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:: Bocephus King - Growin' Up in Public

Bocephus King volta pagina e lo fa con la convinzione di inseguire una strada tutta in salita, libero di sbagliare. E' la sua strada, sono le sue scelte, che ha cercato con la tenacia e la spavalderia che fin dagli esordi ha contraddistinto la sua musica. Un talento che ha fatto presto ad imporsi: se l'Europa, come spesso è accaduto in questi anni, è diventata la patria di tanti songwriters, Bocephus prova ora ad imporre il suo nome anche in patria, con una produzione ed un respiro più moderni ed internazionali. Abbiamo già sottolineato le nostre perplessità e soprattutto le paure che si possa perdere in progetti troppo ambiziosi. In ogni caso, sotto le nuove contraddittorie vesti di All The Children Believe in Heaven, si celano le canzoni di sempre, che non vediamo l'ora di mettere alla prova nella dimensione dal vivo, con una band rivoluzinata e vecchi amici da ritrovare. Questo è il frutto di una lunga intervista in cui il King spiega le sue motivazioni e lancia qualche frecciata
(di Fabio Cerbone)

>> Recensione di All The Children Believe in Heaven

www.bocephusking.com


L'intervista

Raccontami cosa è accaduto dall'uscita del tuo ultimo disco con la New West: come mai hai cambiato etichetta ed hai atteso tre lunghi anni per uscire con del materiale nuovo?

In realtà The Blue Sickness non era propriamente uscito per la New West. Non avevano pagato nulla per la sua realizzazione, semplicemente lo distribuivano perchè ero in debito con loro per via di A Small Good Thing. La Tonic è la mia vera etichetta e pubblico con loro anche in Europa.
Ci è voluto un po' di tempo perché uscisse il nuovo disco, questo è vero. Ho dovuto raccimolare i soldi per inciderlo e avevo ancora dei problemi di natura legale con la New West. Ho dovuto anche provare molti musicisti per formare una nuova big band: i Rigalattos hanno preferito tornare alle loro vite di tutti i giorni e come puoi immaginare non era facile sostituirli, ci ho messo un po' per trovare la gente giusta. Ci sono molti musicisti di impostazione alternative-country in giro, ma non sono quello che cercavo. Questo tipo di musica sta diventando molto popolare da queste parti e questo porta con se un mucchio di gentaglia che vuole salire sul palco come dei cowboys. Tutto questo è strettamente legato tanto con il nuovo sound che andavo cercando quanto con la voglia che avevo di allontanarmi il più possibile da certi cliches. Volevo vedere se le mie storie potevano funzionare all'interno di atmosfere con meno nostalgia e se anche la gente si poteva riconoscere in tutto ciò. Per adesso credo stia funzionando

A livello istintivo, la prima cosa che mi ha colpito nel nuovo disco è stata la copertina un po' fuori del comune: quale è il suo significato?

La copertina è presa da una vecchia marca di sigarette di Shangai, mentre il titolo richiamava per me un vecchio film di Korosawa. Il disco possiede questo mix di vecchi e nuovi suoni e sentivo delle affinità con molta cultura asiatica, dove vecchio e nuovo coesistono naturalmente. Volevo quindi riflettere questo concetto di suoni differenti uniti insieme, ovviamente in un modo che risultasse positivo

Anche il titolo è decisamente interessante: vuole essere una dichiarazione ironica?

All Children Believe in Heaven è una frase tipica di Keruak, significa cose differenti a seconda delle persone. Ho inserito una citazione di Hunter S. Thompson all'interno del cd proprio per spiegare una delle cose che significa per me. Gli anni sessanta in America sono stati un periodo strano, molte persone nutrivano una fede incondizionata in cose che sono fallite e li hanno lasciati sperduti per sempre. La fede è una cosa positiva: i bambini nascono credendo nella bontà ed è poi questa dura vita che ci priva di questo sentimento. Immagino che il titolo stia a ricordare alla gente tutto questo. Questa gente e molti altri vecchi fantasmi degli anni sessanta credevano in qualcosa e questa fede era sincera, anche se il sogno americano è andato fuori controllo e ha schiacciato tutto lungo la sua strada- la musica, i film, i libri, queste opere sopravvivono al tempo e ci ricordano che la vita è un fatto positivo

Il tuo stile resta assolutamente particolare, ma il suono sembra essere cambiato, con l'aggiunta di samples e arragiamenti più moderni. A volte ho avuto l'impressione che fosse fin troppo confuso. Perchè hai deciso questo cambio di direzione?

