UNA SOLUZIONE DI ECONOMICITÀ NELLA GESTIONE DEI SERVIZI COMMERCIALI

SOMMARIO 2001

Dalla vela al "Working Glass"


EVENTI:

Concerto dei "MUN" all'Aquarius di Genova


EVENTI:
Convegno sulla pesca organizzato dall'Univerisità di Sassari


Un isolano a Tobago

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Che fine ha fatto lo stereo dell'Isola Piana

Manutenzione ordinaria o straordinaria?


New York: in una email le ultime notizie da JLP

Attentato a New York: illesi gli isolani

Estate 2001: all'Isola Piana triplicano i prezzi

Una soluzione di economicità nella gestione dei servizi

Orario barche

Mattanza 2001 da record all'Isola Piana

Convenzione con radiotaxi

Successo della petizione a tutela dell'arcipelago

Petizione: Lettera aperta Presidente della Giunta Regione Sardegna

Petizione: Lettera aperta Sindaco Carloforte

Petizione: Comunicato stampa

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Perché ad ogni stagione il Condominio dell'Isola Piana deve cercarsi un nuovo gestore dei servizi? La gestione è veramente antieconomica? Questo lungo articolo propone una risposta a questi quesiti.

Nel Condominio proprietario dell'Isola Piana ogni anno si ripresenta il problema di individuare un'impresa alla quale affidare la gestione dei servizi di bar, minimarket e ristorante-pizzeria. A detta di molti tra i gestori che negli anni si sono succeduti, le attività commerciali dell'isola sembrerebbero essere non solo poco appetibili ma addirittura antieconomiche.

Vi è una specifica ragione per cui ad ogni stagione il Condominio debba trovare un nuovo gestore dei servizi dell'Isola Piana? É mai possibile che si sia sempre daccapo con questo problema? La gestione dei servizi è veramente antieconomica? E se così è, quali sono le ragioni? In questo articolo si cercherà di dare una risposta di massima, o quantomeno un'indicazione, per la soluzione di questi quesiti.

Nell'articolo "Nell'estate 2001 prezzi triplicati all'Isola Piana" è stato messo in evidenza come le politiche di prezzi stratosferici (maggiorati anche del 400% rispetto ad un normale esercizio) adottate negli anni abbiano sempre creato non pochi malumori tra gli ospiti dell'Isola Piana. Una maggiore oculatezza da parte dei gestori nella determinazione dei prezzi al dettaglio potrebbe stimolare maggiormente gli isolani ad acquistare tutti i generi alimentari sull'isola piuttosto che nella vicina Carloforte che presenta prezzi decisamente più accessibili.

MINIMARKET: ORMAI SOLO UNA VALVOLA DI SFOGO

È un dato di fatto che gli elevati prezzi praticati sull'isola inducono i villeggianti ad approvvigionarsi a Carloforte, cosicché si rivolgono al minimarket locale solo per acquistare beni alimentari di prima necessità che altrimenti non sarebbe possibile comprare a meno di recarsi quotidianamente sull'Isola di San Pietro (ad esempio: pane, latte) o di caricarsi le spalle per tutto il viaggio di pesanti pacchi (ad esempio: acqua), oppure per rifornirsi di quelle poche cose che mancano nel frigorifero. La borsa della spesa fa così capolino al market della nostra isola solo per l'acquisto di prodotti che rivestono un ruolo marginale e residuale nell'economia di un'attività commerciale.

C'È CONSUMO E CONSUMO...

Certamente i bar, la pizzeria ed il ristorante risentono in modo molto minore delle politiche di prezzo in quanto offrono servizi non fruibili "una tantum" come, per sua natura, fa il market (ad esempio per la spesa dell'intera settimana è un servizio fruibile "una tantum"), ma secondo bisogni non programmati che si manifestano e devono essere soddisfatti nell'arco di poco tempo (la sete, il desiderio di un gelato o di una cena più o meno improvvisata tra amici). Parte degli introiti di questi esercizi costituiscono, insieme ai beni primari (pane, acqua, latte) forniti dal market, lo "zoccolo duro" del consumo che non è particolarmente sensibile alle variazioni di prezzo. Tuttavia è ovvio che prezzi alti disincentivano il consumo "superfluo" ed impulsivo, e ciò a grave discapito della case degli esercizi isolani.

