Cardinale Giulio Raimondo Mazzarino
14 luglio 1602 -
09 marzo 1661
Istituzione Casa Museo "G. R. Mazzarino"
Il
giorno 14 luglio 1602 - Giulio Raimondo figlio del Signor Pietro Mazzarino
Palermitano e della di lui moglie signora Ortenzia è stato battezzato da me don
Pasquale Pippo e lo tenne al sacro fonte battesimale l'ostetrica Cristina.
Queste parole si trovano scritte in latino in un registro dei Battezzati della
cattedrale S. Maria delle Grazie di Pescina (L'Aquila), sorprendentemente
salvatosi dalla distruzione toccata a tanti altri documenti, che oggi farebbero
la gioia degli studiosi di storia locale. Anzi, per essere più precisi, il
registro che contiene gli atti di battesimo amministrati in quella chiesa dal
1601 al 1613 ancora c'è, ma il foglio n.13, che conteneva l'atto di battesimo
di Mazzarino, è scomparso. Si conosce tuttavia di esso una copia autentica
trascritta dal Canonico curato Giacomo Migliori del 23 maggio 1661 e
sottoscritta dal notaio Giovanni Antonio De Lucis il 24 maggio 1661. Il
cardinale Mazzarino, uno dei più illustri personaggi della storia europea
moderna, primo ministro di Luigi XIV re di Francia, è nato, dunque, a Pescina.
Il padre, Pietro, era oriundo della Sicilia ed era emigrato a Roma, forse su
invito di uno zio gesuita e letterato. Egli si era fatto strada con l'ingegno
del bravo amministratore, riuscendo a farsi benvolere dalla famiglia Colonna,
che, a quel tempo, faceva parte della più potente nobiltà romana. Pietro aveva
sposato Ortenzia Buffalini, originaria dell'Umbria, anch'essa venuta a Roma con
la famiglia e gravitante nell'orbita dei Colonna; era anche figlioccia del
connestabile di Napoli, don Filippo. Un fratello d’Ortenzia aveva dei benefici
ecclesiastici nel territorio di Pescina e qui soleva mandare il cognato Pietro
per l'amministrazione dei suoi beni. Fu appunto durante uno di questi soggiorni
a Pescina che venne alla luce il primogenito di Pietro e Ortenzia, Giulio
Raimondo. Il caso che l'illustre personaggio sia nato a Pescina non sembra del
tutto fortuito. Infatti, i coniugi Mazzarino a Pescina disponevano anche di una
casa, di cui si può ancora vedere qualche muro e la loggia, e i loro viaggi nel
centro marsicano, specialmente durante l'estate, dovevano essere frequenti. Ciò
è stato confermato da una scoperta recente - dovuta alle ricerche della
studiosa francese Mme Madeleine Laurain-Portemer e della segretaria della «Casa-Museo
Mazzarino» di Pescina, Maria Pia Quattrociocchi - che ha portato a ritrovare
sullo stesso registro dei battesimi della cattedrale di Santa Maria delle Grazie
l'atto di nascita di un altro dei fratelli del famoso Primo Ministro,
Alessandro, battezzato il 1° settembre 1605 dallo stesso prete don Pasquale
Pippo: Alessandro, poi, diventerà arcivescovo d’Aix e, siccome era entrato
nell'ordine dei Domenicani, aveva preso il nome di Michele. A Pescina, pertanto,
Pietro Mazzarino veniva quasi tutti gli anni, in estate, per ragioni di lavoro,
e vi portava spesso la famiglia in villeggiatura. Non è superfluo al riguardo
ricordare che la Marsica è stata sempre una mèta di villeggiatura estiva per i
romani, e non solo nei tempi moderni, ma anche nell'antichità imperiale e
repubblicana, come ampiamente hanno documentato gli storici. Pescina, all'inizio
del secolo XVII, era il centro più importante della zona, contava intorno ai
tremila abitanti e si affacciava, dalla parte dell'oriente, sul lago Fucino, di
cui si ammirava uno scorcio incantevole. Ai piedi delle rocce sulle quali la
cittadina sorgeva, scorreva l'unico affluente di quel lago, il fiume Giovenco,
ricco di trote e d’altri pesci d'acqua dolce. A Pescina, nel 1580, era stata
ufficialmente trasferita la sede vescovile dei Marsi, che prima si trovava a
Marsia (oggi San Benedetto dei Marsi), ed era stata avviata dal vescovo Matteo
Colli l'attuazione delle riforme deliberate nel Concilio di Trento; la diocesi
comprendeva settanta parrocchie e diverse case religiose.
