CHARLES MESSIER (Badonvillier in Lorena, 26 giugno 1730 - Parigi, 12 aprile 1817) -Soprannominato da Luigi XV "Il furetto delle comete". -A 14 anni appare in cielo una grande cometa a 6 code e si interessa all'astronomia. -1751: a Parigi trova impiego presso l'astronomo della Marina Delisle e il suo primo lavoro è quello di copiare una grande mappa della Cina. -Entra all'Osservatorio dell'Hotel de Cluny dal signor Libour, segretario di Delisle e Libour gli insegna il mestiere. -1757: osserva la cometa di Halley. Inoltre lo stesso anno scrive un rapporto su M32. -1758: scopre una macchia nel Toro e comprende che la macchia è fissa e non può quindi essere una cometa ma una nebulosa. Quindi ne misura la posizione e tale oggetto diventa M1. -1763: scopre la sua I cometa e un 'altra la scoprirà l'anno seguente. -1769: pubblica la I versione del suo "Catalogo". -1779: solo in quest'anno viene ufficialmente eletto astronomo della Marina. -Tra il 1758 e il 1801 delle 44 comete scoperte, ben 19 comete furono scoperte da Messier a da Méchain, collega e amico del Messier. -Egli utilizzò molti telescopi: e il suo strumento preferito era un riflettore gregoriano di 9,7 metri di lunghezza focale, con una apertura di 15 cm a 104 ingrandimenti, che corrisponde ad una apertura effettiva di un odierno rifrattore da 9 cm. I riflettori dell'epoca avevano un potere di raccolta della luce molto limitato, soprattutto perché gli specchi erano di metallo riflettente, solo nel 1850 saranno utilizzati gli specchi di vetro. Pare inoltre che non esistevano oculari intercambiabili.
CATALOGO MESSIER Dei 110 oggetti Messier (ma
sono 107, poiché: M40 è una stella doppia, M73 non è una nebulosa ma in realtà è un
gruppetto di 4 deboli stelle casualmente vicine tra loro di mag.10 e 12, infine M102 è
una replica errata di M101) diversi se ne possono vedere con un binocolo, molti con un
rifrattore da 80 mm e quasi tutti con un riflettore da 150 mm. M110, ultimo oggetto, è la
galassia NGC205.
Nota sull'emisfero australe L'esplorazione astronomica dell'emisfero australe fu iniziata dal navigatore olandese Pieter Dirckszoon Keiser (Petrus Theodorus) nel 1595. A lui si deve la creazione di 12 nuove costellazioni australi, poi accolte da Bayer nella sua "Uranometria". Altri contributi fondamentali a una prima conoscenza del cielo australe vennero da Edmund Halley, che organizzò nel 1676 un'apposita spedizione all'isola di Sant'Elena, e dal francese Lacaille, che nel 1752 catalogò 10.000 stelle e ideò 14 nuove costellazioni scrutando il cielo da Table Mountain, vicino al capo di Buona Speranza, con un modesto telescopio con un obiettivo da 1,5 cm, con 8 ingrandimenti e 67 cm di lunghezza focale.
Catalogazione Il primo
catalogo compilato mediante il telescopio fu quello di 341 stelle australi, redatto da
Halley all'isola di Sant'elena negli anni 1677-78. Il più esteso è la "Bonner
Durchmusterung" (BD), tuttora largamente usato contenente tutte le stelle a nord di
-2°, più brillanti della magnitudine 9,2 e molte altre sino intorno a magnitudine 10,5.
Quest'opera, estesa poi sino alla declinazione -23°, fu opera di Argelander e Schonfeld e
si protrasse dal 1852 al 1884. Il catalogo e il corrispondente Atlante contengono un
totale di 457.848 stelle, tutte osservate e misurate una per una. Gli astronomi hanno soprattutto a loro disposizione:
Un ultimo atlante è l'"Atlas coeli" dell'astronomo cecoslovacco A.Becvar, unitamente all' "Atlas coeli catalogue", è di semplice consultazione e basso costo, ugualmente usato da astronomi professionisti e non. Esistono poi molti altri cataloghi specializzati: per le stelle doppie, variabili, stelle infrarosse, sorgenti radio, sorgenti X. |
BIBLIOGRAFIA: M.Rigutti, Cento miliardi di stelle, Giunti, 1995. P.Bianucci e W.Ferreri, Atlante dell'Universo, Utet, 1997. J.Herrmann, Atlante di Astronomia, Sperling & Kupfer, 1992. G.Vanin, Atlante fotografico dell'Universo, Mondadori, 1995. I.Ridpath e W.Tirion, Guida delle stelle e dei pianeti, Muzzio, 1988. W.Ferreri, Come osservare il cielo, Il Castello, 1996. P.Bianucci, Stella per stella, Giunti, 1997. Colin A.Ronan, L’Universo, Mondadori, 1991. Voce "Galassia", Enciclopedia Treccani delle Scienze fisiche. [ Materiale raccolto da Pietro Musilli - Roma 1997 ] |