Cosa accadrebbe se i prezzi all'Isola Piana fossero allineati a quelli di Carloforte? Che ripercussioni avrebbe questo tipo di politica sulla economicità della gestione dei servizi commerciali?

LE DUE IPOTESI DI LAVORO

Per rispondere a questi quesiti abbiamo formulato due distinte ipotesi che chiameremo "Ipotesi prezzi alti" ed "Ipotesi prezzi normali": nel primo caso, verosimilmente, gli isolani effettueranno presso i servizi dell'isola solo gli acquisti dei beni strettamente necessari (pane, acqua, latte, minima provvista giornaliera) e/o dei beni diversamente non facilmente ottenibili (bibita, gelato, pizza), mentre per tutto il resto si rivolgeranno agli esercizi di Carloforte; nel secondo caso gli isolani acquisteranno all'Isola Piana non solo i beni appena indicati, ma anche beni il cui acquisto è solitamente programmato (spesa dell'intera settimana) o comunque ragionato (cena luculliana con gli amici, etc.).

Ipotesi di preferenza

Ipotesi
prezzi alti

Ipotesi
prezzi normali

Acquisti
all'Isola
Piana

1) beni e servizi di modesto valore il cui acquisto non è programmato (ad esempio: una bibita);

2) beni e servizi di modesto valore strettamente necessari (ad esempio: il pane);

3) beni e servizi anche relativamente costosi il cui acquisto richiederebbe uno spostamento a Carloforte (ad esempio: una bottiglia d'olio);

4) beni e servizi il cui acquisto richiederebbe un particolare sforzo o disagio (ad esempio: una cassa d'acqua);

 

ZOCCOLO DURO
DEI CONSUMI

ALL'ISOLA PIANA

1) beni e servizi di modesto valore il cui acquisto non è programmato (ad esempio: una bibita);

2) beni e servizi di modesto valore strettamente necessari (ad esempio: il pane);

3) beni e servizi anche relativamente costosi il cui acquisto richiederebbe uno spostamento a Carloforte (ad esempio: una bottiglia d'olio);

4) beni e servizi il cui acquisto richiederebbe un particolare sforzo o disagio (ad esempio: una cassa d'acqua);

5) beni e servizi fruibili "una tantum" (ad esempio: la maxi spesa settimanale);

6) beni ad acquisto programmato (ad esempio: scope, stendibiancheria, rifornimento riserva stagionale dei vini);

7) beni costosi (ad esempio: un particolare liquore, un vestito);

Acquisti
a
Carloforte

5) beni e servizi fruibili "una tantum" (ad esempio: la maxi spesa settimanale);

6) beni ad acquisto programmato (ad esempio: scope, stendibiancheria, rifornimento riserva stagionale dei vini);

7) beni costosi (ad esempio: un particolare liquore, un vestito);

8) beni e servizi non reperibili sull'Isola Piana (ad esempio: una cena da "Nicolo", un souvenir locale);

9) beni e servizi fruiti sull'Isola Piana ma necessariamente acquistati a Carloforte (ad esempio: i giornali quotidiani).

8) beni e servizi non reperibili sull'Isola Piana (ad esempio: una cena da "Nicolo", un souvenir locale);

9) beni e servizi fruiti sull'Isola Piana ma necessariamente acquistati a Carloforte (ad esempio: i giornali quotidiani).