Ho già accennato in precedenza alle ragioni di questi cambiamenti. Per aggiungere qualcosa posso dirti che non ho mai voluto assomigliare agli altri songwriters, voglio crescere. A qualcuno queste idee possono sembrare degli errori, ma gli errori sono la parte più importante della crescita. C'è un sacco di musica manipolata e di scarsa qualità che passa per roots music, ma è artefatta tanto quanto un disco di Britney Spears, forse anche di più. La popolarità di questa musica ha fatto sparire molte rock stars da copertina, con la sola differenza però che adesso si vestono e suonano come Gram Parsons invece che i Def Leppard. Pensa a Ryan Adams: tutte pose e poca sostanza. Sto facendo del mio meglio per uscire da queste categorie: mi rendo conto del rischio di questa scelta sulle persona che apprezzano quel genere di musica, ma debo seguire quello che dice il mio cuore o mentirei a tutti

Quanto ha influito su questi cambiamenti il fatto di avere sostituito gran parte dei musicisti della tua band?

In realtà non ci sono molti membri della nuova band sul disco. Ho suonato personalmente o con Paul Rigby gran parte delle chitarre. Mi sono ispirato a JJ Cale, un sacco di strane sonorità moderne e vecchie chitarre slide, molto groove con un suono che devi alzare a tutto volume, qualcosa che devi ascoltare durante un lungo viaggio. Per esempio St. Hallelujah deve essere pensata come una autostrada americana, lunga e ripetitiva, ma piena di cose interessanti. Queste idee era più facili da realizzare con poche persone piuttosto che spendere soldi in uno studio e spiegarle ad una band

Ti va però di raccontarmi qualcosa di questa separazione con i vecchi compagni dei Rigalattos?

È stata dura, ma guardando la cosa con distacco, è stata la scelta migliore. Stare in tour per troppo tempo può realmente tirare fuori il lato peggiore di ogni persona. Prendi brutte abitudini e cattive maniere e diventa una cosa strana. Quel poco di successo ottenuto dopo anni di nulla è stato per me più semplice da sopportare, dato che giravo in tour da quando ero un ragazzo. Può veramente distruggere la vita di chi non è abituato a tutto ciò: il segreto è trovare della gente che sia appassionata abbastanza e non sia completamente pazza per infilarsi in un furgone e guidare a lungo per guadagnare pochi soldi. È dura

Immagino che la presenza alla produzione di John Sheep abbia influenzato queste nuove scelte: sei soddisfatto della collaborazione con lui?

John è stato di grande aiuto, più che altro nel rendere effettive alcune grandi idee che avevo. Sono stato un grande fan degli Who degli anni settanta, quelli di "Won't Get Fooled Again" o "Baba O'Reilly" and anche "Eminence Front" degli anni 80. Volevo inserire grandi suoni elettronici in una sorta di direzione alla JJ Cale o Dire Straits. John è un mago della registrazione e conosce molti trucchi. Mi immaginavo un incontro tra Phil Spector e Daniel Lanois con parti sovrapposte in ogni canzone e John ha spesso dato un senso a queste mie ambizioni

Credo che le liriche siano uno degli aspetti più affascinanti del tuo lavoro, in questo disco in particolare sembrano avere una forte rilevanza: c'è qualcosa che le unisce tutte?

Fede, speranza, perdita e amore. Andare avanti; lottare; lasciar passare. E poi Hollywood, Dio e il Diavolo, sai, quel diavolo che non accetti; ammazzare il tempo e sperare di aver salvato il tempo che hai perduto

Mi hanno colpito soprattutto Goodnight Forever M.C. and Jesus the Bookie: si presentano con testi un po' visionari. Cosa ti ha ispirato a scriverle?

