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:: Steve Wynn - the ambassador of soul

Da un aeroplano, in qualche posto sperduto sopra la Germania (recente tappa di un breve tour promozionale) Steve Wynn si è dimostrato come sempre un vero gentleman, rispondendo pazientemente alle domande di chi lo segue da anni come uno degli ultimi autentici rock'n'roll heart. La sua vita è sempre sulla strada, oggi più che mai con una band affiatata, i Miracle 3, con cui ha registrato in totale armonia l'ennesimo capitolo di una onorata carriera solista ai margini. Sono lontani i tempi del vino e delle rose, quando i Dream Syndacate sembravano essere la next big thing del rock americano: altri hanno raccolto onori e gloria, Steve però ha aperto la via e continua ostinatamente in quell'idea di rock oscuro e dal taglio noir, tormentato dai feedback delle chitarre. Il nuovo Static Transmission ha il difficile compito di far dimenticare quel monumentale manifesto alla carriera che è stato il precedente Here Come The Miracles: non possiede stesso fascino e varietà, ma raccoglie ancora una volta una manciata di canzoni che mostrano l'integrità del personaggio...
(di Fabio Cerbone)

>> Recensione di Static Transmission

www.stevewynn.net


L'intervista


Il nuovo disco è inciso a nome Steve Wynn and The Miracle 3: è una sorta di condivisione, un lavoro di gruppo con la band? Hai scritto queste canzoni con il contributo dei musicisti in studio?

Dopo la realizzazione di Here Come the Miracles questa band ha passato due anni insieme in tour e suonato in più di duecento date. È stato il numero più alto di concerti che ho fatto con una band dai tempi dei Dream Syndicate e penso che i rapporti musicali e personali di questi due anni hanno avuto un grande impatto sul clima e sugli arrangiamenti del nuovo disco. Ho aggiunto la dicitura and Miracle 3 per rendere chiaro questo concetto agli ascoltatori e certamente per gratificare il gruppo

Quale è il significato del titolo, Static Transmission? C'è per caso un tema comune che unisce tutte le canzoni del disco?

Alle mie orecchie il disco suona letteralmente come una trasmissione radio che proviene da una frequenza misteriosa, a notte fonda, mentre stai guidando attraverso una strada scura e solitaria nel deserTo. Due stazioni radio che interferiscono una con l'altra e sono costantemente attraversate da scariche e rumori. Molto intimo e distante al tempo stesso, molto misterioso e presente. Una grande varietà ma un clima uniforme

Hai deciso di incidere nuovamente con Craig Shumacher, perchè la scelta è caduta ancora su di lui e cosa apprezzi del suo modo di produrre?

Adoro lavorare con Craig, la maggior parte degli ingegneri del suono e dei produttori cercano di spiegarti perchè non puoi fare le cose come vorresti, perché certe strane idee e impulsi che hai sono impossibili da registrare. Craig invece incoraggia queste idee e spesso cerca persino di trovare una soluzione ancora più insolita. Nello stesso tempo è molto serio riguardo il suono e l'acustica senza cadere nei soliti cliches dei colleghi. Penso che qualsiasi band debba volare a Tucson in questo esatto istante e fare un disco con lui

Static Transmission è stato registrato appunto a Tucson, come il precedente Here Come the Miracles: ho sempre pensato che fosse una specie di posto magico per la musica americana. Quale è il tuo rapporto con questa città e la sua scena musicale?

Be, naturalmente ho un rapporto particolare con questa città, per via del mio lavoro e delle mie amicizie di questi anni con band come Green on Red, Naked Prey e Giant Sand. Devo dire che non è un posto dove mi piacerebbe vivere, troppo tranquillo, non ci sono abbastanza confusione e distrazioni costanti. Queste situazioni sono ottime per il mio songwriting (ed anche per la maniera in cui mi piace vivere), mentre un luogo di pace e tranquillità, avvolto in una sorta di surreale eternità, è ottimo per registrare. Spesso e volentieri troppa attenzione per il tempo e gli impegni intacca l'ispirazione che è richiesta in studio

Jason Victor è l'elemento nuovo in queste registrazioni: pensi che il suo contributo sia stato essenziale per la riuscita del disco? Esiste una differenza tra il modo di suonare di Jason e quello di Chris Brokaw (il precedente chitarrista di Steve)?