 

ZOCCOLO DURO
DEI CONSUMI

A CARLOFORTE

 

 

Abbiamo verosimilmente stimato, ma a solo titolo esemplificativo, che nel primo caso ("Ipotesi prezzi alti") il reddito disponibile per la vacanza degli isolani venga speso solo per il 20% all'Isola Piana (il 20% ben rappresenta le spese per i beni di prima necessità e per una cena in pizzeria) e per il restante 80% sia speso a Carloforte (è il caso dell'estate 2001). Nel secondo caso ("Ipotesi prezzi normali") gli isolani spenderebbero sull'Isola Piana almeno l'80% del loro budget delle vacanze, mentre a Carloforte verrebbero fatti acquisti solo per il 20% (beni e servizi non disponibili sull'Isola Piana quali una cena in un particolare ristorante, un souvenir, etc.). La situazione ipotizzata è la seguente:

Destinazione del reddito:

Località

Ipotesi prezzi alti

Ipotesi prezzi normali

Acquisti all'Isola Piana

20%

80%

Acquisti a Carloforte

80%

20%

Totale acquisti

100%

100%

IL REDDITO DISPONIBILE

Ciò premesso occorre quantificare sommariamente il reddito disponibile dalla comunità nell'arco della stagione estiva. Per risolvere questo non facile problema occorre fissare alcuni punti di riferimento: considerate le disponibilità di chi possiede o affitta una casa all'isola, riteniamo poter assumere in Lire 600.000 il budget settimanale di spesa per il vitto di una famiglia media, che ipotizziamo composta di 3 persone; il che equivale ad accettare l'ipotesi di un budget di spesa medio pro-capite di Lire 200.000.

Pertanto abbiamo stimato come segue l'affluenza mensile media sull'isola durante la stagione estiva: in ciascuna delle 4 settimane di ogni mese, dunque, all'Isola Piana erano presenti un certo numero medio di potenziali consumatori. Moltiplicando le presenze medie rilevate in ogni settimana per il numero delle settimane (4) abbiamo ottenuto il numero complessivo di potenziali utenti dei servizi dell'Isola Piana (e di Carloforte). Il calcolo risulta dalla seguente tabella:

Presenze mensili medie all'Isola Piana

Mese

Media persone
per mese (A)

Persone/settimana
in un mese (col. A x 4)

Giugno

150

600

Luglio

400

1.600

Agosto

550

2.200

Settembre

300

1.200

Totali

1.400

5.600

Abbiamo così calcolato una media di 5.600 "Persone/settimana", un indice che conta le presenze settimanali in un modo un po' particolare: se una persona, infatti, soggiorna 3 settimane all'Isola Piana, questo tipo di indice la conteggia 3 volte. Proprio questa particolarità dell'indice ci permette di fare i calcoli che seguono nel modo più semplice possibile.

Come già abbiamo visto, si era ipotizzata una spesa settimanale media pro-capite di Lire 200.000: pertanto, moltiplicando proprio il numero di "Persone/settimana" (5.600) per la spesa settimanale pro-capite (Lire 200.000), otterremo quella che chiameremo "disponibilità di spesa dei villeggianti per la stagione", che costituisce l'ammontare complessivo che spenderanno nell'intera stagione tutti i villeggianti che transiteranno.

L'importo di tale spesa, secondo le nostre ipotesi, potrebbe ammontare a Lire 1.120.000.000 (Lire 200.000 x 5.600) da spendersi interamente all'Isola Piana ed a Carloforte per acquistare prodotti e servizi che, per semplicità, ipotizziamo avere tutti lo stesso prezzo di Lire 10.000. Ne consegue che il numero di prodotti e servizi che dovrebbero essere acquistati nel corso della stagione estiva è di 112.000 unità (Lire 1.120.000.000 : Lire 10.000). Da questo dato potremo far discendere ogni altra considerazione, tenuto conto che, ovviamente, la comunità dei villeggianti ha bisogno di questi 112.000 prodotti e comunque della quantità maggiore possibile.

