Pescina e la sua cultura musicale

“La Leonessa d’Abruzzo”

  La Banda di Pescina è una delle Bande più antiche d'Abruzzo. Già nel XVIII secolo in paese esisteva una “Paranzella”; più che un complesso di girovaghi era una vera e propria stabile “Filarmonica" .

1801 - nasce la denominazione di “Banda di Pescina”, con il relativo sussidio da parte del Comune. In vari periodi dell’epoca, la banda si esibì nelle Romagne e in quello che allora era il Lombardo-Veneto, impressionando per la solidità degli effetti musicali; i milanesi per vari decenni la richiamarono per numerose serie di concerti.

Un primo maestro dell’epoca di cui si è a conoscenza: Antonio Di Janni

1892 - la “Banda di Pescina” vantava un organico di 40 elementi e si esibisce ai festeggiamenti   organizzati in occasione delle nozze d’argento del Re Umberto I  e Margherita di Savoia.

1906 - sotto la direzione del M° Vincenzo Ferrara fu raggiunta una delle più prestigiose formazioni  del complesso, (ed è in questo periodo che la Banda guadagna, per la robustezza dei suoi fiati, l’appellativo di “Leonessa d'Abruzzo”)  ed è protagonista di applaudite esibizioni a Milano  e per due mesi  a Napoli   presso il “Caffè Gambrinus”.

1900/1901 - in questi anni la “Leonessa d’Abruzzo” è protagonista di una applaudita tournèe all’estero esibendosi in Germania, Francia e Svezia.

1912 - il M° Vincenzo Ferrara porta la Banda di Pescina ad un trionfo nell’ambito di un concorso bandistico tenutosi a Napoli. La “Leonessa” si aggiudica il primo posto assoluto eseguendo un repertorio stupendo e particolarmente difficoltoso nel quale figuravano, tra gli altri brani, l’Otello di Verdi - che oggi si pensa non sia eseguibile dall’organico bandistico - ed una Traviata eccezionalmente curata, classificandosi prima davanti alla “Banda Municipale di Venezia”, considerata la più importante nella tradizione musicale italiana.Tante altre volte richiamata per concerti presso il “Caffè Gambrinus” di Napoli.

1915/18 - superati i periodi gravosi del terremoto della Marsica del 13 gennaio 1915 e la grande guerra, raggiungeva nuovamente l'apice sotto la direzione del  Maestro Olindo Iannucci che poté avvalersi di 50 elementi, con validissimi solisti tra cui i  “Turchi” a  Iannucci successe il Maestro Paolo Riverso.

1923 - raggiungeva ancora l’apice con il M° Olindo Iannucci con un organico di 50 elementi e validissimi solisti tra cui i Turchi, leggendarie “cornette” della storia musicale abruzzese. Con il subentrante maestro Paolo Riverso non vi sono elementi di programmazione e dell’attività svolta nell’epoca.

1927 -  ebbe un direttore napoletano, Luigi Guarini, anche di lui non si è a conoscenza della  programmazione e dell’attività svolta.

1928 - un illustre maestro salì sul podio a dirigere la “Leonessa d’Abruzzo”, il M° Francesco   Parazzitti, dopo circa due anni il M° Franco Donatelli passò a dirigere per molti anni la  “Leonessa”  legandosi molto alla cittadina marsicana, rimane a dirigere fino all’anno 1936, subentrarono poi:  Benedetto Mercaldo, e Striani.

1929/1936 - non vi sono notizie. 

1937/1940 - vi fu un ritorno del maestro Striani.

1946  -  la “Leonessa d’Abruzzo” nuovamente in attività: si riforma con il maestro Franco Donatelli    e parteciperà ad una tournèe  in tutto il mondo, al Donatelli subentrò maestro Di Benedetto. Numerosi gli avvicendamenti dei maestri e direttori ma la continuità del livello artistico della “Banda di Pescina” è stato sempre elevato sia per l’organico come per i solisti di primo livello.