Un
particolare curioso è ricordato da tutti i biografi di Giulio Mazzarino. Il
bambino, al momento della nascita, presentava, ben evidenti, due denti già
messi e sviluppati. Il fatto era ritenuto segno che qualche cosa di
straordinario attendesse nella vita il neonato. A Giulio, quando sarà divenuto
cardinale e primo ministro, non dispiacerà scherzare su questo insolito
presagio.
Sintesi
cronologica della vita di Mazzarino
14
luglio 1602: Giulio Raimondo Mazzarino nasce a Pescina (L'Aquila) da Pietro e da
Ortenzia Bufalini. Il padre è palermitano e la madre è dell'Umbria; si sono
conosciuti a Roma a servizio della famiglia Colonna. A Pescina - allora sede
vescovile dei Marsi - Pietro viene durante l'estate per amministrare i benefici
di un cognato. E qui il 1° settembre 1605 nasce anche un altro figlio dei
Mazzarino, Alessadro, che sarà domenicano e arcivescovo d’Aix.
1602-1618:
Mazzarino trascorre la fanciullezza e l'adolescenza a Roma. Frequenta il
Collegio Romano dei Gesuiti con i giovani dell'aristocrazia romana. Diventa
amico intimo di Girolamo Colonna, ed è un protetto della potente famiglia.
1619-1621:
Mazzarino accompagna a Madrid Girolamo Colonna e vive la prima seria avventura
sentimentale con la figlia di un notaio della città spagnola.
1625-1626:
Mazzarino si arruola nell'esercito pontificio per la campagna militare in
Valtellina, dove si stanno giuocando gli interessi delle due grandi potenze di
allora, la Spagna e la Francia. Ottiene il grado di capitano.
1628:
Mazzarino si laurea in utroque, cioè in diritto ecclesiastico e civile.
1629-1630:
Prima importante missione diplomatica di Mazzarino a servizio del papa Urbano
VIII per evitare lo scontro degli eserciti spagnolo e francese nel Monferrato.
26
ottobre 1630: Primo successo di Mazzarino, che lo rende famoso in tutta Europa:
dopo aver fatto firmare la tregua fra gli eserciti francese, spagnuolo e
piemontese, egli riesce a bloccare la battaglia che stava per cominciare sotto
le mura della città di Casale, e intraprende una serie di negoziazioni che
porteranno poi al trattato di Cherasco nell'aprile
1631:
Mazzarino si orienta a favore della politica francese. Conosce Richelieu, ne
comprende e condivide la politica, e si lascia attirare nell'orbita del grande
Primo Ministro.
1632-1636:
Mazzarino compie diverse missioni diplomatiche e si reca ripetutamente in
Francia. Si lega sempre di più alla corte e al governo di Luigi XIII e di
Richelieu.
17
dicembre 1638: Al posto di Padre Joseph morente, di cui Richelieu appoggiava la
candidatura al cardinalato, Mazzarino è sostenuto da Richelieu in nome del Re
di Francia per ricevere la cappa magna.
3
gennaio 1640: Mazzarino si stabilisce definitivamente a Parigi. Da questo
momento non farà più ritorno in Italia.
6
dicembre 1641: Mazzarino viene nominato cardinale su richiesta di Luigi XIII e
per le insistenze di Richelieu, ma non andrà mai a Roma per ricevere il
<<cappello cardinalizio>>.
4
dicembre 1642: Muore Richelieu e Mazzarino è nominato primo ministro da Luigi
XIII.