Sotto il profilo quantitativo i prodotti venduti all'Isola Piana o a Carloforte, in base alle proporzioni 20%-80% formulate nelle due ipotesi "Prezzi alti" e "Prezzi normali" dovrebbero essere teoricamente suddivisi come segue:

Prodotti acquistati

Ipotesi prezzi alti

Ipotesi prezzi normali

Acquisti all'Isola Piana

22.400

89.600

Acquisti a Carloforte

89.600

22.400

Totali

112.000

112.000

A questo punto le nostre ipotesi "Prezzi alti" e "Prezzi normali" devono anche essere meglio specificate numericamente: ovviamente l'ipotesi "Prezzi normali" coincide con il prezzo inizialmente fissato Lire 10.000 per ciascuna unità di prodotto, ovunque esso sia venduto. Per l'ipotesi "Prezzi alti" abbiamo ritenuto significativo (cfr. articolo "Nell'estate 2001 prezzi triplicati all'Isola Piana") un prezzo di Lire 30.000 per i prezzi dell'Isola Piana, mentre quelli di Carloforte rimangono invariati a Lire 10.000 anche in questa ipotesi.

LE SCELTE DEI CONSUMATORI

Se ora moltiplichiamo i prezzi per le quantità acquistate (indicate nella tabella che precede) dovremmo ottenere per ciascuna ipotesi gli incassi dell'Isola Piana e di Carloforte. Proviamo...

Incassi attesi del
Gestore dell'Isola Piana

Ipotesi
prezzi alti

Ipotesi
prezzi normali

Incassi all'Isola Piana

672.000.000

896.000.000

Incassi a Carloforte

896.000.000

224.000.000

Totali

1.568.000.000

1.120.000.000

Come si rileva, mentre l'ipotesi "Prezzi normali" rispetta perfettamente il limite delle disponibilità che abbiamo chiamato "disponibilità di spesa dei villeggianti per la stagione", l'ipotesi "Prezzi alti" sfora abbondantemente tale limite: in questo caso i villeggianti avrebbero dovuto acquistare 22.400 unità di prodotti, per cui se il prezzo fosse stato Lire 10.000 per unità di prodotto i conti sarebbero perfettamente tornati (Lire 10.000 x 22.400 + Lire 896.000.000 = Lire 1.120.000.000); ma in realtà, nell'ipotesi formulata, i gestori dell'Isola Piana praticavano ai villeggianti un prezzo "alto" di Lire 30.000 e non di Lire 10.000!!!

Come si comporteranno in questo caso i villeggianti-consumatori? Essi si rendono conto che sono di fronte a due alternative di scelta:

1) Comprare comunque all'Isola Piana 22.400 unità di prodotti a Lire 30.000 e destinare il resto agli acquisti da fare a Carloforte: in questo modo per la spesa da fare a Carloforte la comunità disporrà di sole Lire 448.000.000 (Lire 1.120.000.000 - Lire 672.000.000, dove Lire 672.000.000 = Lire 30.000 x 22.400) e non della maggior somma che avrebbe desiderato spendere (Lire 896.000.000 come in tabella). Pertanto con il denaro residuo a Carloforte si potranno comprare soltanto 44.800 unità prodotti (Lire 448.000.000 : Lire 10.000). A conti fatti la comunità avrà potuto acquistare 22.400 unità all'Isola Piana 44.800 unità a Carloforte, per un totale di soltanto 67.200 unità di prodotto a fronte di un bisogno effettivo di 112.000 unità.

2) La seconda alternativa è invece più vantaggiosa: la comunità comprerà a Carloforte le 89.600 unità di prodotto spendendo Lire 896.000.000: già con questo unico acquisto vi sarà maggiore soddisfazione rispetto alla prima alternativa che garantiva solo 67.200 unità! Non solo: resteranno anche i soldi per fare un po' di acquisti all'Isola Piana: la residua somma di Lire 224.000.000 (Lire 1.120.000.000 - Lire 896.000.000) permetterà di comprare ulteriori 7.466 unità (Lire 224.000.000 : Lire 30.000) per cui la spesa della comunità per l'estate sarà di 97.066 (7.466+89.600) a fronte di un pur maggiore bisogno effettivo fissato in 112.000 unità di prodotti.