La cultura americana, i suoi aspetti migliori e anche le cose peggiori, attualmente è la cosa che mi ispira di più. Sono stato affascinato e nello stesso tempo ho provato repulsione per l'America sin da quando ero bambino. Il mito di questa strana sacra discarica e la bellezza della sua spazzatura. Ci rende tutti curiosi

Quali sono a questo punto le tue influenze letterarie? Da quello che mi racconti dai l'impressione di essere un grande appassionato di letteratura...

Kerouak, John Steinbeck, Hunter S. Thompson e Raymond Carver sono quelli più importanti. Le loro opere mi fanno da guida più di qualsiasi altra cosa. Aiutano a dare un senso a certe speranze, è come se le loro parole avessero strappato molte anime perse dai cornicioni di qualche grattacielo pochi secondi prima di saltare nel vuoto. Raccontano tutti storie differenti fra loro ma alla fine è come se fosse una storia unica. Ci fanno capire tutto questo e spesso con il costo della loro stessa felicità, ma…hai preso il biglietto ed ora fai la corsa

Sei riuscito ad essere apprezzato molto qui in Europa: come è invece la situazione negli States e in Canada? Hai trovato un seguito anche dalle tue parti?

Molto di più adesso che un tempo. Il nuovo disco sta ottenendo, per ragioni che non conosco, molta più attenzione degli altri. È uno strano business: probabilmente mi farà consocere di più, con un po' di fortuna

Come accennavo in precedenza sei certamente un songwriter con uno stile molto caratteristico: pensi che questo tuo approccio abbia reso la tua musica più difficile da accettare?

Assolutamente si: se avessi realizzato dischi che suonavano come tutti gli altri non avrei avuto problemi nel restare con la New West. È molto più difficile quando la gente è costretta a riflettere e comprendere nuove idee. Hanno sempre avuto problemi nel catalogarmi in un genere. Non amo le etichette e quindi cerco di lasciare immaginare alla gente. Sarebbe più facile in un'altra maniera, lo so, ma non posso farlo: c'è un sacco di gente disposta a cantare con un accento sudista, se questo è quello che il pubbico vuole, non io però. Johnny Cash si è messo a cantare le canzoni dei Nine Inch Nails: la gente dovrebbe usare la sua stessa immaginazione e tutta la musica sarebbe migliore

Come cercherai di interpretare queste canzoni durante i tuoi live shows? Userai le stesse atmosfere del disco, con samples e tastiere e prereferirai un suono più tradizionale ed acustico, anche per il vecchio materiale?

La nuova band si chiama The Band of Doom: up-right bass, pedal e lap steel, slide guitar, batteria, piano, organo, synth e qualche volta sax e violino. Le nuove canzoni si trasformano completamente dal vivo come già avveniva in passato. L'esibizione live resta sacra per me e ogni show deve essere diverso dall'altro, così come gli arrangiamenti delle canzoni. Questa nuova band è incredibile, condurremo tutte le canzoni verso luoghi selvaggi. Stiamo suonando materiale da tutti i miei dischi, suscitando grandi risposte dal pubblico. Abbiamo aggiunto anche qualche inaspettata cover

Ho avuto l'opportunità di assistere a diversi tuoi concerti qui in Italia e sono sempre stato affascinato dalla loro carica e passione: non hai mai pensato di cattirare tutto questo con un disco dal vivo?

Si, cercherò di costruire un live record basandomi su questo tour arrivando fino all'estate del 2004. Potrebbe essere il prosimo disco, quindi penserò ad un doppio chiamato Willie-Dixon-God-Damn. Il primo cd conterrà brani originali e l'altro delle cover dei miei artisti preferiti. Non sono ancora sicuro su come chiamare il disco dal vivo, forse Bring Me the Head of Savage Henry o Have Faith, Will Travel

 

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