LE CARTE DA GIOCO

 Le carte da gioco sono vecchie di quasi mille anni e sono documento di costumi, gusti, fatti storici. Nate in Oriente, forse per uso divinatorio, in Cina o in India, le carte da gioco furono introdotte in Europa con ogni probabilità dagli Arabi in Spagna nel 1300, tanto è vero che ancor oggi gli Spagnoli le chiamano NAIPES, parola araba (la'ib) che significa gioco, da noi ribattezzate NAIBI. In Italia compaiono nello stesso periodo di tempo a Firenze e Viterbo, mentre contemporaneamente le conoscono in Francia, Belgio, Germania. In quest'ultima sarà il gioco degli scacchi a suggerire combinazioni e regole.

 Le prime carte apparvero (sec.XIV e XV) di grande formato (19x12) e riccamente miniate. Nel 1470 il Mantegna avrebbe illustrato una serie di NAIBI fanciulleschi di rara bellezza, concepiti in 5 gruppi numerati di 10 carte ciascuno raffiguranti muse, scienze, virtù, pianeti ed altro. Poi fu la volta di numerose e svariate figure (umane, di uccelli, di emblemi, di fiori) e vi furono anche carte di forma rotonda, stupendamente disegnate o dipinte, o popolare con bastoni, coppe, cuori, campanelli, foglie, ghiande, ecc. Nel 1600 vengono importate le carte francesci che avranno la definitiva prevalenza.

In Francia, cuori-quadri-fiori-picche furono i semi conosciuti in pricipio, ma contemporaneamente si sviluppò la carta satirica, soprattutto politica come nel '500, dove si vede il Re Enrico III col ventaglio e la regina con lo scettro; o le carte ispirate alla Rivoluzione Francese, nelle quali la corona del re e della regina è sostituita col berretto frigio.

 

 In Italia le attuali carte derivano dai tarocchi veneziani del 1400. I semi erano già allora DENARI-COPPE-BASTONI-SPADE che sarebbero stati i simboli delle classi dei commercianti, degli ecclesiastici, degli agricoltori e dei guerrieri. Si notavano le figure IL FOLLE, IL BAGATTO, LA PAPESSA, LA GIUSTIZIA, L'IMPERATORE, L'IMPERATRICE, L'INNAMORATO, L'EREMITA, LA RUOTA DELLA FORTUNA, IL DIAVOLO, IL SOLE, LA LUNA, LE STESSE, ecc.

L'origine dei tarocchi è anch'essa da ricollegarsi con i naibi importati in Spagna dagli Arabi. Famosi i TAROCCHI DI CARLO VI, nel 1300, dipinti su fondo oro e orlati d'argento. Sono 17 carte custodite nella Biblioteca Nazionale di Parigi.

 

 Ben presto le carte si usarono per altri scopi, oltre a quello del gioco, e si tentò perfino di utilizzare a scopo didattico. Per Luigi XIV, re di Francia furono riprodotte carte con soggetti storici e geografici; nel 1700 si composero carte musicali con note per flauto e canto, a Vienna una serie sui valzer; in Germania per insegnare il latino.

 

 

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