1950  -  Sul principio degli anni ’50 Giovanni Turchi, reduce da tournèe in tutto il mondo con bande ed orchestre internazionali, allestisce una grande formazione che conta ben 70 elementi. Alla sagra delle Bande Musicali di Sulmona del 1956 partecipano undici bande dell’Abruzzo a grande organico, il maestro Giovanni Turchi  è presente con il “Concerto di Pescina” e fu questa l’ultima folgorante apparizione della banda pescinese che continuerà a sopravvivere, seppur con interruzioni sempre più frequenti, grazie alla passione di Cladinoro Turchi, il quale manteneva un organico di 40 elementi per la continuità della leggenda musicale della “Leonessa d’Abruzzo”.

1986 - Una tradizione ereditata dal Circolo “Musicale Banda” “Leoncini d'Abruzzo” che seguendo le orme della celeberrima “Leonessa d’Abruzzo” hanno portato in molte città  d'Italia e d'Europa la gioia, la tradizione e le musiche dei più noti autori. Un particolare successo è stato ottenuto nel concorso nazionale per bande svoltosi a L'Aquila, dove i “Leoncini d'Abruzzo" hanno saputo far riemergere i caratteri della madre Banda. Altri elogi sono stati inviati da varie Giunte di Amministrazioni Comunali. In particolar modo è da ricordare una testimonianza del Maestro Severino Gazzelloni, avendo anche lui suonato nella “Banda di Pescina”, nel 1989 così si espresse: “Ai ragazzi del complesso bandistico “Leoncini d’Abruzzo” in ricordo della grande banda che fu di Pescina e che portò in buona parte d’Italia e d’Europa il nome di questa città! Con gli auguri più belli per voi “Leoncini” Severino Gazzelloni”.  Il nuovo “Circolo Musicale” è formato da circa 40 ragazzi ed è sorto sotto la guida del Maestro Ezio Di Luzio. Da anni la Banda viene diretta da giovanissimi maestri quali: Corrado Lambona, Paolo Alfano, Giampiero Barile, con i quali ha riscosso molto successo. Nel progredire degli anni il complesso bandistico è riuscito ad ampliare la sua cultura musicale sia per il gran numero di ragazzi che frequentano il Conservatorio di Musica, sia per la tenacia e la costanza dei giovani maestri. Il loro repertorio spazia da marce militari a quelle sinfoniche, da brani sinfonici a vere e proprie sinfonie, da brani moderni e vivaci a quelli che entrano proprio nel vivo dello swing. 

 

Da Napoli Mondana Settimanale

31 Luglio 1914

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  """"Suona da qualche sera, al nostro aristocratico "Caffè Gambrinus" la notissima banda di Pescina che già altre volte è stata fra noi e che ha ritrovato le generali simpatie, ha avuto riconfermato il più completo successo. La perfetta organizzazione, l'affiatamento completo dei quaranta professori che la compongono nonché la solerzia dell'instancabile direttore Vincenzo Ferrara, giustificano la fama di cui gode la Banda, il successo che ottiene ovunque le simpatie e gli applausi che largamente raccoglie anche qui da noi. Ed il maestro Ferrara, che con vero amore di arte ha saputo raccogliere e mettere in valore, nella sua banda, tanti preziosi elementi, oltre che la nostra lode merita la nostra sincera ammirazione. Così nella scelta dei pezzi come nell'esecuzione inappuntabile di essi emerge chiaro la potenza comprensiva e della tecnica che possiede ciascun componente la banda. Come pure è degno di nota l'intelligente cooperazione e la padronanza artistica degli strumenti da parte dei valorosi solisti. Ed è perciò che ci piace registrare a titolo di omaggio, i nomi dei valorosi solisti che dalle nostre informazioni sono i seguenti: Turchi Amedeo, clarino; Donnarumma Vincenzo, cornetta; Calabrese Giuseppe, Trombone; Francescone Domenico, bombardino; ed altri dei quali ci sfuggono i nomi. La banda di Pescina fra l'altro, è stata costantemente festeggiata, riportando un vero successo nell'esecuzione della 2^ Rapsodia Ungherese, nella Valkiria, nell' Otello nel Faust, nell'Africana, nel Rigoletto, nonché in tutte le belle e graziose composizioni del Direttore della Banda M° Ferrara, che si è dimostrato un compositore geniale ed impeccabile. All'intera banda vada il nostro plauso e l'augurio di vederla spesso nella nostra città per poter registrare sempre nuovi trionfi.""""   

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