Recensioni:
Le altre rubriche:
Servizi:
|
|
|
::
Drive By Truckers - Southern Feeling |
Nel
corso del 2001 sono stati una piccola rivelazione del circuito
Americana: attivi da diversi anni sulla scena dell'Alabama,
i Drive By Truckers sono una vera e propria leggenda
locale, una delle band di punta del nuovo rock sudista, anche
e soprattutto all'indomani della pubblicazione di Southern
Rock Opera, una sorta di concept album, molto ambizioso,
sull'indimenticata saga del southern rock e dei suoi più
fulgidi rappresentanti, i Lynyrd Skynyrd. Rock al vetriolo,
come non si sentiva da parecchio tempo ormai, solo rozzo rock'n'roll
e chitarre graffianti, per un eccitante doppio album, che dopo
aver ottenuto quattro stelle da sua maestà Rolling Stone
(e visto le schifezze che in genere promuovono, il giudizio
lascia ancor più stupiti...) è riuscito a raccogliere
persino le attenzioni delle prestigiosa Lost Highway,
che a metà luglio ripubblicherà il disco, con
una distribuzione finalmente più capillare. Parliamo
dell'inaspettato successo, del rock'n'roll e del Sud con il
cantante e chitarrista Patterson Hood
(di Fabio Cerbone)
www.drivebytruckers.com
|
C'è stata una reazione molto
positiva verso Southern Rock Opera, a partire dalla recensione
di Rolling Stone: avete preso dei contatti per una distribuzione
europea del disco?
Molte persone ci hanno aiutato qui in Europa e abbiamo firmato
per la Lost Highway, così il disco avrà una distribuzione migliore,
per metà dell'estate. Cercheremo di tornare dal vivo per quest'autunno.
L'idea di un disco doppio, un vero e proprio concept-album,
è molto ambiziosa e presumo abbia richiesto molto tempo per
la sua realizzazione: puoi raccontarmi qualcosa sulla sua produzione,
è stato difficile mettere insieme un disco del genere?
Abbiamo impiegato circa sei mesi nella realizzazione di questo
disco. È iniziato come un commento ad una sceneggiatura che
io ed Earl Hicks stavamo preparando un anno prima che
i Dbt si formassero. Ci siamo divertiti molto nel realizzarlo,
ma la sua registrazione è stata una delle peggiori esperienze
immaginabili. Abbiamo lavorato durante le pause del tour (circa
400 date in due anni e mezzo). Eravamo tutti distrutti ed abbiamo
preparato il disco senza alcun appoggio. Tutte o quasi le nostre
donne, mogli o fidanzate, ci hanno mollato durante le registrazioni
e durante il missaggio a fatica riuscivamo a parlare tra di
noi. Alla fine abbiamo fatto quello che volevamo e tutti sono
soddisfatti del risultato, il gruppo è più forte e unito di
prima. Ci siamo fatti la promessa che per il prossimo disco
dobbiamo divertirci...
Southern Rock Opera non è solamente un disco southern, ci
sono influenze che vanno in altre direzioni: io ci ho sentito
Neil Young con i suoi Crazy Horse, i Rolling Stones e molto
punk-rock, tu che ne pensi? Quali sono le vostre principali
influenze?
Assolutamente tutto vero. Personalmente sono un grande fan dei
Replacements (a chi lo dici! Ndr), e adoro i Clash. Il disco
è una sorta di tributo a tutto il rock con cui siamo cresciuti.
Gli Skynyrd hanno fornito l'aspetto mitologico che guida tutto
il disco e ci hanno dato la spinta per metterlo insieme.
Una delle cose che più mi ha colpito del disco è la grande
quantità di chitarre: un sound vigoroso. Come componete e vi
dividete le parti di chitarra?
Ognuno si occupa essenzialmente della sua parte, cerchiamo di
non pestarci i piedi l'uno con l'altro e ancora adesso stiamo
cercando il modo migliore per farlo.
Nei vostri vecchi lavori ho notato una componente legata
al country più marcata rispetto a Southern Rock Opera: avete
abbandonato in parte quelle influenze o pensate di riprenderle
nei prossimi lavori?
Il prossimo lavoro dovrebbe racchiudere tutte le influenze del
nostro passato e cercare di portarle da qualche altra parte.