Ho conosciuto Jason quando aveva 23 anni e lavorava in uno dei migliori negozi di dischi di New York, il Venus records. Nonostante fosse giovane e lavorasse nella zona più alla moda della città (St Mark's Place), era veramente appassionato della mia musica e anche di quella di band come Giant Sand, Come e Green on Red. Quando Chris Brokaw non fu in grado di intraprendere il tour del 2001, mi sembrò una decisione naturale chiamare Jason (che sapevo essere anche un ottimo chitarrista) ad unirsi alla band. Possiede le stesse caratteristiche stilistiche di Chris, così come della maggior parte degli altri chitarristi con cui ho lavorato (mi ricorda spesso Karl Precoda, Paul B Cutler o Rich Gilrbert). Ma nello stesso tempo ha uno stile tutto suo, un tocco musicale impeccabile ed è molto simpatico, mi fa ridere almeno cinque volte ogni ora.

Pensavo alla tua lunga amicizia con Chris Cacavas: quanto è stata importante per la realizzazione finale del disco e per il suono complessivo?

È riuscito a dare così tanto alla mia musica perchè abbiamo lavorato insieme e siamo amici da più di 20 anni e conosciamo più di qualsiasi altro storie, gusti, paure e desideri di entrambi. Quando Chris suggerisce che dovrei fare qualcosa di strano o che normalmente non farei mai, sono portato a credere alle sue scelte senza ripensamenti. Quando ho registrato Here Come The Miracles volevo fare qualcosa di nuovo e differente e ho pensato che Chris potesse aiutarmi in questo

Hai sentito i suoi ultimi lavori solisti? Penso che meriti più attenzioni: è strano perché Chris è nato come pianista, ma si è costruito una carriera da songwriter e la sua musica è spesso basata sul suono della chitarre…lo porterai con te nel prossimo tour italiano?

Al momento credo proprio che lo porterò con me in Italia, o almeno lo spero, non è sempre disponibile per i tour, anche perché Chris ha una sua carriera solista e non ha tempo per una lunga maratona di date. In ogni caso mi piacciono Bumbling Home From Stars e Kneel, i suoi due ultimi dischi, così come qualsiasi cosa ha fatto in passato

Parliamo un po' delle nuove canzoni: una delle mie favorite resta Anphetamine. Sai, ha quella specie di muro di chitarre che mi ricorda i Dream Syndicate. Come è nata? Possiede delle atmosfere molto live

Il suono è decisamente live, hai perfettamente ragione. Al di fuori delle parti vocali, ogni cosa è dal vivo e non avrebbe potuto essere registrata in altro modo o essere sovraincisa e cambiata. Anphetamine è una di quelle performance dove sei felice che il registratore scorra senza interruzioni. Sarà certamente uno dei momenti di punta dello show, ne sono sicuro

E del testo di Keep it Clean cosa mi puoi dire? Mi piace quella atmosfera un po' sinistra che hai dato al brano

Abbastanza raccapricciante, non trovi? Sai, sono sempre più eccitato dalle canzoni che provano soluzioni nuove, una zona che non ho mai esplorato prima ed ecco perché canzoni come Keep It Clean e Fond Farawell sono due delle mie favorite sul disco. Le liriche sono un'indagine abbastanza interessante sul tema della tentazione, penso che il personaggio renda chiaramente l'idea, ma alcuni sembrano non essere d'accordo. E poi ho sempre trovato le canzoni più oscure anche quelle più divertenti, da questo punto di vista sono un po' particolare

Ero curioso di sapere qualche cosa in più su questa fantastica ghost track che hai messo alla fine del disco: sembra di sentire una nuova versione di Sweet Virginia, ha un feeling che ricorda gli Stones dei primi anni settanta. L'avete suonata completamente dal vivo in studio?

È come dici tu: avevamo l'intenzione di registrarla in una versione rock-country dura , ma non funzionava, sembrava forzata e non aveva le giuste vibrazioni. Così una notte intorno all'una ho chiesto a tutti quanti di spegnere gli amplificatori, allontanarsi da batterie e tastiere e imbracciare una delle tante chitarre acustiche che c'erano in studio, prendere qualche birra e mettersi intorno ad un microfono con l'idea che o avremmo fatto qualcosa di speciale o avrei eliminato la canzone. Il titolo (non è stampato da nessuna parte) è If It Was Easy Everybody Would Do It e rispecchia certamente quello che ho pensato durante questa registrazione così come le mie idee sulla musica in generale

Ho sempre pensato che la tua musica avesse un rapporto molto stretto con il soul: in Static Transmission poi c'è una canzone che hai chiamato The Ambassador of Soul…ti piace la soul music? È stata un'influenza importante per te?

