficile ipotizzare la realizzazione dei contesti e le ambientazioni e, di conseguenza, si sono limitati al disegno dei personaggi.

Secondo incontro

Materiali a disposizione: forbici, colla, cartoncini neri, nastro adesivo di varia natura (trasparente, da pacco, di carta), legnetti (un metro di lunghezza; a sezione quadrata con lato di 0,5 cm e a sezione rettangolare 0,5 x 2 cm), matite bianche, un seghetto, un taglierino, alcuni fogli di cellophane colorato.

Al lavoro con l'animatore

L’intervento è iniziato con l’allestimento del telo da parte degli animatori e con la proiezione di fasci di luce: i bambini hanno assistito ad esempi di ombre realizzate con il corpo e con le loro piccole silhouette, prodotte precedentemente, poi hanno provato in prima persona a "mettersi dietro il telo".

Prove dietro il telo

Ciò ha permesso di effettuare le seguenti osservazioni, utili per procedere con il loro lavoro:
- la sagoma di cartone posta vicino al telo produce un’ombra di uguale grandezza;
- la stessa sagoma origina ombre sempre più grandi, man mano che la si avvicina alla sorgente di luce, allontanandola dal telo;
- in tal modo con sagome piccole si possono proiettare ombre "anche gigantesche"
- è opportuno presentare la sagoma sempre "di piatto" (frontalmente) e non "di taglio"
- è necessario che chi anima l’ombra non "entri" nel fascio di luce.

Animando le canzoncine

I bambini hanno quindi iniziato, con l’aiuto di insegnanti e animatori, a realizzare su cartoncino nero i disegni necessari ad animare le canzoncine.
Nel corso del lavoro sono state affrontate difficoltà non indifferenti dal punto di vista della capacità di manipolazione e della ricerca di stratagemmi per realizzare scenari complessi.
È emersa, ad esempio, l’importanza di creare parti ritagliate all’interno delle sagome, affinché il passaggio della luce "disegnasse" i particolari interni alle figure; si è usato questo metodo (proiettare "la parte vuota") anche per creare alcuni fondali (la tana sotterranea di un animaletto) o per far apparire "l’occhio con la pupilla" di alcuni personaggi: in tal caso è stato utilizzato del nastro adesivo trasparente per sostenere un "pallino" all’interno di un foro che fungeva da occhio.

I particolari interni ritagliati

Osservando che il nastro trasparente lasciava passare la luce, si è giunti ad utilizzare il cellophane di vari colori ("trasparente in parte") per creare l’effetto di ombre colorate.

Fondali colorati

Particolarmente notevole è stato l’impegno di alcuni bambini per realizzare sagome complesse, come alberi o recinti, che richiedevano l’applicazione di più sostegni. A tal proposito, è stato possibile esplorare diverse possibilità di supporto per le silhouette: dal classico bastoncino incollato verticalmente dietro la sagoma, a legnetti incollati perpendicolarmente, a ingegnose trovate perché alcuni elementi dei fondali "stessero in piedi da soli".

Costruzione dei supporti

Costruzione di supporti originali

Terzo incontro

Il terzo incontro è stato strutturato in due momenti: è stata portata a termine la costruzione delle silhouette e sono iniziate "le prove", culminate in un breve spettacolo, nel corso del quale ogni gruppo di bambini ha presentato ai compagni l’animazione con le ombre della canzone, lasciata come sfondo musicale di ogni rappresentazione, su cui aveva lavorato.
Il lavoro complessivo è stato decisamente apprezzato da tutti i bambini; significativo il fatto che gli alunni più consapevoli delle "scoperte" fatte nelle fasi operative abbiano ritenuto bello il momento finale, ma molto più divertenti ed interessanti i momenti di progettazione e di costruzione dei materiali per la realizzazione dello spettacolo.

Supporto per un fondale

È indubbiamente stato positivo anche il fatto di potersi avvalere dell’esperienza degli attori e dei supporti tecnici forniti dalla Compagnia Controluce: si è infatti riscontrata l’importanza di schermi adeguati su cui proiettare le ombre e, soprattutto, delle sorgenti di luce, che garantivano una proiezione perfettamente nitida delle ombre, a qualunque distanza fossero poste rispetto alle silhouette impiegate.

Giochi di luce e ombra

 

 

ITINERARIO DIDATTICO

Percorso Laboratorio

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