Stiamo per incidere nelle prossime settimane e siamo tutti molto
eccitati per le nuove canzoni
Ci sono diversi autori nella band: come decidete la scaletta
delle canzoni da includere in un disco?
È sempre una decisione collettiva. Gli egoismi sono generalmente
lasciati da parte e tutti cercano di concentrarsi sull'insieme.
Non facciamo niente senza il consenso di tutto il gruppo. Gli
Skynyrd di solito decidevano di scontrarsi e l'ultimo che rimaneva
in piedi aveva ragione. Noi invece preferiamo discutere molto.
Probabilmente avevano la soluzione giusta, ma non sono molto
d'accordo, perché Earl (membro della band e produttore) mi farebbe
a pezzi sicuramente. Cooley (l'altro autore principale del gruppo)
forse lo farebbe: ne uscirebbe un bel combattimento ed una storia
molto più interessante
Mi interessa molto il concetto di dualità in "Southern
Thing"…anche per un pubblico molto lontano dalla vostra
realtà come quello europeo, potresti spiegare questo concetto:
esiste un altro Sud che molti tendono a non riconoscere?
Il Sud certamente si considera in qualche modo separato dal
resto del paese, un po' come il Texas. Molte delle differenze
sono nella nostra testa e molte altre sono semplicemente delle
stronzate. Ho cercato di affrontare queste tematiche ed altre
ancora nel disco. The Southern Thing (una delle canzoni
più interessanti del disco, ndr) si contraddice da sola ad ogni
verso. Ho avuto momenti di crisi, come un blocco nella scrittura,
ma è stato in gran parte voluto, perché le contraddizioni della
gente del Sud sono una delle poche cose che abbiamo in comune.
C'è un verso in Ronnie and Neil che mi piace davvero tanto:
"Ronnie and Neil, rock stars today ain't half as real…".
Pensi che questo fermento per il suono roots, il circuito americana,
il successo di un disco come O Brother Where Art Thou possa
rappresentare una buona risposta a queste rock stars?
Sono totalmente d'accordo. Dobbiamo volere qualcosa di più vero,
ma anche una maggiore fantasia da offrire. Se paragoni le rock
stars di oggi (Kid Rock, Eminem o qualsiasi altro si pavoneggi
su MTV durante la settimana) con quelle di ieri….ridatemi Freddy
Mercury, i Lynyrd Skynyrd, i Led Zeppelin o chiunque altro.
Abbiamo bisogno di rock stars migliori. Apprezzo comunque gente
come i Radiohead o Outkast. Recentemente ho scoperto una grande
band tedesca chiamata Human Alert e naturalemente adoro Lucinda
Williams e Vic Chesnutt.
Da un punto di vista strettamente personale, cosa hanno rappresentato
i Lynyrd Skynyrd per te?
Erano un mucchio di "poveri teppisti bianchi" da strada,
che hanno lavorato duramente e si sono esercitati per ore e
ore ogni giorno in una bettola nelle paludi della Florida, e
Dio solo sa che caldo fa da quelle parti, per arrivare ad aprire
per gli Stones e gli Who. Nessuno di loro era particolarmente
bello e fotogenico, ma scrivevano grandi canzoni che resistono
ancora oggi dopo 25 anni e suonavano sempre con impegno e devozione.
Hanno cercato di lottare per qualcosa (anche se spesso fraintesi)
e personalmente li vedo come il vero American Rock'n'roll
Dream.
Come è la scena musicale sudista in questo momento? Ci sono
molte bands che seguono un suono più legato alle roots? Puoi
farmi il nome di qualche gruppo da seguire…
Athens, dove vivo, possiede attualemente una scena di circa
400 band. Ce ne sono parecchie sconosciute, che quasi nessuno
ha mai sentito. Hanno stili molto diversi e molte hanno qualcosa
in comune con noi, eccetto il fatto che lavorano duro e suonano
duri. Ti posso citare Jucifer, The Glands, Southern Bitch, Lona,
Blood Kin, The Possibilities e naturalemente i nostri amici
Slobberbone (che però arrivano da Denton, Texas) o gli
Shiners da Richmond.
Un grazie particolare a Robbie Klanderman
per aver reso possibile questa intervista
|
info@rootshighway.it
<Credits>
|