Chiunque mi conosca bene sa che ascolto parechia soul music, soprattutto degli anni sessanta e primi anni settanta, ma anche qualcosa di quella moderna. Ho sempre pensato che i Dream Syndicate fossero una band che aveva quel groove e credo che Static Transmissions sia un disco soul senza contenere vera musica soul. Forse un disco di soul disturbato

Un mio caro amico è solito dire che le tue canzoni sono molto affascinate dalla narrativa noir: senti di avere questo legame nel tuo songwriting? Sei ancora ispirato da qualche libro o da qualche film che hai visto?

Assolutamente e in un certo senso sono più influenzato oggi dai libri e dai film perchè quando ascolto la musica, l'affronto in maniera più analitica. Conosco tutti i trucchi, i metodi e cerco di sezionare singolarmente ogni canzone e poi di rimetterla insieme per vedere cosa la fa funzionare. Film e libri sono un altro mondo, misterioso e magico. E poi i grandi film e i migliori libri mi fanno vernire voglia di tradurre le sensazioni che mi hanno dato in una canzone

Il tuo rapporto con la Blue Rose è decisamente solido: mi chiedevo come mai così tanti songwriters americani avessero questo stretto legame con il pubblico europeo, tu ed Elliott Murphy, ad esempio. Che opinione ti sei fatto al riguardo?

Odio generalizzare, ma sono portato a credere che il publico europeo sia solitamente più fedele, meno interessato alle mode, vive la musica con più passione e con un'attenzione maggiore rispetto a quello americano. Inoltre credo che l'Europa abbia una lunga tradizione di amore e accoglienza verso artisti americani di culto, da Charlie Parker al sottoscritto

Ho notato che sul tuo sito (www.stevewynn.net) hai pubblicato la tua playlist del 2002: hai scelto tra gli altri Wilco, una delle nostre band favorite al momento. So che sei sempre un buon ascoltatore: puoi farmi il nome di qualche giovane band interessante?

C'è una band da New York chiamata Secret Machines che suona roba molto eccitante, una serie di colpi continua, qualcosa di simile ai primissimi Pink Floyd mista a Neu e Spiritualized. E poi, anche se non è proprio una sconosciuta, mi piace molto il nuovo disco in uscita di Lydia Lunch, incredibile.

Cosa ne pensi di questa invasione di giovani rock'n'roll band come Strokes, Vines, Libertines: non credi a volte che sia anche una situazione un po' alla moda, un po' passeggera?

Sono contento che un mucchio di nuove band stiano mostrando al publico più giovane l'eccitazione delle chitarre e della musica suonata dal vivo in particolare. Ho visto più gente giovane ai miei concerti e penso che dipenda in parte dalle band che tu mi hai citato. Comunque tra tutti quelli che hai elencato preferisco di gran lunga gli White Stripes. Ragazzi, quel tipo sa veramente cantare

Pensi che il tuo lavoro con i Dream Syndicate e da solista sia stato influente su questa nuova generazione di gruppi?

Mi piace pensare di si. Molte band mi hanno confessato che i nostri dischi sono stati una grande influenza per loro e questo mi rende felice. Credo anche che, al di fuori della situazione attuale, siamo stati una delle prime indie band americane a realizzare i nostri dischi, girare gli States e venire in Europa per lunghissimi tour, e non solo nelle solite piazze come Inghilterra, Olanda o Germania

L'ultima domanda la faccio come un vecchio fan della tua musica: sai dirmi qualcosa di più preciso sulle ristampe dei Dream Syndicate? Credi ci sia finalmente la possibilità di vedere Medicine Show in cd?

Be, sto spingendo per questa ristampa da parecchi anni e penso che possa realmente accadere qualcosa nel 2004. Incrocia le dita.

Steve Wynn & Miracle Three Italy tour 2003
9/4 Big Mama - Roma
10/4 Jux Tap - Sarzana (Sp)
11/4 Sesto Calende (Va)

 

info@rootshighway.it