14
maggio 1643: Muore Luigi XIII e Mazzarino entra nel « Consiglio di Reggenza ».
E’ il consigliere fidato e confidente della reggente Anna d'Austria. La sua
influenza e i successi che ottiene in politica e in diplomazia, molto
applauditi, sono sempre più criticati ed incompresi da parte dei nobili e dei
giudici parlamentari, desiderosi della fine della guerra
in qualunque modo.
1643-1648:
Congresso di Westfalia, condotto con straordinaria abilità da Mazzarino. Nello
stesso periodo Mazzarino favorisce da mecenate gli ambienti culturali e
artistici francesi. Introduce in Francia l'« Opera italiana », e fonda la
prima biblioteca aperta al pubblico, oltre a creare una delle più famose
gallerie d'arte.
1648-1653:
Il Parlamento, alcuni ambienti nobiliari, militari e clericali francesi si
oppongono apertamente a Mazzarino, contestandolo come straniero e dando origine
al movimento contro di lui, noto con l'appellativo di « Fronda ».
6
febbraio 1651: Mazzarino, attaccato dal partito frondista, è costretto a
fuggire da Parigi. Ripara a Brùhl. Egli intanto continua a mantenere con la
regina Anna d'Austria strette relazioni epistolari e a dirigerne la politica.
5
settembre 1651: Luigi XIV entra nella maggiore età. Mazzarino prepara il suo
ritorno in Francia, ma i nobili e i giudici parlamentari emettono un mandato di
proscrizione contro di lui e ordinano la vendita della sua biblioteca al fine di
costituire una taglia di 50.000 franchi per la sua cattura.
Gennaio
1652: Avendo Luigi XIV - contro le decisioni del parlamento di Parigi e dei
nobili - dato l'ordine del libero passaggio di Mazzarino sul suolo francese, il
Cardinale rientra in Francia.
1652-1653:
La guerra civile - il partito frondista da una parte; Mazzarino, il Re, la
Regina e quelli che sono rimasti fedeli dall'altra - imperversa a Parigi e in
altre regioni della Francia. Il Cardinale si sposta da un luogo all'altro,
seguito spesso dal Re, da Anna d'Austria e dalla corte, per sedare i focolai di
rivolta. I suoi più accaniti avversari sono il Principe di Condé, il Duca d'Orléans,
il Cardinale di Retz, la Gande Mademoiselle Anna Maria di Montpensier.
3
febbraio 1653: Mazzarino rientra a Parigi accolto dal Re e dalla corte,
applaudito dal popolo e adulato perfino da ex frondisti.
1653-1654:
Mazzarino affronta l'affaire giansenista, evitando un'altra lacerazione nella
vita francese, originata da questioni religiose.
1655-1657:
Mazzarino riprende, da primo ministro del Re Sole, la politica della monarchia
assoluta all'interno e di supremazia francese all'estero; favorisce anche il
risveglio delle attività culturali
Novembre
1658 - novembre 1659: Dopo un anno di trattative, il « Trattato dei Pirenei »
tra la Francia e la Spagna, capolavoro diplomatico di Mazzarino, consacra il
successo completo della politica francese e il definitivo tramonto della Spagna.
9
luglio 1660: Luigi XIV sposa l'Infanta di Spagna, Maria Teresa d'Austria, in
applicazione del trattato.
8
febbraio 1661: Mazzarino, gravemente ammalato, si fa portare a Vincennes.
3-7
marzo 1661: Mazzarino redige il testamento. Diciotto diamanti sono donati alla
corona di Francia. Due milioni di lire vengono destinati alla fondazione del «
Collegio delle Quattro Nazioni», a cui viene annessa la biblioteca di 50.000
volumi.
9
marzo 1661: Giulio Raimondo Mazzarino, Cardinale, Primo Ministro del Re di
Francia, muore dopo aver dato le sue ultime raccomandazioni politiche a Luigi
XIV.
La sua fama raggiunge
vette raramente accordate ad un essere umano.
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