LO SPIAZZAMENTO DEL GESTORE ISOLANO

È chiaro che la comunità intera opterà per la seconda soluzione (97.066 unità) alla prima (67.200 unità), per cui il gestore dei servizi dell'Isola Piana rimarrà addirittura spiazzato perché realizzerà incassi molto minori di quanto aveva previsto (incassato Lire 224.000.000, previsto Lire 672.000.000, cioè 448.000.000 meno del previsto). La situazione cui si perverrà è la seguente:

Incassi effettivi del
Gestore dell'Isola Piana

Ipotesi
prezzi alti

Ipotesi
prezzi normali

Incassi all'Isola Piana

224.000.000

896.000.000

Incassi a Carloforte

896.000.000

224.000.000

Totali

1.120.000.000

1.120.000.000

FACCIAMO I CONTI IN TASCA AL GESTORE

Quale che sia il prezzo praticato all'Isola Piana, dal lato dei costi in entrambe le ipotesi avremo gli stessi importi, salvo gli acquisti all'ingrosso di materie prime ed il trasporto delle stesse (incidente, ad esempio, al 5% sul costo): infatti nell'ipotesi "Prezzi normali" all'isola Piana verranno vendute molte più unità di prodotto (89.600) rispetto a quella a "Prezzi alti" (7.466). Supponiamo, per semplicità, che entrambe le ipotesi il prezzo all'ingrosso di una unità di bene sia di Lire 5.000 (per cui vendendo ogni unità di prodotto a Lire 10.000 vi è un "normale" ricarico del 100%): allora il conto economico del gestore dei servizi dell'Isola Piana sarà circa il seguente:

Costi e Ricavi del
Gestore dell'Isola Piana

Ipotesi
prezzi alti

Ipotesi
prezzi normali

Differenza

Incassi stagionali

224.000.000

896.000.000

-672.000.000

meno:

0

Acquisti

37.335.000

448.000.000

-410.665.000

Costi trasporto

1.866.750

22.400.000

-20.533.250

Personale

250.000.000

250.000.000

0

Locazione

120.000.000

120.000.000

0

Utili dell'esercizio

-185.201.750

55.600.000

-240.801.750

Pertanto, lavorando a "Prezzi normali" il gestore realizzerà un discreto utile, mentre applicando "Prezzi alti" subirà una perdita secca: la differenza tra le due ipotesi può essere quantificata in Lire 240.801.750, che costituiscono il vantaggio che il gestore a "Prezzi alti" avrebbe nel modificare la sua politica in una a "Prezzi normali".

UN APPROCCIO MULTIVARIATO

Resta da esaminare una variabile molto importante che, finora, abbiamo considerato fissa: la variabilità dell'afflusso dei villeggianti da un anno all'altro. Capita spesso che tra le diverse stagioni vi siano ampie oscillazioni in tal senso, per cui è interessante verificare cosa accadrebbe se in un certo anno all'Isola Piana venisse più o meno gente del solito. Abbiamo rifatto i conti con gli stessi criteri e parametri ed abbiamo rilevato quanto segue:

Presenze rispetto
alla media

Ipotesi
prezzi alti

Ipotesi
prezzi normali

Differenza

-30%

-240.000.000

-72.000.000

+168.000.000

-20%

-222.000.000

-29.000.000

+193.000.000

-10%

-203.000.000

-13.000.000

+190.000.000

Media

-185.000.000

55.000.000

+240.000.000

+10%

-166.000.000

98.000.000

+264.000.000

+20%

-148.000.000

140.000.000

+288.000.000

+30%

-130.000.000

183.000.000

+313.000.000

Come è possibile vedere l'ipotesi "Prezzi alti" conduce sempre ad una perdita, anche se la stagione dovesse registrare un afflusso straordinario (+30%), mentre l'ipotesi "Prezzi normali" porta al limite solo lievi perdite solo in stagioni di scarsa affluenza. In ogni caso tra le due ipotesi quella a "Prezzi normali" è sempre l'unica vincente.

Z.C.

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